Alfa Fornacis

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Alfa Fornacis A / B
Alfa Fornacis
ClassificazioneStella binaria
Classe spettraleF8IV / G7V
Distanza dal Sole46 anni luce
CostellazioneFornace
Coordinate
(all'epoca J2000)
Ascensione retta03h 12m 04,527s
Declinazione-28° 59′ 15,43″
Dati fisici
Raggio medio1,95 / ? R
Massa
1,25 / 0,75 M
Temperatura
superficiale
6240 / 5500 K (media)
Luminosità
4 / 0,5 L
Età stimata3,8 miliardi di anni
Dati osservativi
Magnitudine app.+3,80 (+3,98 / +7,19)
Magnitudine ass.+3,05 (combinata)
Parallasse70,24 mas
Moto proprioAR: 370,87 mas/anno
Dec: 611,33 mas/anno
Velocità radiale-20,5 km/s
Nomenclature alternative
HD 20010, HIP 14879, SAO 168373, HR 963, CD-29 1177

Coordinate: Carta celeste 03h 12m 04.527s, -28° 59′ 15.43″

Alfa Fornacis (α Fornacis / α For), conosciuta anche con il suo nome tradizionale di Fornacis, è la stella più luminosa della costellazione della Fornace. Di magnitudine apparente +3,85, è relativamente vicina al sistema solare, visto che si trova a 46 anni luce di distanza. Si tratta in realtà di una stella binaria, le cui componenti sono separate visualmente nel cielo da 4 secondi d'arco.[1]

Caratteristiche fisiche[modifica | modifica wikitesto]

Alfa Fornacis è un sistema binario. La principale, Alfa Fornacis A, è una subgigante bianco-gialla di classe F8IV 1,25 volte più massiccia del Sole e 4 volte più luminosa[2]. La compagna, Alfa Fornacis B, è una nana gialla meno massiccia del Sole e con una luminosità che è la metà di quella solare; a differenza della compagna questa stella avrà ancora molti miliardi di anni di vita davanti a sé. La distanza media tra le due stelle è di 56 UA, con un periodo orbitale di 269 anni, anche se l'orbita piuttosto eccentrica le porta a variare la distanza da 15 a 97 UA[1].

Circa 350.000 anni fa Alfa Fornacis ebbe un incontro ravvicinato con la stella di classe A HD 17848, arrivando ad una distanza da essa di appena 0,245 anni luce[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Alpha For, su stars.astro.illinois.edu. URL consultato il 21 gennaio 2023.
  2. ^ Gonzalez, G.; Carlson, M. K.; Tobin, R. W., Parent stars of extrasolar planets - X. Lithium abundances and v sini revisited, in Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, vol. 403, n. 3, 2010, pp. 1368-1380.
  3. ^ Deltorn, J.-M.; Kalas, P., Search for Nemesis Encounters with Vega, ε Eridani, and Fomalhaut (PDF), Astronomical Society of the Pacific, 2001, p. 227.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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