Armeniakon
Thema Armeniaco | |||||
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Informazioni generali | |||||
Nome ufficiale | Ἀρμενιακόν, θέμα Ἀρμενιάκων, Ἀρμενιακὸν θέμα | ||||
Nome completo | Thema degli Armeniaci | ||||
Capoluogo | Amaseia | ||||
Dipendente da | Impero bizantino | ||||
Amministrazione | |||||
Forma amministrativa | Thema | ||||
Evoluzione storica | |||||
Inizio | c. 640/660 | ||||
Fine | c. 1073 | ||||
Causa | Caduta in mano di mercenari franchi e successivamente selgiuchide. | ||||
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Il Thema Armeniaco (in greco Ἀρμενιακόν [θέμα]?, Armeniakòn [thema]), più propriamente il Thema degli Armeniaci (in greco: θέμα Ἀρμενιάκων, thema Armeniàkōn) fu un thema bizantino che si estendeva sull'Asia Minore nord-orientale.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il thema Armeniakon fu uno dei primi quattro themata creati, e fu istituito intorno alla metà del VII secolo dal territorio dell'Armenia Minore. Nonostante la menzione di un "Giorgio, tourmarchēs degli Armeni" nel 629, nel corso delle campagne persiane dell'Imperatore Eraclio I (r. 610–641),[1] possa suggerire l'esistenza del thema in tale data (ritenuta però troppo prematura), la prima attestazione certa del thema nelle fonti letterarie risale alla rivolta del suo strategos, Saborios, nel 667/668.[2] Viene successivamente menzionato in un sigillo del 717/718.[3] Come accaduto per gli altri themata, fu creato a partire dai resti di una delle armate di campo del vecchio Esercito romano-orientale in seguito alle disfatte subite nel corso della prima ondata di conquiste islamiche, un processo probabilmente completato entro la fine degli anni quaranta del VII secolo.[4] Di conseguenza l'esercito di campo sotto il comando del magister militum per Armeniam (degli "Armeniaci"), nel ritirarsi, si insediò nelle regioni del Ponto, Paflagonia e Cappadocia, dando il proprio nome alla regione.[5]
Il capoluogo del thema era Amaseia, dove aveva sede il governatore militare, lo stratēgos, che percepiva uno stipendio annuale di 40 libbre d'oro, essendo uno degli stratēgoi di prima classe insieme a quelli dei themata Anatolikon e Thrakesion.[2] Nel IX secolo aveva sotto il suo comando all'incirca 9 000 effettivi oltre a controllare 17 fortezze. La grande estensione e la sua importanza strategica, dovuta al fatto che si trovasse sulla frontiera nord-orientale dell'Impero bizantino con i Musulmani, fecero sì che il suo governatore militare acquisisse tanto potere da costituire una minaccia per l'imperatore, come conferma il fatto che nell'VIII secolo le armate del thema presero parte a diverse rivolte, tra cui quella di Artavasde (strategos dell'Armeniakon che tentò di usurpare il trono).[2] Per prevenire o rendere meno pericolose ulteriori rivolte, nel IX secolo il thema fu di conseguenza suddiviso in più parti: da esso furono scorporati i distretti di Charsianon e Cappadocia, in un primo tempo come kleisourai e successivamente come themata a pieno titolo, lungo la frontiera meridionale e orientale, mentre intorno all'819 furono scorporati i themata costieri di Paflagonia e Chaldia, seguiti successivamente dalla regione di Koloneia (prima sotto un doux, dall'863 sotto uno strategos a pieno titolo); in seguito a tali scorpori, l'Armeniakon comprendeva solo il Ponto occidentale.[6]
Il thema rimase in mani bizantine fino alla fine dell'XI secolo. Tuttavia nel 1071, in seguito alla disfatta subita dai Bizantini nella Battaglia di Manzikert contro i Turchi Selgiuchidi, i mercenari franchi sotto il comando di Roussel di Bailleul si impadronirono della regione e la governarono per alcuni mesi, fino a quando l'autorità bizantina fu ripristinata dal generale e futuro imperatore Alessio Comneno.[7] Subito dopo, tuttavia, la regione fu occupata dai Turchi Selgiuchidi, con solo alcune fortezze sulla costa che rimasero in mano bizantina. Gli imperatori Comneni riuscirono a recuperare le regioni costiere per l'impero, ma il thema Armeniakon non fu ricostituito.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Haldon 1999, p. 315.
- ^ a b c ODB, "Armeniakon" (C. Foss), p. 177.
- ^ Ragia 2009, p. 217: "The inscriptions on the seals of the warehouses in the beginning of the 8th c. took the following forms: "the warehouse of Koloneia and Kamacha" (702-704), "of Koloneia, Kamacha and Armenia IV" (713-715), which finally became "of Koloneia and all the provinces of the Christ-loving Armeniakon" (717/8)" ("Le iscrizioni sui sigilli dei depositi all'inizio dell'VII secolo presero le seguenti forme: "i depositi di Koloneia e di Kamacha" (702-704), "di Koloneia, Kamacha e Armenia IV", che infine divenne "di Koloneia e di tutte le province dell'Armeniakon devoto a Cristo" (717/718)"). [Ragia, nella nota 78, cita McGeer, Nesbitt e Oikonomides 2001, No. 65.1, 74.4, 22.27.]
- ^ Haldon 1997, pp. 214–216.
- ^ Haldon 1999, pp. 73, 112.
- ^ ODB, "Armeniakon" (C. Foss), p. 177; "Koloneia 1. Koloneia on the Lykos in interior Pontos" (C. Foss), p. 1138, "Paphlagonia" (C. Foss), p. 1579; Treadgold 1995, p. 31.
- ^ Haldon 1999, pp. 91–92, 269.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EL) Sofia Gyftopoulou, Αρμενιάκων Θέμα, su Encyclopedia of the Hellenic World: Asia Minor, Foundation of the Hellenic World, 20 maggio 2003. URL consultato il 7 ottobre 2009.
- John F. Haldon, Byzantium in the Seventh Century: The Transformation of a Culture, Cambridge, United Kingdom, Cambridge University Press, 1997, ISBN 978-0-521-31917-1.
- John F. Haldon, Warfare, State and Society in the Byzantine World, 565-1204, London, United Kingdom, University College London Press (Taylor & Francis Group), 1999, ISBN 1-85728-495-X.
- Alexander Kazhdan (a cura di), The Oxford Dictionary of Byzantium, New York and Oxford, Oxford University Press, 1991, ISBN 978-0-19-504652-6.
- Eric McGeer, John W. Nesbitt e Nicolas Oikonomides (a cura di), Catalogue of Byzantine Seals at Dumbarton Oaks and in the Fogg Museum of Art, Volume 4: The East, Washington, District of Columbia, Dumbarton Oaks Research Library and Collection, 2001, ISBN 0-88402-282-X.
- A. Pertusi, Constantino Porfirogenito: De Thematibus, Roma, Biblioteca Apostolica Vaticana, 1952.
- Efi Ragia, The Geography of the Provincial Administration of the Byzantine Empire (ca 600-1200): I.1. The Apothekai of Asia Minor (7th-8th c.), in Byzantine Symmeikta, vol. 19, 2009, pp. 195–245. URL consultato il 7 giugno 2010 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2016).
- Warren T. Treadgold, Byzantium and Its Army, 284–1081, Stanford, California, Stanford University Press, 1995, ISBN 0-8047-3163-2.