Canto alla cilentana
Il canto "alla cilentana" è un'espressione canora diffusa nel Cilento (in provincia di Salerno)[1], e in zone limitrofe in Lucania, in Calabria e perfino nel territorio prossimo a Caserta. Fondamentalmente è un canto a distesa, ovvero un canto prolungato, molto acuto e melismatico, secondo modalità tipiche del Mediterraneo, con quarti di tono e suoni detti "lacerati".[senza fonte]
Non rara è la presenza di suoni fonetici derivati dagli usi lavorativi (mietitura, pascolo, taglio dell'ulivo)[2][3].
Funzione[modifica | modifica wikitesto]
Il canto alla cilentana assolve principalmente la funzione della serenata che nel Cilento è accompagnata o dalla chitarra battente, dalla zampogna o dall'organetto. Spesso è eseguito a voce sola (canti dei carbonai). Nella serenata si distinguono alcuni temi: amore, sdegno, partenza e spartenza, sfortuna, lontananza[4].
Testo[modifica | modifica wikitesto]
Il testo è quasi sempre un'ottava di tipo siciliano il cui finale è composto da un "fioretto" come:
«tra miezzo a milli fiori fior di noce
tu sienti li parole e no la voce»
Tuttavia possono essere presenti anche stornelli veri e propri. Il componimento può essere sia in dialetto, sia un'imitazione dell'italiano colto. Per italiano colto si intende nella tradizione anche quello ottocentesco.[senza fonte]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Lares, L. Olschki., 1986. URL consultato il 1º aprile 2022.
- ^ Folk: documenti sonori : catalogo informativo delle registrazioni musicali originali, ERI, 1977. URL consultato il 1º aprile 2022.
- ^ Agata Currà, Canti della protesta femminile, Newton Compton, 1977. URL consultato il 1º aprile 2022.
- ^ Roberto De Simone, Canti e tradizioni popolari in Campania, Lato side, 1979. URL consultato il 1º aprile 2022.