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Alcol polivinilico

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Alcol polivinilico
Nome IUPAC
Polivinil alcol
Abbreviazioni
PVOH
PVA
Nomi alternativi
Poliviolo, Vinolo, Alkotex, Covol, Gelvatol, Lemol, E1203
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolare(C2H4O)n
Aspettosolido incolore, tendente al bianco
Numero CAS9002-89-5
Numero EINECS618-340-9
DrugBankDBDB11060
SMILES
C(=C)O
Proprietà chimico-fisiche
Densità (g/l, in c.s.)1,19 - 1,31
Indice di rifrazione1,49 - 1,53
Temperatura di fusione230 °C (503,15 K) decomposizione
Temperatura di ebollizione340°C a circa 760 mmHg[1]
Proprietà tossicologiche
DL50 (mg/kg)orale ratto > 2000 mg/kg
Indicazioni di sicurezza
Punto di fiamma79,44 °C (352,59 K)

L'alcol polivinilico (PVA) è un composto chimico di formula (C2H3OR)n dove R è un atomo di idrogeno o un gruppo COCH3, che in condizioni standard si presenta una polvere granulosa, inodore, insapore, traslucida, bianca o di color crema.[2][3][4]

Il composto è in commercio da oltre 90 anni.[5] Nel 1984, l'FDA riportava come il composto fosse utilizzato in vari prodotti cosmetici in concentrazioni fino al 25% (maschere per il viso, ombretti, matite per le labbra, prodotti per la cura di viso e collo, lacche per capelli, fard, smalti per unghie, prodotti idratanti).[6]

Nel 2003, il PVA veniva prodotto nell'ordine di diverse centinaia di chilotonnellate all'anno in tutto il mondo, il che lo rendeva il polimero idrosolubile con il maggior volume di produzione.[7]

Caratteristiche strutturali e fisiche

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Si tratta di un omopolimero di etenolo. La viscosità varia da 4,8 a 5,8 mPa.s (soluzione al 4% a 20°C), corrispondente a un peso molecolare medio di 26.000 - 30.000 D, e il coefficiente di polimerizzazione del composto è compreso tra 125 e 153 mg KOH/g[2] La gravità specifica del composto si attesta pari a 1,329.[8]

Il PVA è combustibile ed emana fumi (o gas) irritanti o tossici nella fiammaParticelle finemente disperse formano miscele esplosive in aria. Il composto deve inoltre essere stoccato separatamente da forti ossidanti e acidi forti.[3]

Si decompone a temperature superiori a 200°C[3] e la pressione di vapore è trascurabile.[8] Il composto si degrada se sottoposto alla radiazione ultravioletta e si ammorbidisce o dissolve in acidi o basi.[9]

In generale il PVA possiede una notevole resistenza alla trazione, maggiore flessibilità, durezza e capacità di creare una barriera ai gas, specialmente all'ossigeno, rispetto ad altri polimeri.[10]

L'alcol polivinilico è una resina sintetica preparata mediante polimerizzazione di acetato di vinile, seguita da una idrolisi parziale dell'estere in presenza di un catalizzatore alcalino. Le caratteristiche fisiche del prodotto dipendono dal grado di polimerizzazione e dal grado di idrolisi.[2] Il prodotto finale può contenere tracce di acetaldeide, acetato di polivinile, acetato di sodio, solvente e catalizzatore.[11][6]

Transesterificazione:

Saponificazione:

Reazione secondaria:

Il processo di basa sulla parziale sostituzione di gruppi esterici dell'acetato di vinile con gruppi idrossilici in presenza di metossido di sodio idrato o idrossido di sodio.[11] Generalmente l'acetato di vinile viene dissolto in metanolo e successivamente viene aggiunto gradualmente l'idrossido di sodio. Il PVA viene quindi fatto precipitare, lavato e purificato.[6] Lo stadio a cui la reazione viene bloccata, determina il numero di gruppi acetilici residui, che a sua volta influenza le proprietà fisiche del composto:[12] catene più corte rendono il materiale soffice, mentre catene più lunghe rendono il materiale rigido.[13]

Reattività e caratteristiche chimiche

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Soluzioni acquose pure del composto risultano neutre o lievemente acide e soggette a crescita di muffe.[8] Soluzioni al 5% di PVA hanno generalmente un pH compreso tra 5,0 e 6,5.[4]

Il composto risulta solubile in acqua,[2] glicole e glicerolo,[9] praticamente insolubile o insolubile in etanolo (≥ 99,8 %),[4] insolubile in acetone e altri solventi organici.[14] La solubilità in acqua aumenta al diminuire del peso molecolare,[15] pertanto il composto è classificato come idrofilico.[16][17]

