Chiesa dello Spirito Santo (Siracusa)

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Chiesa dello Spirito Santo
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneSicilia
LocalitàSiracusa
Coordinate37°03′21.79″N 15°17′42.04″E / 37.056052°N 15.295011°E37.056052; 15.295011
Religionecattolica di rito romano
Arcidiocesi Siracusa
Stile architettonicobarocco
Inizio costruzione1727
Completamento1797
La chiesa con la cupola viste dal lungo mare d'Ortigia
Particolare della facciata, chiesa dello Spirito Santo

La chiesa dello Spirito Santo[1] si trova sul lungo mare d'Ortigia, a Siracusa.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa venne edificata durante la dominazione spagnola di Sicilia, costruita dall'architetto Pompeo Picherali, nel 1727, è una delle quattro basiliche volute dal vescovo Germano, nel IV secolo. Questa affermazione è ascrivibile alla parola di Giuseppe Capodieci priore della Chiesa in epoca post terremoto 1693 e ripresa, probabilmente, da Serafino Privitera. In effetti nel IV sec. il valore teologale dello Spirito Santo doveva ancora affermarsi e sarebbe stato tecnicamente impossibile titolare una fabbrica a ciò. Si ha più certezza della prima fabbrica circa la chiesa dello Spirito Santo nel XIV secolo, atterrata dai terremoti del 1542 e 1693.[2] Si ha ulteriore certezza che le prime fabbriche chiesastiche di Ortigia, all'indomani dell'Editto di Costantino e dell'abolizione del Paganesimo da parte di Teodosio I furono San Pietro, San Paolo, San Giovanni Battista, San Pietro ad Bajas a Tremilia e San Foca nell'Agro Priolese.

Venne ristrutturata notevolmente nel XVII secolo.

All'interno vi si trovano affreschi del pittore Ermenegildo Martorana, raffiguranti le Virtù e di Antonio Madiona.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La facciata della chiesa ha tre ordini raccordati da volute e scandita da lesene, sormontati da una trifora e divisi da un imponente cornicione dalla linea spezzata altamente plastica. Tutta la facciata, risolta con bianco luminoso calcare, tipica roccia siracusana, è un continuo gioco di piani e di sagome definito in ogni nodo strutturale con decorazioni morbide e fantasiose. I capitelli sono in stile corinzio.

La chiesa conserva l'unica cupola esterna di Siracusa; anch'essa in stile barocco, al suo interno conserva un pregiato organo a canne[non chiaro].

Dal tetto del campanile si può ammirare la vista del mare, che dista pochi metri dalla chiesa. Si vedono inoltre, grazie alla sua altezza e posizione, anche i tetti delle chiese adiacenti, e le campane che essa conserva.

Opere documentate[modifica | modifica wikitesto]

Confraternita[modifica | modifica wikitesto]

[1]

Eventi culturali[modifica | modifica wikitesto]

Nel dicembre 2012 la chiesa ha ospitato un concerto di lirica internazionale, per ricordare il 5º anniversario della scomparsa di monsignor Sebastiano Gozzo. L'iniziativa, a scopo benefico, ha avuto un risvolto positivo per i tanti siracusani che vi hanno preso parte[3].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f Giuseppe Maria Capodieci, pp. 67.
  2. ^ Pagina 270, Tommaso Fazello, "Della Storia di Sicilia - Deche Due" [1] Archiviato il 29 novembre 2015 in Internet Archive., Volume uno, Palermo, Giuseppe Assenzio - Traduzione in lingua toscana, 1817.
  3. ^ Applausi al concerto Romanko-Manigrasso. La lirica internazionale passa da Siracusa, su GiornalediSiracusa.it, 12 gennaio 2013. URL consultato il 7 maggio 2021 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2013).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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