Battaglia di Montemurlo

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Battaglia di Montemurlo
parte della guerra d'Italia del 1536-1538
Battaglia di Montemurlo e ratto di Ganimede, dipinto di Battista Franco
Data2 agosto 1537
LuogoMontemurlo, Italia
Esitovittoria dei sostenitori di Cosimo I
Schieramenti
Comandanti
Voci di battaglie presenti su Wikipedia

La battaglia di Montemurlo si svolse il 2 agosto 1537, tra i sostenitori di Cosimo I de' Medici, duca di Firenze, e i fuorusciti repubblicani, oppositori della presa di potere mediceo, capeggiati da Baccio Valori e Filippo Strozzi e filofrancesi. La vittoria del partito mediceo segnò la definitiva sconfitta dei ribelli e il consolidamento definitivo del dominio mediceo attraverso il ducato (poi granducato), che regnerà sulla Toscana fino all'estinzione della casata e, attraverso i successori Lorena, fino all'Unità d'Italia.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La Rocca di Montemurlo

Il Valori e lo Strozzi, proprietari rispettivamente della villa del Barone e di villa Strozzi nel territorio di Montemurlo, avevano radunato le loro truppe nella rocca, nell'attesa di un momento propizio per attaccare Firenze, distante circa trenta chilometri.

I soldati di Cosimo, circa diecimila fra cavalieri, fanteria e mercenari spagnoli e tedeschi ottenuti grazie al sostegno a Carlo V, raggiunsero però Montemurlo e, capeggiati da Alessandro Vitelli e Pirro Colonna, con la supervisione del cardinale Innocenzo Cybo, si schierarono attorno alla rocca dove erano asserragliati i fuorusciti. Nonostante l'uso delle artiglierie, gli assediati, in forte minoranza, soccombettero quando venne incendiata una delle porte del castello, che portò presto le fiamme anche nelle stanze e nel cortile del mastio.

Il Vitelli inoltre autorizzò la persecuzione delle bande pistoiesi dei Cancellieri, alleati agli esuli, che vennero prima sconfitte dai fiorentini e poi, riparate a Cutigliano, massacrate dai rivali Panciatichi[1].

I capitani sconfitti a Montemurlo vennero presi e costretti ad arrendersi: trasportati a Firenze furono incarcerati e condannati a morte. Baccio Valori, suo figlio Filippo e suo nipote furono decapitati al Bargello; Filippo Strozzi pare che si uccise in cella.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ DBI

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Emanuele Repetti, Dizionario Geografico, Fisico e Storico della Toscana/ contenente la descrizione/ di tutti i luoghi del Granducato/ Ducato di Lucca/ Garfagnana e Lunigiana/ compilato/ da Emanuele Repetti/ socio ordinario/ dell’I e R Accademia dei Georgofili/ e di varie altre/ Volume Terzo, Firenze/ presso l’Autore e l’Editore/ coi tipi Allegrini e Mazzoni/ 1839;
  • Giorgio Spini, Disegno Storico della Civiltà Italiana, Roma, 1958;
  • C. Carbone, A. Coppellotti, S. Cuccaro, I luoghi delle battaglie in Toscana, Firenze, 2004;
  • Giorgio Batini, Capitani di Toscana, Firenze, 2004 ISBN, 88-8304-915-2;
  • Unità Pastorale di Montemurlo - Parrocchia Sacro Cuore, Montemurlo e la sua Croce, Montemurlo, Associazione Il borgo della Rocca, 2015.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]