Cultura di Bonnanaro

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Decimoputzu Sant'Iroxi - spade in rame arsenicato della cultura di Bonnannaro

La Cultura di Bonnanaro è una cultura prenuragica che si sviluppò in Sardegna nel II millennio a.C. (1800-1500 a.C.) è strettamente legata alla precedente cultura del vaso campaniforme di cui è considerata una regionalizzazione . Nella fase tarda la cultura di Bonnanaro mostra inoltre varie similitudini con la cultura di Polada diffusa all'epoca nell' Italia settentrionale.

Caratteristiche principali

L’architettura sepolcrale trasforma le Allées couvertes in tombe dei giganti con stele centinata e ampia esedra come in Su Quaddu de Nixias. La camera è scavata sulla nuda terra, la zona sepolcrale è delimitata da ortostati, manca il rivestimento di pietra. Vicino al vero ingresso si trovano due porticine finte, una per lato.

L’accumulo di materiale fusorio denota corrispondenza con determinate quantità d’altri prodotti (valore premonetario). Gli pseudonuraghi e i protonuraghi sono poco numerosi rispetto al totale delle costruzioni. I primi sono costituiti da una base con corridoio e un vano scala per accedere al terrazzo. Qui sono costruite una o più capanne con base di pietra e copertura con travi e frasche come quello di Bruncu Madugui di Gesturi.

I protonuraghi hanno, a livello del suolo, una camera con due cellette laterali, o più camere con falsa volta (a tholos tronca), su cui si stende un solaio di lastroni di pietra. Sopra si costruiscono capanne di pietra con copertura di travi e frasche.

I vasi trovati a Su Quaddu sono decorati con scanalature e punteggiati a pettine, ricordano le stoviglie di Monte Claro. In molte tombe alla tripartizione della stele corrisponde un uguale ripartizione dell’interno della tomba, testimoniando l’esistenza d’un credo trinitario, confermato dai betili disposti a fianco della tomba in terna semplice o multipla. Diminuiscono gli oggetti d’osso e di pietra e si privilegiano quelli in metallo. I vasi sono lisci e di gusto sobrio e lineare.

Antropologia fisica

Duecento scheletri del periodo ci attestano la netta prevalenza di dolicocefali (87%) rispetto ai brachicefali (13%), quest'ultimi principalmente concentrati nella Sardegna nord-occidentale. L’altezza media era di 165,36 cm circa fra gli uomini e di 148,39 cm circa fra le donne. Si riscontrano carie, iperostosi, osteoporosi, anemie, artrosi, artriti e tumori. In campo chirurgico si hanno trapanazioni del cranio ripetute fino a tre volte [1].

Note

  1. ^ L'Umana Avventura, su books.google.it. pg.7

Voci correlate