Chiesa dei Santi Pietro e Paolo (Castelnuovo di Garfagnana)

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Chiesa Abbaziale dei Santi Apostoli Pietro e Paolo
Il Duomo di Castelnuovo Garfagnana
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneToscana
LocalitàCastelnuovo di Garfagnana
Coordinate44°06′34.41″N 10°24′45.5″E / 44.109558°N 10.412639°E44.109558; 10.412639
Religionecattolica di rito romano
TitolareSanti Pietro e Paolo Apostoli
Arcidiocesi Lucca
Stile architettonicoRinascimentale

La chiesa Abbaziale dei Santi Pietro e Paolo è il duomo di Castelnuovo di Garfagnana, in provincia di Lucca.

Storia e descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il Duomo venne riedificato nella seconda metà del XV secolo in forme rinascimentali su un precedente nucleo romanico risalente all'XI secolo, di cui ci sono tracce sul fianco sinistro. In età barocca l'interno fu oggetto di profondi cambiamenti, con l'aggiunta di nove altari, con lo sfarzo decorativo tipico dell'epoca. È stato restaurato dopo i danni prodotti dall'ultima guerra.

La severa struttura in pietra grigia locale rappresenta una significativa testimonianza della diffusione, anche in territori non fiorentini, del Rinascimento nelle sue forme tardobrunelleschiane. La facciata rinascimentale, presenta tre portali ed è scompartita da quattro lesene sorreggenti un semplice frontone.

La vasta parte absidale dell'edificio venne completamente ristrutturata nel XIX secolo.

Nell'interno a tre navate divise da colonne in pietra, si conserva un Crocifisso ligneo del XV secolo, detto il Cristo nero, scampato all'incendio che colpì la sacrestia nel 1977 e conservato nella cappella di San Giuseppe, al lato dell'abside.

Vi sono inoltre una terracotta invetriata del XV secolo con San Giuseppe della bottega di Andrea della Robbia (1510-1520 circa), un'Assunzione tardocinquecentesca attribuita a Santi di Tito, una cornice marmorea della bottega del Civitali (fine del XV secolo, contenente una Pentecoste), una tela raffigurante la Madonna col Bambino e santi, attribuita a Giuseppe Porta detto il Salviatino o, più recentemente, a Giovanni Antonio Sogliani.

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