Comunità economiche regionali

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Le comunità economiche regionali (in inglese: Regional Economic Communities - REC) in Africa raggruppano singoli paesi in subregioni allo scopo di raggiungere una maggiore integrazione economica. Sono rietenute le componenti fondamentali dell'Unione africana (African Union - AU) e sono anche centrali nella strategia di implementazione della Nuova associazione per lo sviluppo dell'Africa (New Partnership for Africa's Development - NEPAD).

Elenco delle comunità economiche regionali riconosciute dall'Unione africana[modifica | modifica wikitesto]

Attualmente, ci sono otto REC riconosciute dall'AU, ciascuna costituita mediante un distinto trattato regionale, e sono le seguenti:

Antefatti[modifica | modifica wikitesto]

Dalla sua costituzione nel 1963, l'Organizzazione dell'unità africana (Organisation of African Unity - OAU) ha identificato la necessità di integrazione economica del continente come prerequisito per lo sviluppo economico.

Il Piano d'Azione di Lagos per lo Sviluppo dell'Africa del 1980, seguito nel 1991 dal trattato costitutivo della Comunità Economica Africana (conosciuto anche come Trattato di Abuja), ha proposto la creazione di comunità economiche regionali (REC) come basi per l'integrazione africana, con una tabella di marcia che prevedeva dapprima l'integrazione regionale, cui sarebbe seguita l'integrazione continentale. Il trattato stabiliva che la Comunità Economica Africana venisse creata attraverso un processo graduale, suddiviso in 6 stadi da realizzare nel corso di 34 anni, e quindi entro il 2028[1].

L'articolo 88 del Trattato di Abuja stabilisce che il fondamento della Comunità economica africana è la progressiva integrazione delle attività delle REC, con l'instaurazione della completa integrazione economica continentale come obiettivo finale verso il quale le attività delle REC esistenti e future devono essere conformate. Un Protocollo sulle relazioni tra l'AEC e le REC entrò in vigore il 25 febbraio 1998.

Nel 2000, il vertice congiunto di OAU ed AEC, tenuto a Lomé, adottò l'Atto Costitutivo dell'Unione africana, la quale rimpiazzò formalmente la OAU nel 2002. Il vertice finale della OAU, tenuto a Lusaka dal 9 all'11 luglio 2001, riaffermò lo status delle REC all'interno dell'Unione africana e la necessità del loro pieno coinvolgimento nella formulazione e nell'implementazione di tutti i programmi dell'Unione.

Allo stesso tempo, venne riconosciuto che la struttura esistente delle REC era lontana da quella ideale, con molte partecipazioni sovrapposte. Al vertice tenuto a Maputo nel 2003, venne richiesto alla Commissione dell'Unione africana di accelerare la preparazione di una nuova bozza del Protocollo sulle relazioni tra l'Unione africana e le REC. La razionalizzazione delle REC costituì il tema del vertice dell'Unione Africana tenuto a Banjul nel luglio 2006[2][3]. Al vertice tenuto ad Accra nel luglio 2007, l'Assemblea dell'Unione Africana adottò un Protocollo sulle Relazioni tra l'Unione Africana e le Comunità Economiche Regionali[4]. Tale protocollo è stato progettato al fine di agevolare l'armonizzazione delle politiche e assicurare la conformità con le tempistiche previste dal Trattato di Abuja e dal Piano d'Azione di Lagos.

Sfide affrontate dalle REC[modifica | modifica wikitesto]

Alcune REC si sovrappongono in termini di stati membri; ad esempio, nell'Africa Orientale, Kenya e Uganda sono membri della EAC e del COMESA, mentre la Tanzania, anch'essa membro della EAC, ha abbandonato il COMESA per aderire alla SADC nel 2001. Queste partecipazioni multiple creano confusione, con duplicazioni e, a volte, anche competizioni tra le attività, ponendo inoltre carichi aggiuntivi sul personale degli affari esteri già sovraccaricato dal dover partecipare a tutti i vari vertici e incontri.

Inoltre ci sono altri enti di cooperazione economica regionale non ufficialmente riconosciuti dall'Unione africana come REC, inclusi i seguenti:

Anche altre strutture di cooperazione regionale non necessariamente focalizzate sull'integrazione economica hanno alcune autorità sovrapposte, inclusi:

  • accordi di pace e sicurezza, come la Conferenza Internazionale per la Regione dei Grandi Laghi (International Conference for the Great Lakes Region - CIRGL/ICGLR); e
  • accordi per la gestione di bacini fluviali, come l'Organizzazione per la valorizzazione del Fiume Senegal (Organisation pour la mise en valeur du fleuve Sénégal - OMVS).

La capacità interna delle REC è considerevolmente variabile; tra queste comunque, ECOWAS, SADC ed EAC sono le più sviluppate. Inoltre, sebbene le REC siano considerate le componenti fondamentali dell'Unione africana, non c'è chiara evidenza che tutte le REC esistenti abbiano l'obiettivo dell'integrazione continentale nel lungo termine, né che all'interno di tutte le REC ci sia la volontà politica di subordinare gli interessi regionali ai primari imperativi dell'Unione.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) The Role of the Regional Economic Communities (RECs) as the Building Blocks of the African Union, su dfa.gov.za, Republic of South Africa - Department of Foreign Affairs. URL consultato il 13 maggio 2009.
  2. ^ (EN) 7th African Union Summit, su africa-union.org, Unione Africana, 20 settembre 2006. URL consultato il 15 maggio 2009 (archiviato dall'url originale il 6 agosto 2011).
  3. ^ (EN) Report of the ministerial meeting on rationalisation of RECs, su africa-union.org, Unione africana, 24 aprile 2006. URL consultato il 15 maggio 2009 (archiviato dall'url originale il 30 ottobre 2007).
  4. ^ (EN) Protocol on Relations between the African Union (AU) and the Regional Economic Communities (RECs) (PDF), su afrimap.org. URL consultato il 15 maggio 2009 (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2008).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

REC riconosciute dall'Unione africana[modifica | modifica wikitesto]

Altre organizzazioni[modifica | modifica wikitesto]