Chiesa di San Pantaleo (Roma)
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La chiesa di San Pantaleo, è una chiesa di Roma, nel rione Parione, che si affaccia sulla piazza omonima, lungo il corso Vittorio Emanuele II.
Storia
Questa chiesa è annoverata fra le filiali di San Lorenzo in Damaso in una bolla di Urbano III del 1186 sotto il nome “Sancti Pantaleonis de Pretecarolis” . Il significato del nome è incerto: per alcuni questa denominazione proviene da una famiglia chiamata dei Preta, a cui appartenne un messer Carlo, che vi fu sepolto; per l’Armellini deriva da un prete di nome Carlo che dovette legare per qualche motivo sconosciuto il suo nome alla chiesa stessa; secondo il Rendina il nome proviene dal fatto che “nelle vicinanze vi era una delle pietre sulle quali si svolgeva il mercato delle derrate ed in particolare del pesce e Carolus doveva essere il mercante che l’aveva in appalto” (op. cit.).
Di certo la chiesa era già esistente nel XII secolo, consacrata da Onorio III nel 1216, e dedicata a San Pantaleo, martire sotto Diocleziano nel 305 e patrono dei medici. La chiesa fu più volte restaurata. Nel 1621 la chiesa e il convento annesso furono affidati a San Giuseppe Calasanzio, che ne fece la curia generalizia dell’ordine da lui fondato, gli Scolopi, che ancora possiedono l’intero complesso. La chiesa attuale fu ricostruita tra il 1681 e il 1689 su disegno di Antonio de Rossi, mentre la facciata risale agli inizi del XIX secolo ed è opera del Valadier.
Descrizione
L’interno della chiesa si presenta a navata unica, con volta a botte, due cappelle per lato ed un’abside profonda.
Tra le opere, sono da ricordare:
- nella volta il Trionfo del nome di Maria, affresco di Filippo Gherardi;
- nella seconda cappella a destra, Morte di San Giuseppe attribuita a Sebastiano Ricci (1690);
- sotto l'altare maggiore, entro una preziosissima urna di porfido, è custodito il corpo di San Giuseppe Calasanzio;
- nell’attiguo convento vi sono le camere abitate dal Calasanzio, ove si conservano oggetti a lui appartenenti e numerose reliquie;
- nel passaggio che porta alla sagrestia, i Santi Giusto e Pastore del Pomarancio e
- pietra tombale di Laudomia figlia di Brancaleone (1577), uno dei tredici partecipanti alla disfida di Barletta.
Fonti
Testi online di dominio pubblico:
- M. Armellini, Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX, Roma 1891
- C. Hulsen, Le chiese di Roma nel Medio Evo, Firenze 1927
- F. Titi, Descrizione delle Pitture, Sculture e Architetture esposte in Roma, Roma 1763
Bibliografia
- C. Rendina, Le Chiese di Roma, Newton & Compton Editori, Milano 2000, p. 279
- G. Carpaneto, Rione VI Parione, in AA.VV, I rioni di Roma, Newton & Compton Editori, Milano 2000, Vol. II, pp. 384-447
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