Castello di Bensberg
Castello di Bensberg Schloss Bensberg | |
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Localizzazione | |
Stato | Germania |
Land | Renania Settentrionale-Vestfalia |
Località | Bergisch Gladbach |
Indirizzo | Kadettenstraße, 51429 Bergisch Gladbach |
Coordinate | 50°58′00.84″N 7°09′43.99″E |
Informazioni generali | |
Condizioni | In uso |
Costruzione | 1703-1711 |
Stile | barocco |
Uso | museo |
Realizzazione | |
Architetto | Matteo Alberti |
Committente | Giovanni Guglielmo del Palatinato e Anna Maria Luisa de' Medici |
Il castello di Bensberg, nel quartiere di Bensberg della città tedesca di Bergisch Gladbach nel Bergischen Land (Renania Settentrionale-Vestfalia), è un castello di caccia eretto all'inizio del XVIII secolo su progetto dell'architetto veneziano Matteo Alberti, che oggi viene utilizzato come hotel.
Storia e descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Giovanni Guglielmo del Palatinato (detto popolarmente Jan Wellem) regnò come duca di Julich e di Berg dal 1679 al 1716. Egli successe nel 1690 al padre Filippo Guglielmo come principe elettore del Palatinato. In autunno egli si recava dalla sua residenza nel Castello di Düsseldorf a Bensberg per la caccia. Il limitrofo parco naturale di Königsforst era la sua prediletta riserva di caccia. La seconda moglie di Jan Wellems, Anna Maria Luisa de' Medici, figlia del granduca di Toscana, Cosimo III de' Medici, era entusiasta della vista che si godeva dal vecchio castello di Bensberg, che si ergeva sulle colline circostanti e che le ricordavano il paesaggio toscano.
Presumibilmente per fare un piacere alla consorte, nel 1703 Jan Wellem incaricò il conte veneziano Matteo Alberti, allora direttore dei lavori di corte, di erigere sul luogo un nuovo castello in stile barocco. Nel 1711 l'architetto veneziano realizzò un sontuoso Palazzo di Caccia sul modello del Castello di Schönbrunn.
L'asse mediano del complesso edilizio è esattamente orientato al Duomo di Colonia. Per l'allestimento interno il principe elettore ingaggiò rinomati artisti contemporanei come Antonio Bellucci, Giovanni Antonio Pellegrini, Jan Weenix e Domenico Zanetti. Quando Goethe visitò il castello, nel 1774, scrisse il suo accompagnatore Johann Georg Jacobi nel suo diario:
«Schloss und Dorf liegen auf einem hohen Berge, von dem man viele Meilen voll Wälder, Äcker und Heiden, in der Ferne eine Strecke des Rheines und die berühmten Sieben Berge sieht. … Ich glaube, dass die Götter dann und wann auf einer silbernen Wolke so ihren Nektar trinken und die Hälfte der Erde übersehen!»
«Il castello e il villaggio sono siti su un monte, dal quale si vedono molte miglia di boschi, campi coltivati e brughiera, in lontananza un tratto del Reno e le famose "Sette Montagne"… Io credo che gli dei, su una nuvola d'argento, di tanto in tanto così bevano il loro nettare e abbraccino con il loro sguardo la metà della terra!»
Lo stesso Goethe scrisse nel suo 14º libro in Dichtung und Wahrheit (Poesia e Verità):
«Deutlicher ist mir eine Fahrt nach dem Jagdschloß Bensberg, das auf der rechten Seite des Rheins gelegen, der herrlichsten Aussicht genoß. Was mich daselbst über alle Maßen entzückte, waren die Wandverzierungen durch Weenix …»
«Mi è più chiaro un viaggio al castello di caccia di Bensberg, che sta sulla riva destra del Reno, che gode della più splendida vista. Ciò che mi ha affascinato oltremodo, sono state le decorazioni in veenite alle pareti …»
Jan Wellem non visse il completamento della sua rappresentativa residenza di caccia. Quando nel 1716 morì, si profilava già il declino del castello principesco. I suoi successori risiedevano più nel Palatinato che nel Granducato di Berg e si recavano nel castello solo raramente.
Utilizzo nel XIX e XX secolo
[modifica | modifica wikitesto]Nel periodo successivo l'edificio venne utilizzato in modi diversi: dal 1819 al 1832 come ospedale militare e farmacia, dal 1840 al 1918 come scuola militare e successivamente come caserma.
Dal 1935 al 1945 i nazisti v'installarono una scuola di partito (Nationalpolitische Erziehungsanstalt abbr. NPEA o anche Nationalpolitische Lehranstalt, abbr. NAPOLA). Dopo il 1945 esso venne utilizzato dalle truppe di occupazione alleate, prima dagli statunitensi e dagli inglesi, poi, dal 1946, da quelle belghe e dal 1965 fino al 1999 fu la sede del ginnasio belga Koninklijk Atheneum Bensberg (Ateneo reale di Bensberg).
Grandhotel Castello di Bensberg e terme
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1997 l'ex castello principesco di caccia fu completamente ristrutturato e trasformato in un hotel a cinque stelle dal gruppo Althoff Hotels. Esso è uno dei Leading Hotels of the World, cioè fra gli hotel di lusso più rinomati e conta 120 camere. Nella struttura vi sono ben tre ristoranti, un centro di bellezza e benessere ed una gioielleria.
Nel castello di Bensberg si svolgono anche grandi manifestazioni, come dal 2002 al 2005 la consegna dei premi del Grimme Online Award. Durante il Campionato mondiale di calcio del 2006 il castello di Bensberg fu il quartier generale della squadra nazionale di calcio della Corea del Sud. Oltre al Festival der Meisterköche (Festival dei Grandi Cuochi) ed il Oldtimer-Treffen Schloss Bensberg Classics (Raduno delle auto d'epoca classiche), il Mercatino di Natale del castello della terza domenica di Avvento attira migliaia di visitatori.
I tesori d'arte del castello
[modifica | modifica wikitesto]Le Scene di caccia di Jan Weenix si trovano oggi nelle Collezioni di Stato della Baviera, un gruppo di musei e pinacoteche del Land bavarese. Tappezzerie seriche ed altri dipinti si trovano invece nei Castelli di Augustusburg e Falkenlust a Brühl.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (DE) August Gertner, Bensberg und sein Kadettenhaus, Siegen 1862
- (DE) Werner Dobisch, Das Neue Schloß zu Bensberg, Düsseldorf 1938
- (DE) Schloss Bensberg e.V., Geister, Goethe und Soldaten, Geschichten & Gedichte um Schloss Bensberg, Bensberg 2000
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Castello di Bensberg
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (DE) Grandhotel Schloss Bensberg, su schlossbensberg.com.
- (DE) Foto-Galerie zu Schloss Bensberg, su lust-auf-bensberg.de. URL consultato il 9 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 29 dicembre 2007).
- (DE) Neues Schloss Bensberg, su graf-von-berg.de. URL consultato il 9 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 12 giugno 2008).
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