Porta cote

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Porta cote ricavato da un corno

Il porta cote è un contenitore di vari materiali (predomina il legno scavato e lavorato all'esterno, ma vi sono anche molti portacote in corno di bue o di vacca ed alcuni in rame) dentro al quale viene tenuta a bagno in acqua la cote per affilare la falce.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il porta cote è solitamente appuntito per poter essere piantato nel terreno quando non appeso alla cintura del falciatore, in modo da contenere l'acqua senza rovesciarsi. La cote di pietra tradizionale deve essere bagnata per potere svolgere la propria funzione di affilatura senza scheggiarsi; esistono diversi tipi di cote con grana di diversa grossezza per le varie affilature.

Il porta cote era già conosciuto dai Romani. Così scrive Plinio il Vecchio:

Quaedam partes Italiae post messem secant. ... igitur cornu propter oleum ad crus legato fenisex incedebat (In alcune regioni d'Italia, si falcia dopo la mietitura... pertanto il falciatore camminava con un corno per l'olio legato alla gamba)[1].

Tanti sono i porta cote di legno decorati con immagini simboliche, immagini benauguranti, dipinti o incisi nei giorni invernali durante i quali i contadini non uscivano per i lavori nei campi; venivano lavorati prima a mano e poi con i torni, dalla fine del Settecento fino a circa metà del Novecento.

Nomi dei porta cote in alcune regioni italiane
Alpi Occidentali Alpi Orientali Appennino
bariletto, barletto Piemonte
bossolo Piacenza
codàr Forni Avoltri

Friuli

Parma
codé Fodom

Val di Fassa

codee Valle d'Aosta
codèr Alto Agordino

Cadore

coèr Treviso e Veneto
colzae Val di Fiemme
cozar Tesero
cozè Valle d'Aosta
cozzàl[2] Trentino
cozzàr[2] Trentino
cud Milano
cudè Milano
cudee Milano
cuut Milano
cuvèe Novara
gozai Cavalese
lo coer Valli di Lanzo

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Portacote delle valli Trentine: dal cozar al coder a cura di Danilo Valentinotti, Priuli e Verlucca 2007, pag. 17.
  2. ^ a b UMBERTO RAFFAELLI, Dizionario da scarsèla. Trentino italiano. Parole nade, parole desmentegade. Con curiosità, modi di dire, cantilene, filastrocche, indovinelli e proverbi, Editoriale Programma 2019.

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