Bernardo Tasso
Bernardo Tasso (Bergamo, 11 novembre 1493 – Ostiglia, 5 settembre 1569) è stato un poeta italiano, padre di Torquato.
Biografia
Nel 1520, lo zio Luigi, vescovo di Macerata, fu assassinato nella sua villa presso Bergamo. Bernardo era allora cortigiano del conte Guido Rangone, poi passò al servizio di Renata d’Este, duchessa di Ferrara e dal 1532, del principe di Salerno Ferrante Sanseverino, frequentando le più illustri famiglie napoletane. Sposatosi con Porzia de' Rossi nel 1536, ebbe due figli, Cornelia e, nel 1544, il futuro grande poeta Torquato.
Fu in Francia e nelle Fiandre per conto del principe Sanseverino, che accompagnò in Germania alla corte di Carlo V dopo il contrasto con il viceré don Pedro de Toledo, che aveva introdotto nello Stato napoletano l’Inquisizione. Il Sanseverino fu dichiarato ribelle ed esiliato, e anche Bernardo subì l’esilio e la confisca dei beni e dovette emigrare a Venezia, a Ferrara e poi Roma dove fu raggiunto dal figlio Torquato nel 1554.
Nel 1556 morì la moglie Porzia e Bernardo sospettò che fosse stata avvelenata dal fratello per impossessarsi delle sue proprietà. I beni di Porzia non furono ereditati da Torquato e la sorella Cornelia dovette accontentarsi di un matrimonio al di sotto del suo rango.
Bernardo servì diversi gentiluomini, tra i quali il duca urbinate Guidobaldo II, alla cui corte fu educato Torquato, poi soggiornò a Pesaro e ancora a Venezia dove, nel 1560, diede alle stampe le sue Rime e il poema Amadigi. In occasione del servizio prestato dal 1563 alla corte del duca di Milano, Guglielmo Gonzaga, viaggiò a Roma e in Francia e fu nominato, nel 1569, governatore di Ostiglia, cittadina nella quale morì quello stesso anno. È sepolto nella chiesa ferrarese di San Paolo.
Opere
Ispirandosi al poeta greco Museo e a Ovidio compose due poemetti con la favola di Ero e Leandro e di Piramo e Tisbe. Le Rime comprendono canzoni, odi, sonetti, egloghe. L’opera maggiore, Amadigi, in 100 canti, ispirato alle avventure del romanzo cavalleresco spagnolo Amadigi di Gaula, fu dapprima composto in endecasillabi sciolti e poi in ottave, secondo il gusto impostosi con il Boiardo e l’Ariosto, e l’incompiuto Floridante, che riprendeva un episodio dell’Amadigi, e fu completato e pubblicato postumo da Torquato nel 1587.
Restano di lui anche un Ragionamento della poesia, del 1562, in cui esprime le proprie convinzioni poetiche già indicate in un discorso tenuto nel 1560 nell’Accademia veneziana della Fama e l’Epistolario, a lungo considerato un modello di prosa letteraria.
Bibliografia
- Amadigi, Venezia, 1836-1837
- Rime, San Mauro Torinese, 1995 ISBN 8885323197
- Lettere, Sala Bolognese, 2002 ISBN 88 27129510
- Floridante, Alessandria, 2006 ISBN 8876949127
Studi
- M. C. Mastrototaro, Tecniche compositive e tipologie narrative nell'Amadigi di Bernardo Tasso, Roma, 2006 ISBN 8854803499