Atenulfingi
| Atenulfingi/Landolfidi | |
|---|---|
| Stato | Ducato di Benevento Ducato di Spoleto Principato di Capua Principato di Salerno |
| Titoli | |
| Fondatore | Landolfo I di Capua detto il Vecchio |
| Ultimo sovrano | Dauferio da Montecassino |
| Data di fondazione | IX secolo |
| Data di estinzione | 1087 |
| Confluita in | Giffoni Berardi |
| Etnia | Longobarda |
La famiglia Atenulfingi o Landolfidi è stata una famiglia nobile longobarda, che governò gran parte del Mezzogiorno tra il IX e il XII secolo[1].
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Gli Atenulfingi, detti anche Landolfidi, si originarono da Landolfo I di Capua, attestato nel IX secolo, i cui antenati risultano sconosciuti[1]. Appartennero ad essi le linee dei conti (poi principi) di Benevento e Capua, nonché il papa Vittore III (al principio Dauferio da Montecassino), rimasto l'ultimo membro della stirpe nel 1087, anno di estinzione della stessa[1].
Nell'839 scoppiò la guerra civile nel ducato di Benevento da essi governato e Landolfo I di Capua, soprannominato il Vecchio, per contrastarla, si alleò con Siconolfo di Salerno[2]. Morto nell'843, il principato rimase in balia degli eventi fino all'849, quando l'imperatore carolingio Ludovico II il Giovane ne impose la divisione, assegnando Capua al principato di Salerno[2]. Tuttavia, i discendenti di Landolfo I puntavano a sottrarsi all'autorità di qualsiasi principe e nell'860 riuscirono quindi a rendere indipendente la contea di Capua[2]. Da essa derivò la contea di Caserta che pure fu posseduta dalla famiglia[3]. A partire da un Paldofrido che ebbe un Landenolfo e un Atenolfo, rispettivamente padri di Paldo (sposatosi con una Maria) e Pandolfo e di Landolfo, quest'ultimo genitore di Giovanni (marito di Atta, figlia del predetto Paldo), da cui un altro Paldo e indi un Audualdo, fu tenuta la contea di Venafro[4].
Albero genealogico
[modifica | modifica wikitesto]Di seguito l'albero genealogico degli Atenulfingi/Landolfidi dal capostipite Landolfo I di Capua, detto il Vecchio, attestato nel IX secolo, fino a Dauferio da Montecassino, ossia papa Vittore III, ultimo membro rimasto in vita, deceduto nel 1087[5]:
Note
[modifica | modifica wikitesto]- Annotazioni
- ^ Fu capostipite degli Atenulfingi/Landolfidi e gastaldo di Capua.
- ^ a b c d e Fu conte di Capua.
- ^ Fu conte di Capua e vescovo.
- ^ Fu conte di Teano.
- ^ Fu conte di Capua e Caserta.
- ^ Fu vescovo di Capua.
- ^ a b c Fu principe di Benevento e Capua e conte di Caserta.
- ^ a b c d e Fu principe di Benevento e Capua.
- ^ Fu conte di Conza.
- ^ Fu principe di Benevento, Capua e Salerno, duca di Camerino e Spoleto, e conte di Caserta.
- ^ Fu arcivescovo di Capua.
- ^ Fu conte di Marsi.
- ^ Fu conte di Sarno.
- ^ Fu conte di Lauria.
- ^ Fu principe di Salerno.
- ^ a b c d e f g Fu principe di Capua.
- ^ a b Fu conte di Caserta.
- ^ a b c d e Fu principe di Benevento.
- ^ Fu abate di Montecassino.
- ^ Altra figlia di Landone I della quale non è noto il nome.
- ^ a b Figlio/a di Atenolfo III di cui non è noto il nome.
- ^ Salì al soglio pontificio con il nome di papa Vittore III e con lui si estinse la famiglia Atenulfingi/Landolfidi in quanto ne costituiva l'ultimo membro rimasto in vita.
- Riferimenti
- ^ a b c Stasser (2006), passim.
- ^ a b c Stasser (2006), pp. 61-62.
- ^ Rinaldo (1755), Serie de' primi conti di Caserta.
- ^ Rinaldo (1755), Serie de' primi conti di Caserta; Spinelli (1762), p. 44 e 51.
- ^ Rinaldo (1755), Serie de' primi conti di Caserta; Stasser (2006), passim.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Ottavio Rinaldo, Memorie istoriche della fedelissima città di Capua, vol. 2, Napoli, Giovanni Di Simone, 1755, ISBN non esistente.
- Troiano Spinelli, Saggio di tavola cronologica de' principi e più raguardevoli ufficiali che hanno signoreggiato, e retto le provincie, che ora compongono il Regno di Napoli, Napoli, Stamperia di Giuseppe di Bisogni, 1762, ISBN non esistente.
- (FR) Thierry Stasser, Où sont les femmes? Prosopographie des femmes des familles princières et ducales en Italie méridionale depuis la chute du royaume lombard (774) jusqu'à l'installation des Normands (env. 1100) (PDF), in Prosopon: The Journal of Prosopography, n. 1, 2006 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2016).