Arábia

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Arábia
Titolo originaleArábia
Lingua originalePortoghese
Paese di produzioneBrasile
Anno2017
Durata97 min
Rapporto1,85:1
Generedrammatico
RegiaJoão Dumans e Affonso Uchoa
SceneggiaturaJoão Dumans e Affonso Uchoa
ProduttoreVitor Graize
Produttore esecutivoVitor Graize
Casa di produzioneKatásia Filmes e Vasto Mundo
FotografiaLeonardo Feliciano
MontaggioRodrigo Lima e Luiz Pretti
MusicheFrancisco César
Interpreti e personaggi

Arábia è un film del 2017 diretto da João Dumans e Affonso Uchoa.

Il film è stato presentato per la prima volta all'International Film Festival Rotterdam nel 2017

Trama[modifica | modifica wikitesto]

André è un ragazzo diciottenne che vive vicino ad una fabbrica di alluminio nella città industriale di Ouro Preto, nel sud-est del Brasile. Un giorno, dopo un incidente fatale che si è verificato nella fabbrica, viene mandato a casa del lavoratore morto, Christian, per ritirare alcuni dei suoi averi. Lì troverà un quaderno sul quale Christian ha raccontato i suoi ultimi anni di vita schiacciato dalla povertà e dall'oppressione sociale.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Il film è stato girato con un budget stimato di 500.000 real.

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Incassi[modifica | modifica wikitesto]

Alla data del 18 ottobre 2018 il film ha incassato negli Stati Uniti la somma di 38.399 dollari.

Critica[modifica | modifica wikitesto]

Su Rotten Tomatoes il film ha conseguito un indice di gradimento del 93% sulla base di 27 recensioni ed una valutazione media di 7,58. Il consenso critico del sito web recita: "Arábia scruta incessantemente nelle tenebre delle vite dei suoi personaggi per raccontare una storia innegabilmente triste che si basa su una conclusione toccante."[1] Metacritic, che utilizza una media ponderata, ha assegnato al film un punteggio di 82 su 100, basato su 8 critici, che indica "Acclamazione universale".[2]

Robert Abele del Los Angeles Times ha scritto: "È diventato un segno distintivo dell'ibrido documentario/fiction che il realismo in mostra si sente sia vissuto che poetico, e questo è anche nel volto di De Sousa, che - come l'ambiguo "Arábia" mescola con la sua conclusione inattesa e riflessiva - registra sempre una potente sintesi di sensibilità e stanchezza."[3]Glenn Kenny del The New York Times ha scritto: " ...grazie alla superba performance del Sig. De Sousa, il film spesso ritrae in modo convincente non solo la condizione sfruttata di lavoratori come Cristiano, ma anche la tristezza straziante della vita stessa."[4]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Araby (Arábia) (2018). URL consultato il 4 aprile 2019.
  2. ^ Araby. URL consultato il 4 aprile 2019.
  3. ^ Robert Abele, Review: Beautifully wrought Brazilian drama ‘Araby’ takes us on a worker's lyrical journey, su latimes.com. URL consultato il 4 aprile 2019.
  4. ^ (EN) Glenn Kenny, Review: In ‘Araby,’ the Story of a Wandering Laborer, in The New York Times, 21 giugno 2018, ISSN 0362-4331 (WC · ACNP). URL consultato il 4 aprile 2019.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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