Ali Mohammed al-Nimr

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Ali Mohammed Baqir al-Nimr[1], in arabo: علي محمد باقر النمر (Al Awamiya, 20 dicembre 1994) è un attivista saudita.

È nipote dello sceicco Nimr Baqir al-Nimr, importante figura religiosa sciita popolare tra i giovani sauditi e critico nei confronti del governo del paese[2].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Ali Mohammed al-Nimr nacque ad Al Awamiya, in Arabia Saudita. Studiò nella scuola superiore Alttarfih Al-ssahil e completò gli studi in carcere. Prigioniero politico saudita, ancora adolescente partecipò alle proteste in Arabia Saudita del 2011-2012 durante la cosiddetta "Primavera araba"[3]. Fu arrestato il 14 febbraio 2012, condannato a morte nel maggio 2014, e al settembre 2015 in attesa di ratifica della sua esecuzione da parte di re Salman. La sentenza dovrebbe essere eseguita per decapitazione e crocifissione, che secondo i media statali sauditi significa esposizione in pubblico del corpo dopo la morte, come monito per la popolazione[4].

Il processo di al-Nimr è stato oggetto di critiche da parte di una commissione di esperti di diritti umani delle Nazioni Unite e di Amnesty International, che chiesero la sospensione della condanna e un giusto processo per il giovane[5]. Nel 2015 anche il presidente ed il primo ministro francese, rispettivamente François Hollande e Manuel Valls, chiesero l'annullamento dell'esecuzione[6][7]. Ali al-Nimr è il nipote di Nimr Baqir al-Nimr, importante leader della comunità sciita in Arabia Saudita, anch'esso arrestato e condannato a morte dalla corte criminale speciale il 15 ottobre 2014 per attività antigovernative[8], con condanna eseguita il 2 gennaio 2016, insieme ad altre 46 persone[9]. La famiglia di Ali al-Nimr ritiene che la parentela con lo sceicco Nimr al-Nimr fu l'effettiva causa della condanna di Ali[10].

Arresto e condanna[modifica | modifica wikitesto]

In seguito alla partecipazione alle proteste antimonarchiche del 2011 a Qatif, nell'est dell'Arabia Saudita, Ali al-Nimr fu arrestato[11]. Era il 14 febbraio 2012 e secondo il padre l'arresto fu eseguito durante la notte dalla polizia segreta saudita, con una vettura che investì Ali e gli procurò diverse fratture che lo costrinsero in ospedale per diversi giorni[12]. Ali fu condotto alla prigione General Directorate of Investigations (GDI) di Dammam, nella provincia orientale dell'Arabia Saudita, trasferito poi in un carcere minorile a Dar al-Mulahaza per poi tornare al GDI di Dammam all'età di 18 anni[1].

Durante la prigionia Ali ha dichiarato di essere stato torturato e costretto a firmare una confessione[13][1]. L'accusa era di far parte di un'organizzazione terrorista, di detenzione di armi, di aver attaccato la polizia con delle bottiglie Molotov e di incitare le persone a manifestare[14]. Il 27 maggio 2014 Ali fu così condannato a morte dal tribunale criminale speciale di Gedda, e i suoi successivi appelli alla corte criminale speciale ed alla corte suprema vennero rigettati. Al settembre 2015 Ali al-Nimr attendeva la ratifica reale, dopo la quale la sua sentenza di decapitazione e crocifissione sarebbe stata eseguita. Secondo il comitato di esperti dell'ONU il processo ad al-Nimr non risponde ad alcuna delle norme internazionali; inoltre le autorità saudite impedirono ad Ali di essere assistito dal suo avvocato, prima e durante il processo[14].