Il PVA può essere identificato mediante reazione di precipitazione e reazione cromatica. La reazione di precipitazione prevede che 0,25g di campione vengano sciolti in 5 ml d'acqua, riscaldandola, e lasciandola raffreddare a temperatura ambiente. Si aggiungono poi 10ml di etanolo che produce un precipitato bianco, torbido o flocculento.[2]

La reazione cromatica prevede invece di sciogliere 0,01 g del campione in 100 ml d'acqua, riscaldandola, e lasciar raffreddare la soluzione a temperatura ambiente. Si produce un colore azzurro quando si aggiunge (a una soluzione di 5 ml) una goccia di soluzione di prova di iodio e poche gocce di soluzione di acido borico. Oppure di sciogliere 0,5 g del campione in 10 ml d'acqua, riscaldandola, e lasciar raffreddare la soluzione a temperatura ambiente. Aggiungendo una goccia di soluzione di prova di iodio a 5 ml di soluzione si produce un colore tra rosso scuro e azzurro.[2]

Un'altra tecnica di rilevazione del composto è legato all'analisi dell'assorbanza del complesso di colore marrone che si forma dalla reazione del composto con l'acido idrossamico di ferro (III).[12]

Data la presenza di gruppi idrossilici secondari, il composto può essere esterificato o eterificato.[9]

Farmacologia e tossicologia

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Farmacocinetica

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Il PVA è malamente assorbito dal tratto gastrointestinale e prontamente eliminato dall'organismo. Il composto non si accumula nel corpo se assunto per via orale.[18] Dopo iniezione intravenosa l'emivita del composto è pari a 90 min, mentre per le gocce oculari, l'emivita si attesta a 7,2 min.[18]

Effetti del composto e usi clinici

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Il PVA viene utilizzato come lubrificante per prevenire l'irritazione e ridurre la secchezza degli occhi.[19] PVA a basso peso molecolare sono stati utilizzati come componenti di prodotti contraccettivi intravaginali.[20]

Uno studio condotto sui ratti che prevedeva l'iniezione sottocutenea di PVA per 4 settimane, ha evidenziato la presenza di polimeri a medio e alto peso molecolare nella midollare del surrene, nella milza, nel miocardio, nel fegato e nei reni. Polimeri a basso peso molecolare non sono invece stati ritrovati in alcun tessuto.[21]

Controindicazioni ed effetti collaterali

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Gli effetti collaterali includono: dolore agli occhi, cambiamenti nella visione, rossore e irritazione.[22] Possono inoltre presentarsi: leggera sensazione di puntura, formazione di croste sulle palpebre, iperemia oculare, prurito oculare, sensazione di corpo estraneo, secrezioni oculari e aumento della lacrimazione.[23]

Il PVA è utilizzato:

Impatto ambientale

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Il composto è biodegradabile attraverso idrolisi.[5][17]

