Cattleya aclandiae

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Cattleya aclandiae
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Monocotiledoni
Ordine Asparagales
Famiglia Orchidaceae
Sottofamiglia Epidendroideae
Tribù Epidendreae
Sottotribù Laeliinae
Genere Cattleya
Specie C. aclandiae
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliophyta
Classe Liliopsida
Ordine Orchidales
Famiglia Orchidaceae
Sottofamiglia Epidendroideae
Tribù Epidendreae
Sottotribù Laeliinae
Genere Cattleya
Specie C. aclandiae
Nomenclatura binomiale
Cattleya aclandiae
Lindl., 1840
Sinonimi

vedi testo[1]

La cattleya di Lady Acland (Cattleya aclandiae Lindl., 1840) è una pianta della famiglia delle Orchidacee, endemica del Brasile[1], così chiamata in onore di Lady Lydia Elizabeth Acland, moglie di Sir Thomas Dyke Acland, che fu il primo europeo a coltivare la pianta con successo. L'illustrazione della pianta che ha accompagnato la sua prima descrizione è stata eseguita proprio da Lady Acland.[senza fonte]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

C. aclandiae è una orchidea epifita, che cresce cioè su rami e tronchi degli alberi, dotata di sottili pseudobulbi, con due foglie carnose all'apice, di forma ellittica, di colore verde brillante con macchie rosso-violacee; i fiori sono molto grandi in rapporto alle dimensioni della pianta e sono spessi, cerosi e di lunga durata, con sepali e petali verdi con macchie violacee e un labello di colore dal bianco al rosa.[2]

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

C. aclandiae ha un areale ristretto allo stato brasiliano di Bahia.[1]

Il suo habitat naturale sono le foreste stagionalmente secche, tra i 100 ei 400 metri di altitudine.[2]

Sinonimi[modifica | modifica wikitesto]

Epidendrum aclandiae (Lindl.) Rchb.f., 1861
Cattleya acklandiae Planch., 1851, orth. var.
Cattleya aclandiae var. grandiflora F.Buyss., 1878
Cattleya aclandiae var. salmonea auct., 1893
Cattleya aclandiae var. alba L.C.Menezes, 2002
Cattleya aclandiae f. alba (L.C.Menezes) F.Barros & J.A.N.Bat., 2004

Coltivazione[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie richiede un periodo di riposo asciutto quindi poca acqua e fertilizzante nei i mesi invernali. Annaffiature e concimature devono essere riprese a primavera. Viene coltivata su corteccia di sughero o di felce.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Cattleya aclandiae, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 21/2/2021.
  2. ^ a b (EN) Cattleya aclandiae, in Internet Orchid Species Photo Encyclopedia. URL consultato il 2 marzo 2014.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Withner, Carl L. (1988). The Cattleya and their relatives, Vol 1. Portland, Oregon: Timber Press.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Botanica: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di botanica