Beppo Levi

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Beppo Levi

Beppo Levi (Torino, 14 maggio 1875Rosario, 28 agosto 1961) è stato un matematico italiano.

Biografia

Quarto di dieci fratelli, era figlio di Giulio Giacomo e Sara Diamantina (Mentina) Pugliese. Suo fratello minore (il nono in ordine anagrafico) Eugenio Elia, fu anch'egli, in seguito, un grande matematico[1] prematuramente scomparso. Diede un apporto fondamentale in vari campi, quali la logica, l'insiemistica, la geometria algebrica e l'analisi matematica. In quest'ultimo campo dimostrò importanti proprietà dell'integrale di Lebesgue. Inoltre, la sua vasta opera copre argomenti anche più disparati, quali la fisica e la storia. Le sue ricerche più importanti riguardano le forme cubiche ternarie, i fondamenti della geometria e dell'analisi, e la logica matematica. Il Levi ha dato la dimostrazione che ogni superficie algebrica è birazionalmente trasformabile in un'altra priva di singolarità.

Laureatosi a Torino nel 1896, fu allievo di Corrado Segre e lavorò con Vito Volterra e Giuseppe Peano. Insegnò in Italia nelle Università di Cagliari, Parma e Bologna fino ad emigrare nel 1939, a causa delle leggi razziali fasciste, in Argentina, dove fu chiamato per aprire e dirigere l'Istituto di Matematica della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisico-Chimiche e Naturali applicate all'Industria dell'Universidad Nacional del Litoral nella città di Rosario (attualmente Facoltà di Scienze Esatte, Ingegneria e Agrimensura dell'Universidad Nacional de Rosario) dove insegnò fino alla sua morte.

Opere

Note

  1. ^ LEVI, Beppo, su www.treccani.it. URL consultato il 30 maggio 2015.

Voci correlate

Collegamenti esterni

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