Le pressioni internazionali[modifica | modifica wikitesto]

Nel settembre 2015 i sostenitori britannici della causa di Ali, incluso il leader dell'opposizione Jeremy Corbyn, chiesero al governo britannico di pressare l'Arabia Saudita per fermare l'esecuzione[13][15]. Christof Heyns, il relatore speciale delle Nazioni Unite sulle esecuzioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie, e Benyam Mezmur, il presidente del comitato dei diritti dell'infanzia delle Nazioni Unite assieme ad altri esperti di diritti umani, chiesero al governo saudita di annullare l'esecuzione e dare ad al-Nimr un giusto processo[5].

Il 23 e 24 settembre 2015 anche il presidente francese François Hollande e il primo ministro Manuel Valls chiesero alle autorità saudite di cancellare la sentenza[6][7]. Il 27 settembre 2015 Anonymous dichiarò di aver attaccato un server disabilitando diversi siti web governativi sauditi per alcune ore, in protesta contro la condanna a morte di Ali al-Nimr, dichiarando che l'organizzazione non sarebbe rimasta a guardare[16]. Inoltre, una petizione lanciata da Avaaz per la cancellazione della sentenza raccolse milioni di firme in meno di 24 ore[17].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Comunicato Amnesty International (EN) (PDF), su amnesty.org. URL consultato il 9 maggio 2018.
  2. ^ Saudi Arabia: the Middle East's most under-reported conflict (EN), su theguardian.com. URL consultato il 9 maggio 2018.
  3. ^ Racconto di Nassra al-Ahmed, madre di Ali al-Nimr, su amnesty.org. URL consultato il 9 maggio 2018.
  4. ^ When Beheading Won’t Do the Job, the Saudis Resort to Crucifixion (EN), su theatlantic.com. URL consultato il 9 maggio 2018.
  5. ^ a b Ali Mohammed al-Nimr crucifixion: UN issues urgent call for Saudi Arabia to stay execution of juvenile offender (EN), su independent.co.uk. URL consultato il 9 maggio 2018.
  6. ^ a b Arabie saoudite : Hollande défend Ali al-Nimr (FR), su lefigaro.fr. URL consultato il 9 maggio 2018.
  7. ^ a b Après Hollande, Valls demande à l'Arabie saoudite de renoncer à exécuter Ali al-Nimr (FR), su bfmtv.com. URL consultato il 9 maggio 2018.
  8. ^ Saudi Shia cleric Nimr al-Nimr 'sentenced to death' (EN), su bbc.com. URL consultato il 9 maggio 2018.
  9. ^ Shia cleric among 47 executed by Saudi Arabia in a single day (EN), su amnesty.org. URL consultato il 9 maggio 2018.
  10. ^ Who is Ali Mohammed al-Nimr and why is Saudi Arabia planning to behead and crucify him? (EN), su ibtimes.co.uk. URL consultato il 9 maggio 2018.
  11. ^ Portrait: Ali al-Nimr, Saoudien de 21 ans menacé de décapitation (FR), su lexpress.fr. URL consultato il 9 maggio 2018.
  12. ^ Exclusif: le père d'Ali al-Nimr a vu son fils et garde l'espoir de le sauver (FR), su geopolis.francetvinfo.fr. URL consultato il 9 maggio 2018.
  13. ^ a b Ali Mohammed Al-Nimr Sentenced To Crucifixion In Saudi Arabia For Attending Pro-Democracy Protest (EN), su huffingtonpost.co.uk. URL consultato il 9 maggio 2018.
  14. ^ a b Arabie saoudite : Ali al-Nimr, 21 ans, bientôt décapité et crucifié (FR), su nouvelobs.com. URL consultato il 9 maggio 2018.
  15. ^ Cameron urged to intervene over planned execution of Saudi protester (EN), su theguardian.com. URL consultato il 9 maggio 2018.
  16. ^ Ali Mohammed al-Nimr: Anonymous hacker group targets Saudi Arabia government over planned execution of juvenile offender (EN), su independent.co.uk. URL consultato il 9 maggio 2018.
  17. ^ Plus d'un million de signatures pour sauver le jeune Saoudien Ali al-Nimr (FR), su geopolis.francetvinfo.fr. URL consultato il 9 maggio 2018.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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