Dino Alfieri

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Edoardo Alfieri detto Dino (Bologna, 8 dicembre 1886Milano, 1966) è stato un politico italiano.

Nel 1911 si laurea in legge e poco dopo gli studi aderisce al nazionalismo esasperato di Enrico Corradini. Interventista e volontario nella Prima guerra mondiale, nel 1923 criticò la confluenza dell'Associazione Nazionalista Italiana nel Partito Nazionale Fascista, tra le fila del quale fu comunque eletto deputato nel 1924.

Durante il governo Mussolini gli vennero assegnati vari incarichi: dal 1929 al 1932 fu sottosegretario alle Corporazioni. Nel 1932 fu direttore della Mostra della Rivoluzione Fascista che aveva ideato come direttore dell'Istituto di cultura fascista di Milano. Dal 1935 fu sottosegretario alla Stampa e Propaganda, facendo le funzioni del ministro Galeazzo Ciano, impegnato nella guerra d'Etiopia. Quando il genero del duce occupò il dicastero degli Esteri, Alfieri venne nominato ministro del Cultura Popolare nel 1937 ed un anno dopo si dichiarò favorevoli alle leggi raziali antisemite da poco approvate dal regime.

Ambasciatore d'Italia presso il Vaticano nel 1939, un anno dopo si trasferisce con lo stesso ruolo in Germania, dove ebbe l'opportunità di conoscere personalmente Adolf Hitler. Membro del Gran Consiglio del Fascismo, nel luglio del 1943 vota sì all'ordine Grandi e per evitare ritorsioni fugge in Svizzera, entrando dal valico di Astano grazie ai contatti del parroco don Isidoro Marcionetti. Condannato a morte in contumacia nel processo di Verona (1944), nel 1947 tornò in patria ed un anno dopo pubblicò il libro Due dittatori a fronte (ovvero il duce ed il führer).