Berardino Leoni

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Berardino Leoni
NascitaCittaducale, 1 luglio 1919
MorteBobrowskij, 3 agosto 1942
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio esercito
ArmaFanteria
CorpoBersaglieri
Reparto6º Reggimento bersaglieri
Anni di servizio1941-1942
GradoSoldato
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneCampagna di Russia
Decorazionivedi qui
dati tratti da Le Medaglie d'Oro al Valor Militare volume 2 (1942-1959)[1]
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Berardino Leoni (Cittaducale, 1º luglio 1919Bobrowskij, 3 agosto 1942) è stato un militare italiano, decorato di Medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Cittaducale il 1 luglio 1919, all'interno di una famiglia di agricoltori.[2] Arruolato nel Regio Esercito nel gennaio 1941, fu assegnato a prestare servizio presso il 2º Reggimento bersaglieri di stanza a Roma.[2] Nel giugno 1942 fu trasferito al 3º Reggimento bersaglieri mobilitato per essere assegnato alla 8ª Armata in partenza per il fronte orientale. Giunto in Unione Sovietica fu trasferito in servizio presso il XIII Battaglione del 6º Reggimento bersaglieri, inquadrato nella 3ª Divisione celere "Principe Amedeo Duca d'Aosta".[2]

Il 2 agosto 1942 le truppe dell'Armata rossa, con l'appoggio di circa 40 carri armati,[N 1] attaccarono in direzione dei villaggi di Baskovskij e di Bobrowskij, raggiunti entrambi e superati a costo di pesanti perdite.[2] Le truppe sovietiche attaccarono poi quota 210 dove egli si trovava insieme ai propri comilitoni.[2] Dopo aver compiuto una strenua resistenza, cadde colpito a morte.[2] Per onorarne il coraggio fu decretata la concessione della Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2] Nel corso dell’azione trovarono la morte anche il tenente colonnello Enrico Rivoire decorato con Medaglia d'argento al valor militare, e il sottotenente Bruno Carloni decorato anch'egli con la Medaglia d’oro al valor militare.

Il comune di Cittaducale gli ha dedicato sul Largo tra Viale degli Abruzzi e Via Terminillo un monumento bronzeo opera di Bernardino Morsani di Rieti.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Porta arma tiratore, durante un aspro combattimento, caduto il proprio caposquadra, di sua iniziativa, ceduta l’arma ad un altro tiratore, assumeva il comando dei superstiti rivelando doti di carattere e di capacità non comuni. Pronunziatosi un secondo e più violento attacco di preponderanti forze nemiche, sereno, sprezzante del pericolo, incitava i compagni alla resistenza. Caduto il tiratore, portava l’arma sul ciglio della postazione per meglio colpire, la manovrava con rara abilità, falciando gli assalitori. Esaurite le munizioni, pressato da vicino da ondata avversaria sempre rinnovantesi avendo quasi tutti i compagni morti o feriti, all’impiedi sulla contesa trincea scagliava tutte le sue bombe a mano. Ferito, sanguinante in più parti del corpo ed esaurite anche le bombe, si proiettava contro il nemico al grido di “Savoia” lanciando pietre. Immolava, sublime olocausto, la sua animosa e fiera giovinezza in un supremo anelito di vittoria. Fronte russo - Bobrowskij, 3 agosto 1942 .[3]»

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Si trattava di 24 carri pesanti T-34 e 16 leggeri T-26.

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gruppo Medaglia d'Oro al Valor Militare, Le Medaglie d'oro al Valor Militare volume secondo 1942-1959, Roma, Tipografia regionale, 1991.
  • Gino Papuli, Il labirinto di ghiaccio, Terni, Edizioni Thyrus Arrone, 1991.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Berardino, Leoni, su Combattenti Liberazione. URL consultato il 3 settembre 2020.
  • Leoni, Bernardino, su Rieti 2000. URL consultato il 3 settembre 2020 (archiviato dall'url originale il 16 maggio 2006).
  • Bernardino Leoni, su Chi Era Costui. URL consultato il 3 settembre 2020.