Pompia

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Pompìa
Origini
Luogo d'origineBandiera della Sardegna Sardegna
RegioneSardegna
Zona di produzioneSiniscola
Dettagli
Categoriaortofrutticolo
Settoreprodotti vegetali

La pompìa (Citrus limon var. pompia Camarda, 2015),[1] in lingua sarda sa pompìa, è un agrume endemico del comune di Siniscola.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le origini della pompia non sono ancora chiare; la teoria più accreditata è quella che si tratti di un ibrido tra cedro e limone, anche se alcuni studiosi parlano di un ibrido tra cedro e pompelmo. Ciò che è certo è che la pompìa è tra gli agrumi più rari di tutto il mondo: le sue origini sono accreditate al comune di Siniscola. La rinascita e la riscoperta di questo frutto si è avuta alla fine degli anni Novanta del secolo scorso, quando a Siniscola si è deciso di impiantare una coltivazione estensiva di pompìa, per un progetto di agricoltura sociale che coinvolge il Comune di Siniscola e il CIM.[2]

Nel 2004 è nato a Siniscola il Presidio Slow Food de "sa pompìa"; da quell'anno la pompìa partecipa a tutte le manifestazioni slow food come il Salone del gusto, ha partecipato a entrambe le edizioni di Eurogusto a Tours (2009-2011) e nelle maggiori fiere italiane dedicate al cibo e ai prodotti enogastronomici di qualità.

Nel luglio del 2015 veniva definita col nomen nudum di Citrus × monstruosa, il quale non era riconosciuto a livello accademico, vista la mancanza di studi approfonditi, dovuti alla sua scarsa diffusione.

Usi[modifica | modifica wikitesto]

Usato nella preparazione di dolci quali sa pompìa intrea (divenuto nel 2004 anche presidio Slow Food, progetti nati per tutelare i piccoli produttori e per salvare i prodotti artigianali di qualità) e s'arantzata o arantzada, fatta di scorza (solo la buccia) di pompìa caramellata e arricchita da mandorle. Si usa anche per oli essenziali, ma è molto raro. Dolce tipico dei matrimoni, si serve rigorosamente su una foglia d'arancio. Si usa anche per preparare liquori e creme liquorose. Uno dei prodotti largamente apprezzato è il liquore di pompìa, che viene servito freddo come digestivo. Recentemente è stato impiegato anche nella produzione di birre artigianali da birrifici sardi.

Sa pompìa intrea[modifica | modifica wikitesto]

La ricetta della pompìa intrea è tramandata oralmente da secoli e costituisce il bagaglio culturale di molte donne siniscolesi. La ricetta può essere preparata a partire da miele millefiori o sciroppo di acqua e zucchero al quale va poi aggiunto il miele.

Il sapore de sa pompìa intrea è tipicamente dolce con un retrogusto amaro.

Particolare del frutto aperto
Il frutto candito, dolce tipico Siniscolese.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Camarda I., Mazzola P., Brunu A., Fenu G., Lombardo G. & Palla F., Un agrume nella storia della Sardegna: Citrus limon var. pompia Camarda var. nova (PDF), in Quad. Bot. Amb. Appl., vol. 24, 2013, pp. 109-118. URL consultato il 5 gennaio 2016 (archiviato dall'url originale il 7 marzo 2016).
  2. ^ Comune di Siniscola - Cultura e turismo, su comune.siniscola.nu.it. URL consultato il 30 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 26 settembre 2015).

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