Alluaudia procera

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Alluaudia procera
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superasteridi
Ordine Caryophyllales
Famiglia Didiereaceae
Genere Alluaudia
Specie A. procera
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Ordine Caryophyllales
Famiglia Didiereaceae
Genere Alluaudia
Specie A. procera
Nomenclatura binomiale
Alluaudia procera
(Drake) Drake, 1903
Sinonimi

Didierea procera

Alluaudia procera (Drake) Drake, 1903 è una pianta della famiglia Didiereaceae, endemica del Madagascar.[2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Un'Alluaudia procera nella foresta spinosa.


È una specie xerofila con fusti colonnari e poco ramificati, spinosi, alti sino a 18 m, in grado di immagazzinare l'acqua e di svolgere la fotosintesi clorofilliana utilizzando il metabolismo CAM.
Le foglie sono decidue, piccole e coriacee, ovaliformi, disposte in file parallele a spirale lungo tutto il tronco.

I fiori, di colore dal giallo all'arancio, unisessuali, si sviluppano solo sugli esemplari maturi, e si dispongono in infiorescenze dense all'apice dei fusti.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

È una specie endemica del Madagascar meridionale.[1][2]

Il suo habitat tipico è la foresta spinosa, un ecosistema semidesertico con bassa incidenza di precipitazioni.

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

Allauadia procera
Riserva di Beza Mahafaly

La IUCN red list classifica Alluaudia procera come specie a rischio minimo di estinzione (Least Concern).[1]

È presente all'interno del Parco nazionale di Andohahela e della Riserva speciale di Bezaha Mahafaly.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Ramanantsialonina, R.N. 2019, Alluaudia procera, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 9 dicembre 2021.
  2. ^ a b (EN) Alluaudia procera, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 9 dicembre 2021.

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