  1. ^ NOAA; CAMEO Chemicals. Database of Hazardous Materials. Polyvinyl Alcohol (9002-89-5). Natl Ocean Atmos Admin, Off Resp Rest; NOAA Ocean Serv. Available from, as of Nov 23, 2015: https://cameochemicals.noaa.gov/
  2. ^ a b c d e f (EN) EUR-Lex - 02012R0231-20240423 - EN - EUR-Lex, su eur-lex.europa.eu. URL consultato il 3 marzo 2025.
  3. ^ a b c ICSC 1489 - POLYVINYL ALCOHOL, su chemicalsafety.ilo.org. URL consultato il 3 marzo 2025.
  4. ^ a b c Food safety and quality: Technical assessments (CTAs), su www.fao.org. URL consultato il 3 marzo 2025.
  5. ^ a b c d (EN) Tayser Gaaz, Abu Sulong e Majid Akhtar, Properties and Applications of Polyvinyl Alcohol, Halloysite Nanotubes and Their Nanocomposites, in Molecules, vol. 20, n. 12, 19 dicembre 2015, pp. 22833–22847, DOI:10.3390/molecules201219884. URL consultato il 3 marzo 2025.
  6. ^ a b c CTFA, Polyvinyl Alcohol: Method of manufacture, specifications, impurities., August 2, 1995.
  7. ^ Emo Chiellini, Andrea Corti e Salvatore D'Antone, Biodegradation of poly (vinyl alcohol) based materials, in Progress in Polymer Science, vol. 28, n. 6, 1º giugno 2003, pp. 963–1014, DOI:10.1016/S0079-6700(02)00149-1. URL consultato il 3 marzo 2025.
  8. ^ a b c POLYVINYL ALCOHOL | CAMEO Chemicals | NOAA, su cameochemicals.noaa.gov. URL consultato il 3 marzo 2025.
  9. ^ a b c d (EN) CIR Expert Panel, Final report on the safety assessment of polyvybyl alcohol, in International Journal of Toxicology, vol. 17, 1998, pp. 67-92. URL consultato il 3 marzo 2025.
  10. ^ (EN) Natthaporn Limpan, Thummanoon Prodpran e Soottawat Benjakul, Influences of degree of hydrolysis and molecular weight of poly(vinyl alcohol) (PVA) on properties of fish myofibrillar protein/PVA blend films, in Food Hydrocolloids, vol. 29, n. 1, 2012-10, pp. 226–233, DOI:10.1016/j.foodhyd.2012.03.007. URL consultato il 3 marzo 2025.
  11. ^ a b P Grasso, IARC Monographs on the Evaluation of the Carcinogenic Risk of Chemicals to Humans: some Monomers, Plastics and Synthetic Elastomers and Acrolein Vol. 19, in British Journal of Cancer, vol. 40, n. 5, 1º novembre 1979, pp. 824–824, DOI:10.1038/bjc.1979.268. URL consultato il 3 marzo 2025.
  12. ^ a b G. Andermann, G. Zimmermann e E. Schilling, Application of iron(III)-hydroxamic acid complexes in the spectrophotometric determination of poly(vinyl alcohol) in pharmaceutical preparations, in The Analyst, vol. 105, n. 1251, 1980, pp. 575, DOI:10.1039/an9800500575. URL consultato il 3 marzo 2025.
  13. ^ (EN) Chau Jin Tan e Yen Wah Tong, The Effect of Protein Structural Conformation on Nanoparticle Molecular Imprinting of Ribonuclease A Using Miniemulsion Polymerization, in Langmuir, vol. 23, n. 5, 1º febbraio 2007, pp. 2722–2730, DOI:10.1021/la062178q. URL consultato il 3 marzo 2025.
  14. ^ Hueper, W. C., Organic lesions produced by polyvinyl alcohol in rats and rabbits., in Arch. Pathol., vol. 28, 1939, pp. 510-531.
  15. ^ a b Hawley's Condensed Chemical Dictionary, 15th ed By Richard J. Lewis, Sr. John Wiley & Sons, Inc.:  Hoboken, NJ. 2007. x + 1380 pp. $150.00. ISBN 978-0-471-76865-4., in Journal of the American Chemical Society, vol. 129, n. 16, 20 marzo 2007, pp. 5296–5296, DOI:10.1021/ja0769144. URL consultato il 3 marzo 2025.
  16. ^ (EN) Daehwan Cho, Anil N. Netravali e Yong Lak Joo, Mechanical properties and biodegradability of electrospun soy protein Isolate/PVA hybrid nanofibers, in Polymer Degradation and Stability, vol. 97, n. 5, 2012-05, pp. 747–754, DOI:10.1016/j.polymdegradstab.2012.02.007. URL consultato il 3 marzo 2025.
  17. ^ a b (EN) Emo Chiellini, Andrea Corti e Salvatore D'Antone, Biodegradation of poly (vinyl alcohol) based materials, in Progress in Polymer Science, vol. 28, n. 6, 2003-06, pp. 963–1014, DOI:10.1016/S0079-6700(02)00149-1. URL consultato il 3 marzo 2025.
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  20. ^ J.M. Sanders e H.B. Matthews, Vaginal Absorption of Polyvinyl Alcohol in Fischer 344 Rats, in Human & Experimental Toxicology, vol. 9, n. 2, 1990-03, pp. 71–77, DOI:10.1177/096032719000900202. URL consultato il 3 marzo 2025.
  21. ^ C.C DeMerlis e D.R Schoneker, Review of the oral toxicity of polyvinyl alcohol (PVA), in Food and Chemical Toxicology, vol. 41, n. 3, 2003-03, pp. 319–326, DOI:10.1016/s0278-6915(02)00258-2. URL consultato il 3 marzo 2025.
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  24. ^ WHO | JECFA, su apps.who.int. URL consultato il 3 marzo 2025.
  25. ^ (EN) European Food Safety Authority, Statement on the request for a modification of the specification on solubility of the food additive polyvinyl alcohol (E 1203) in ethanol and its possible impact on the safety assessment, in EFSA Journal, vol. 12, n. 9, 2014, pp. 3820, DOI:10.2903/j.efsa.2014.3820. URL consultato il 3 marzo 2025.
  26. ^ (EN) PubChem, Polyvinyl Alcohol, su pubchem.ncbi.nlm.nih.gov. URL consultato il 3 marzo 2025.
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  28. ^ a b Thomas Molz, Paints and Coatings, 5. Paint Removal, in Ullmann's Encyclopedia of Industrial Chemistry, 15 aprile 2010, DOI:10.1002/14356007.o18_o04. URL consultato il 3 marzo 2025.
  29. ^ (EN) Budavari, S., The Merck Index. 11th ed., Rahway, NJ, Merck & Co. Inc., 1989.
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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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