Diocesi di Buleliana

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Buleliana
Sede vescovile titolare
Dioecesis Bulelianensis
Chiesa latina
Vescovo titolareDeepak Valerian Tauro
Istituita1989
StatoTunisia
Diocesi soppressa di Buleliana
Eretta?
Soppressa?
Dati dall'annuario pontificio
Sedi titolari cattoliche

La diocesi di Buleliana (in latino Dioecesis Bulelianensis) è una sede soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Buleliana, nell'odierna Tunisia, è un'antica sede episcopale della provincia romana di Bizacena.

Unico vescovo attribuibile con certezza a questa diocesi africana è Flaviano, il cui nome figura al 16º posto nella lista dei vescovi della Bizacena convocati a Cartagine dal re vandalo Unerico nel 484; Flaviano, come tutti gli altri vescovi cattolici africani, fu condannato all'esilio.[1]

Più incerta è l'assegnazione a questa diocesi del vescovo Pancrazio, che partecipò al concilio di Cabarsussi, celebrato il 24 giugno 393 dai massimianisti, setta dissidente dei donatisti, e ne firmò gli atti come episcopus Balianensis.[2] Tuttavia, molti studiosi ritengono inammissibile che un vescovo della Mauritania Cesariense, dove si trovava Baliana, abbia preso parte a una riunione in Bizacena tra vescovi che appartenevano tutti a quest'ultima regione. Per questo motivo Toulotte e Mesnage assegnano questo vescovo alla diocesi di Buleliana.

Il vescovo Bonifacio, che Morcelli inserisce nella cronotassi di Buleliana, fu in realtà vescovo di Graziana.[3]

Dal 1989 Buleliana è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; dal 16 luglio 2021 il vescovo titolare è Deepak Valerian Tauro, vescovo ausiliare di Delhi.

Cronotassi[modifica | modifica wikitesto]

Vescovi[modifica | modifica wikitesto]

  • Flaviano † (menzionato nel 484)

Vescovi titolari[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Mandouze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne, p. 464, Flavianus 4.
  2. ^ Mandouze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne, p. 812, Pancratius 1.
  3. ^ Mandouze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne, pp. 156-157, Bonifatius 18.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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