Buxbaumia

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Buxbaumia
Sporofito di Buxbaumia aphylla
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Sottoregno Bryobiotina
Divisione Bryophyta
Classe Bryopsida
Sottoclasse Buxbaumiidae
Doweld, 2001
Ordine Buxbaumiales
Cavers, 1911
Famiglia Buxbaumiaceae
Schwägr., 1830
Genere Buxbaumia
Hedw., 1801
Specie

Buxbaumia Hedw., 1801 è un genere di muschi della classe Bryopsida, unico genere della famiglia Buxbaumiaceae Schwägr., 1830, dell'ordine Buxbaumiales Cavers, 1911 e della sottoclasse Buxbaumiidae Doweld, 2001[1][2].

Recenti studi filogenetici identificano il genere Buxbaumia come sister group di tutte le altre Bryopsida.[3]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Le specie del genere Buxbaumia hanno un gametofito di dimensioni molto ridotte, costituito esclusivamente da un microscopico protonema filiforme, incolore, privo di fusto e quasi senza foglie, e uno sporofito che a maturità arriva a misurare tra 4 e 11 mm. Nella maggior parte dei muschi lo stadio gametofitico è invece di dimensioni maggiori rispetto allo stadio sporofitico.[4][5][6][7][8][9][10]

Sporofito di B. viridis.
Si distinguono la faccia superiore della capsula, appiattita, parzialmente ricoperta dalla caliptra, e l'opercolo, conico, disposto perpendicolarmente alla faccia superiore.

La capsula dello sporangio, di forma da ovalata a cilindrica, è disposta obliquamente all'apice della seta ed è un carattere distintivo del genere presentando la faccia superiore appiattita e spesso delimitata dalla faccia inferiore da un sottile bordo perimetrale; l'opercolo è conico, disposto perpendicolarmente alla faccia superiore della capsula; nelle prime fasi della maturazione la capsula è ricoperta da una caliptra liscia e sottile, che si distacca precocemente.[11] Le spore vengono espulse dalla capsula con un meccanismo a spruzzo, innescato dalle gocce di pioggia che cadono sulla faccia superiore della capsula.[12] Come nella maggior parte delle Bryopsida, l'apertura attraverso cui vengono rilasciate le spore è circondata da un doppio peristoma, in cui si distinguono un esostoma formato da 16 piccoli "denti", irregolari e talvolta rudimentali, e un endostoma costituito da una membrana pieghettata, disposta con continuità sul versante interno dell'apertura della capsula.[4][9][13]
Solo il genere Diphyscium ha una struttura del peristoma similare, che presenta però un endostoma a 16 pieghe, a differenza delle 32 pieghe presenti in Buxbaumia.[9]

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Il genere comprende specie dioiche, cioè con organi riproduttivi maschili e femminili prodotti da piante diverse. Le piante maschili sviluppano solo una microscopica foglia attorno ad ogni anteridio, mentre le piante femminili presentano 3 o 4 piccole foglioline incolori attorno a ciascun archegonio.[6][7][12]

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Le specie del genere Buxbaumia sono distribuite in prevalenza nelle regioni da temperate a subartiche dell'emisfero settentrionale, con alcune specie presenti nelle aree più fredde dell'Australia e della Nuova Zelanda.[14]

Crescono su legno in decomposizione, affioramenti rocciosi o direttamente sul terreno. Sono specie pioniere in grado di colonizzare habitat disturbati.[4][11][12][15]

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Sporofito di B. piperi

Il genere comprende le seguenti specie:[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Buxbaumia, su World Flora Online. URL consultato il 17 aprile 2024.
  2. ^ (EN) Brinda, J.C., and J.J. Atwood (eds.), A Classification of the Buxbaumiidae, su The Bryophyte Nomenclator, 2024. URL consultato il 17 aprile 2024.
  3. ^ (EN) Bell D. et al., Organellomic data sets confirm a cryptic consensus on (unrooted) land-plant relationships and provide new insights into bryophyte molecular evolution, in American Journal of Botany, vol. 107, n. 1, 2019, pp. 91–115, DOI:10.1002/ajb2.1397.
  4. ^ a b c (EN) Marshall N.L., Mosses and Lichens, New York, Doubleday, Page & Company, 1907, pp. 57, 260–262.
  5. ^ (EN) Porley R., Hodgetts N., Mosses and Liverworts, London, Collins, 2005, ISBN 0-00-220212-3.
  6. ^ a b (EN) Bold Harold C., Alexopoulos C.J., Delevoryas T., Morphology of Plants and Fungi, 5ª ed., New York, Harper & Row, 1987, pp. 270, 303, ISBN 0-06-040839-1.
  7. ^ a b (EN) Campbell D.H., The Structure and Development of Mosses and Ferns, 3ª ed., London, The Macmillan Co., 1918, pp. 8, 160–166, 220, 225–226.
  8. ^ (EN) Conard Henry S., Paul L. Redfearn Jr., How to know the mosses and liverworts, 2ª ed., Dubuque, IA, Wm. C. Brown, 1979, p. 22, ISBN 0-697-04768-7.
  9. ^ a b c (EN) Vitt D.H., Classification of the Bryopsida, in R. M. Schuster (a cura di), New Manual of Bryology, vol. 2, Tokyo, The Hattori Botanical Laboratory, 1984, pp. 696–759.
  10. ^ (EN) Chopra R.N., Kumra P.K., Biology of Bryophytes, New York, John Wiley & Sons, 1988, p. 167, ISBN 0-470-21359-0.
  11. ^ a b (EN) Schofield W.B., Buxbaumiaceae, su Flora of North America, vol. 27, New York & Oxford, Oxford University Press, 2007, pp. 118–120, ISBN 978-0-19-531823-4.
  12. ^ a b c (EN) Crum Howard A., Lewis E. Anderson, Mosses of Eastern North America, vol. 2, New York, Columbia University Press, 1980, pp. 1231, 1234–1236, ISBN 0-231-04516-6.
  13. ^ (EN) Edwards S.R., Homologies and Inter-relationships of Moss Peristomes, in R. M. Schuster (a cura di), New Manual of Bryology, vol. 2, Tokyo, The Hattori Botanical Laboratory, 1984, pp. 658–695.
  14. ^ (EN) Buxbaumia, su gbif.org. URL consultato il 16 aprile 2024.
  15. ^ (EN) Sullivant William S., The Musci and Hepaticae of the U. S. east of the Mississippi River, in Asa Gray (a cura di), Manual of Botany, 2ª ed., New York, George P. Putnam & Co., 1856, pp. 639–640.

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