Antonio Mordini

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Antonio Mordini (Barga, 31 maggio 1819Montecatini, 14 luglio 1902) è stato un politico , patriota e senatore del Regno italiano.

Biografia

Fu Ministro dei Lavori Pubblici del Regno d'Italia nel Governo Menabrea III.

I rapporti con il governo nazionale

La sua carriera iniziò nel 1848, quando andò alla ribalta per essersi schierato tra gli oppositori di sinistra alla politica governativa di D.Manin. espulso dalla città natale, si trasferì a Firenze, dove diede espressione, in quegli anni, ai repubblicani che sollecitavano l'unione della Toscana con la repubblica romana e criticavano le cautele di unione tra amministrazioni separate del governo di allora, Guerrazzi-Montanelli. In seguito alla fuga del granduca di Firenze (nel 1849), Mordini fu nominato ministro degli esteri dal governo in carica già citato, a cui si era associato Mazzoni. Al ritorno di Leopoldo II dovette esulare a Londra. Nel 1852 entro a far parte del gruppo genovese dissidente da Mazzini.

La lotta proPiemonte e la Sicilia

Il 6 febbraio del 1853, iniziò a sviluppare idee di annessione del Piemonte al granducato, ed arruolato nella guerra del 1859 tra i Cacciatori delle Alpi, votò per l'annessione della regione di Torino durante l'Armistizio di Villafranca. Venne così eletto deputato al Parlamento subalpino, incontrò Giuseppe Garibaldi a Monreale. Divenne poi prodittatore della Sicilia, mantenne atteggiamenti di equilibrio tra gli annessionisti del Sud Italia e i moderati autonomisti; riuscì ad accogliere il futuro re Vittorio Emanuele II, nel 1860.

L'arresto e le nomine

due anni dopo venne reinviato presso Garibaldi a Catania, ma a Napoli fu poi arrestato poiché ritenuto corresponsabile dei fatti dell'Aspromonte, correlazione che si dimostrò infondata. Tornò ad essere deputato, prefetto di Napoli dal 1872 al 1876, attraversò lo scandalo della banca romana (nel 1893) da presidente della commissione finanziaria; questo evento portò alle dimissioni di Giolitti; nel 1896, infine, Mordini fu proclamato senatore a vita del Regno d'Italia.

  Portale Biografie: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di biografie