Annamaria Rivera

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Anna Maria Rivera (Taranto, 19 febbraio 1945) è un'antropologa, saggista e attivista italiana, docente di etnologia e di antropologia sociale presso l'Università di Bari[1], editorialista per i quotidiani Il Manifesto e Liberazione, oltre che collaboratrice di altri giornali; dirige inoltre la collana di ricerche Antropo-logiche della casa editrice Dedalo.[2]

È nota come studiosa delle discriminazioni, nonché per il suo impegno antirazzista, antisessista e antispecista; temi da lei intrecciati nel libro La Bella, la Bestia e l'Umano (2010), concepito come testo introduttivo della collana Sessismoerazzismo della casa editrice Ediesse.[3] Sulla correlazione tra razzismo, sessismo e specismo, ha spiegato in un'intervista:

«Quando analizzi come agiscono i processi di reificazione degli "altri", non puoi non considerare la reificazione degli animali. E se analizzi la tendenza ad animalizzare gli umani "altri" che agisce nel razzismo, finisci per considerare la bestializzazione dei non umani che agisce nello specismo. [...] Non credo che le donne in quanto tali abbiano una speciale sensibilità, come si dice. Penso che sia anzitutto l'esperienza dell'essere dominate e spesso ridotte a oggetti che potrebbe portarle a comprendere la condizione degli animali non umani.[4]»

Ha condotto inoltre ricerche sulle culture contadine e sulla religiosità popolare. All'indagine antropologica della civiltà newyorkese è dedicato il suo saggio Frammenti d'America (1989). È stata peraltro visiting scholar al Barnard College.[5]

Nel romanzo giallo Spelix (2010) racconta la storia di un gatto che, grazie alla sua capacità di portare oggetti, permette di risolvere un caso di delitto.[6] Risiede a Roma[1], dov'è ambientata la trama di Spelix, ed è vegetariana.[7] Ha affermato di essere stata fortemente influenzata dal pensiero di Adorno.[8] Il giornalista Lorenzo Guadagnucci l'ha definita «una studiosa ma anche una militante, con una lunga esperienza e un ruolo determinante nella nascita del movimento antirazzista in Italia»[3].

  1. ^ a b Curriculum vitae et studiorum (PDF) [collegamento interrotto], su uniba.it, Università degli Studi di Bari Aldo Moro. URL consultato l'8 gennaio 2013.
  2. ^ A. Rivera, Spelix, 2010, quarta di copertina.
  3. ^ a b L. Guadagnucci, p. 170.
  4. ^ L. Guadagnucci, p. 183.
  5. ^ A. Rivera, Frammenti d'America, 1989, quarta di copertina.
  6. ^ L. Guadagnucci, pp. 169-170.
  7. ^ L. Guadagnucci, p. 176.
  8. ^ L. Guadagnucci, p. 182.

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