Critique

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da Critique (rivista))
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Critique
StatoBandiera della Francia Francia
Linguafrancese
Periodicitàmensile
Genererivista letteraria
FondatoreGeorges Bataille
Fondazione1946
SedeParigi
EditoreÉditions de Minuit e Calmann-Lévy
DirettorePhilippe Roger
ISSN0011-1600 (WC · ACNP) e 1968-3901 (WC · ACNP)
Sito webwww.cairn.info/revue-critique.htm, gallica.bnf.fr/ark:/12148/cb34348501x/date e web.archive.org/web/*/www.cairn.info/revue-critique.htm
 

Critique è una rivista di critica letteraria e sociale, fondata nel 1946 da Georges Bataille e diretta dal 1962 al 1996 da Jean Piel. È passata dalle Éditions du Chêne alle Éditions Calmann-Lévy, e da queste alle Éditions de Minuit, presso le quali dal 1950 è ancora stampata. Nel 2014 ha superato la soglia degli 800 numeri, ed è diretta da Philippe Roger e da un consiglio di redazione che include Marc Augé, Françoise Balibar, Pierre Birnbaum, Antoine Compagnon, Danièle Cohn, Pedro Cordoba, Élie During, Yves Hersant e Alain de Libera.

Il sottotitolo voluto da Bataille è "Revue générale des publications françaises et étrangères" (rivista generale su pubblicazioni francesi e straniere), ma sin dagli inizi non si voleva solo fare semplici recensioni librarie. In un'intervista su Figaro littéraire del 17 luglio 1947, Bataille spiegò il progetto in questi termini: "Bigognerà che la coscienza umana smetta d'essere separata in compartimenti. "Critique" cerca il rapporto che può esistere tra economia politica e letteratura, tra filosofia e politica"[1]. È insomma una rivista generale sullo "spirito umano nei campi della creazione letteraria, della ricerca filosofica, della conoscenza storica, scientifica, politica ed economica."

Il n. 195-196, del 1963 è dedicato al suo fondatore, morto da qualche mese[2]. Quello di dedicare una sezione della rivista a un argomento particolare o a un autore è una sua caratteristica. Per esempio sono stati fatti numeri su Maurice Blanchot (n. 229, 1966), Claude Simon (n. 414, 1981; n. 584-585, 1996), Michel Foucault (n. 471-472, 1986; n. 660, 2002; n. 696, 2005), Giacomo Leopardi (n. 512-513, 1990), Samuel Beckett (n. 519-520, 1990), Pierre Bourdieu (n. 579-580, 1995), Adam Smith (n. 617. 1998), Stéphane Mallarmé (n. 619, 1999), Claude Lévi-Strauss (n. 620-621, 1999), Alain Robbe-Grillet (n. 651-652, 2001), Ludwig Wittgenstein (n. 654, 2001), Nathalie Sarraute (n. 656-657, 2002), Leo Strauss (n. 682, 2004), Jean Starobinski (n. 687-688, 2004; n. 791, 2013), Pascal Quignard (n. 721-722, 2007), Henri Bergson (n. 732, 2008), Carl Schmitt (n. 738, 2008), Carlo Ginzburg (n. 769-770, 2011), Bruno Latour (n. 786, 2012), Edward W. Said (n. 793-794, 2013).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ cit. da Michel Surya, Georges Bataille, la mort à l'œuvre, Gallimard, Paris 1992.
  2. ^ Anche il n. 788-789 è stato dedicato a Georges Bataille, per il cinquantenario della scomparsa. Mentre il n. 584-585, 1996 contiene un lungo articolo di Antoine Compagnon sull'altro direttore storico della rivista, Jean Piel, scomparso nello stesso anno.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Sylvie Patron, Critique (1946-1996). Une encyclopédie de l'esprit moderne, Éditions de l'IMEC, Paris 1999.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]