Caloboletus calopus

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Caloboletus calopus
Caloboletus calopus
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Fungi
Divisione Basidiomycota
Classe Basidiomycetes
Ordine Boletales
Famiglia Boletaceae
Genere Caloboletus
Specie C. calopus
Nomenclatura binomiale
Caloboletus calopus
(Pers.) Vizzini, 2014
Sinonimi

Boletus calopus
Pers., 1801

Boletus olivaceus
Schaeff., 1774

Boletus lapidum
J.F.Gmel., 1792

Boletus pachypus var. olivaceus
(Schaeff.) Pers., 1825

Boletus subtomentosus subsp. calopus
(Pers.) Pers., 1825

Dictyopus calopus
(Pers.) Quél., 1886

Tubiporus calopus
(Pers.) Maire, 1937

Caloboletus calopus
Caratteristiche morfologiche
Cappello
convesso
Imenio
Lamelle
no
Sporata
oliva
Velo
nudo
Carne
virante
Ecologia
Commestibilità
non commestibile

Il Caloboletus calopus (Pers.) Vizzini, 2014[1] è una specie facilmente riconoscibile per la combinazione dei colori vivaci e per il sapore amaro della carne. Insieme al Caloboletus radicans, infatti, è uno dei boleti più amari.

Descrizione della specie[modifica | modifica wikitesto]

Cappello[modifica | modifica wikitesto]

Diametro fino a 20 cm, carnoso, emisferico poi convesso, asciutto, non viscoso, di colore beige pallido, camoscio olivastro; margine inizialmente involuto.

Pori[modifica | modifica wikitesto]

Molto piccoli, arrotondati; di colore giallo citrino poi verdastri, al tocco diventano velocemente verde-bluastri.

Tubuli[modifica | modifica wikitesto]

Lunghi fino a 30 mm, annesso-sinuati; giallo pallido, al taglio virano all'azzurro-blu.

Gambo[modifica | modifica wikitesto]

8-12 x 4–5 cm, molto variabile, può essere qualche volta slanciato, cilindrico, tozzo, corto, bulboso-ventricoso, finemente reticolato; rosso porpora, giallo vicino ai tubuli, quasi mai interamente rosso, presenta un reticolo a maglie allungate, bianco in alto e concolore alla base.

Carne[modifica | modifica wikitesto]

Crema-grigio-giallastra, pallida, verde-bluastra al taglio; compatta, dura.

  • Odore: acidulo, simile a quello della colla vinilica.
  • Sapore: prima dolciastro, poi molto amaro. Prestare attenzione in quanto l'acredine può variare a seconda della zona di crescita.

Spore[modifica | modifica wikitesto]

Giallo-oliva in massa, 2-15 x 4-6 µm, fusiformi.

Habitat[modifica | modifica wikitesto]

Fruttifica nei boschi di latifoglie e aghifoglie in estate-autunno.

Illustrazione di C. calopus

Commestibilità[modifica | modifica wikitesto]

Praticamente immangiabile per il sapore molto amaro.

Oltre a ciò è anche leggermente tossico, comunque non al livello del Rubroboletus satanas.

Specie simili[modifica | modifica wikitesto]

  • I più inesperti possono confonderlo, per via del colore chiaro del cappello e del colore rosso sul gambo, con il celeberrimo Rubroboletus satanas (velenoso); quest'ultimo è però più massiccio, ha pori rossi e carne non amara bensì dolciastra.
  • Un altro fungo con il quale può essere confuso è il commestibile Butyriboletus fechtneri, anch'esso a carne non amara.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Carlo Papetti, Giovanni Consiglio e Giampaolo Simonini (a cura di), Atlante fotografico dei Funghi d'Italia Vol.I, Associazione Micologica Bresadola, 1999.

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