Affare Sokal

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L'affare Sokal (noto in inglese come Sokal Affair o Sokal's Hoax) è stato un esperimento sociologico messo in atto nel 1996 da Alan Sokal, professore di fisica alla New York University[1], che propose, al fine di pubblicarlo, un proprio falso articolo a una testata accademica per testarne il rigore intellettuale e, in particolare, per verificare se fosse sufficiente per pubblicare un qualsiasi articolo, anche contenente tesi inventate, che sembrasse credibile e lusingasse le convinzioni dei curatori della rivista.[2] L'articolo venne effettivamente pubblicato e, una volta che Sokal ebbe raccontato la verità, nacque un dibattito sul valore accademico delle analisi condotte dalle discipline umanistiche su quelle fisiche e sull'influenza della filosofia postmoderna sulle discipline sociali in generale.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Sokal sottopose nel 1996 l'articolo Transgressing the Boundaries: Towards a Transformative Hermeneutics of Quantum Gravity ("Violare le frontiere: verso una ermeneutica trasformativa della gravità quantistica") alla rivista accademica Social Text, una rivista focalizzata su studi culturali postmoderni, politicamente orientata verso la sinistra femminista e postmodernista, confidando nel fatto che il suo articolo, sebbene fosse del tutto privo di senso, sarebbe stato comunque pubblicato in quanto ossequioso nei confronti dell'ideologia dei curatori della rivista[3].

L'articolo riuscì a superare con successo le procedure di selezione e venne pubblicato l'anno stesso dalla rivista. Questa, a quel tempo, non praticava la revisione paritaria e non sottoponeva l'articolo a una revisione esterna da parte di un fisico.[3][4] Tre settimane dopo la sua pubblicazione, nel maggio 1996, Sokal rivelò in Lingua Franca che l'articolo era una bufala.[2]

In tale articolo si sosteneva che la gravità quantistica fosse un costrutto sociale e linguistico: nel testo erano inserite, in modo voluto, 35 occorrenze del termine «femminista», attraverso espressioni come «algebra femminista» e con presunti riferimenti a un interesse di pensatrici femministe e postmoderniste per la meccanica dei fluidi ("un campo di ricerca che, invece, sarebbe ingiustamente negletto a causa dell'interesse della fisica mascolina per la virilità di oggetti solidi e rigidi"[5]),[6][7][8][9][10][11][12][13][14], inframezzate da frasi prive di senso come: «Proprio come le femministe liberali seguono un'agenda minimale di eguaglianza sociale e parità di diritti per le donne e il diritto alla scelta, così matematici liberali (e anche socialisti) seguono il paradigma egemonico di Zermelo-Fraenkel (che, riflettendo le origini liberali del XIX secolo già incorpora l'assioma di uguaglianza) con la sola aggiunta dell'assioma della scelta».

La sua ipotesi si rivelò fondata: l'articolo passò indenne il meccanismo di selezione redazionale e fu ritenuto degno di pubblicazione nella rivista. L'esperimento era volto a mettere alla prova il rigore intellettuale della rivista, in modo da vedere se un tale giornale avrebbe «pubblicato un articolo pieno di frasi senza senso, purché queste»:

  1. suonassero bene
  2. fossero in accordo con i presupposti ideologici dei curatori".[15]

Il giorno della pubblicazione Sokal, scrivendo sul giornale Lingua Franca, rivelò la reale natura dell'operazione descrivendo l'articolo come «un pastiche di ideologie di sinistra, riferimenti ossequiosi, citazioni grandiose e prive di senso, strutturato attorno alle più sciocche frasi di accademici postmodernisti che avevo potuto trovare riguardo alla fisica e alla matematica».

Nell'articolo incriminato (inserito nel 1997 da Sokal nel suo libro Imposture Intellettuali, scritto in collaborazione con Jean Bricmont) si legge, tra le altre cose, questa citazione di Jacques Lacan:

«Questo diagramma (la striscia di Moebius) può essere considerato come una sorta di iscrizione essenziale all'origine, nel nodo che costituisce il soggetto. Questo va molto al di là di quel che potreste pensare a tutta prima, perché potreste mettervi a cercare quale superficie sia capace di ricevere un'iscrizione simile. Potreste vedere, ad esempio, che la sfera, quel vecchio simbolo di totalità, è inadatta. Un toro, una bottiglia di Klein, una superficie non orientabile possono riceverla. Questa diversità è importante perché spiega molte cose sulla natura della malattia mentale. Se possiamo simbolizzare il soggetto con questo taglio fondamentale, allo stesso modo si può mostrare che un taglio sul toro corrisponde al soggetto neurotico, e su una superficie non orientabile a un altro tipo di malattia mentale." Giustamente Althusser commenta: "Lacan alla fine ha dato a Freud i concetti scientifici di cui ha bisogno.»

Influenza culturale[modifica | modifica wikitesto]

Sulle orme di Sokal, tra il 2017 e il 2018, Peter Boghossian (docente del dipartimento di filosofia alla Portland State University) James Lindsay e Helene Pluckrose, sotto diversi pseudonimi, sottoposero 20 articoli bufala al vaglio di alcune riviste accademiche, al fine di testarne gli standard qualitativi. Gli articoli sostenevano tesi palesemente assurde o moralmente discutibili. Tra questi figuravano un testo intitolato il pene come costrutto sociale e una riscrittura del Mein Kampf di Hitler in linguaggio femminista. Nell'ottobre 2018, quando la bufala fu svelata, quattro dei venti articoli erano stati pubblicati, tre accettati ma non ancora pubblicati, sei rifiutati, e sette non ancora valutati.[senza fonte]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Pagina Web di Sokal
  2. ^ a b Alan D. Sokal, A Physicist Experiments with Cultural Studies, in Lingua Franca, 5 giugno 1996. URL consultato il 28 ottobre 2016 (archiviato dall'url originale il 4 settembre 2019).
  3. ^ a b Alan D. Sokal, Transgressing the Boundaries: Towards a Transformative Hermeneutics of Quantum Gravity, in Social Text, #46/47 (spring/summer 1996), Duke University Press, 28 novembre 1994, pp. 217–252. URL consultato il 3 aprile 2007 (archiviato il 19 maggio 2017).
  4. ^ Bruce Robbins e Andrew Ross, Mystery science theater, in Lingua Franca, July 1996. URL consultato il 3 maggio 2009 (archiviato il 29 maggio 2017).
  5. ^ Richard Dawkins, Postmodernism disrobed, in Nature, vol. 394, 9 luglio 1998, pp. 141-143.
  6. ^ Campbell, Mary Anne and Randall K. Campbell-Wright. 1993. "Verso un'algebra femminista".
  7. ^ Ginzberg, Ruth. 1989. Feminism, rationality, and logic. Newsletters on Computer Use, Feminism, Law, Medicine, Teaching (American Philosophical Association) 88(2) (March): 34-39.
  8. ^ Haack, Susan. 1992. "Science 'from a feminist perspective'". Philosophy 67: 5-18.
  9. ^ Haack, Susan. 1993. Epistemological reflections of an old feminist. Reason Papers 18 (fall): 31-43.
  10. ^ Hayles, N. Katherine. 1992. "Gender encoding in fluid mechanics: Masculine channels and feminine flows. Differences: A Journal of Feminist Cultural Studies" 4(2): 16-44.
  11. ^ Levin, Margarita. 1988. "Caring new world: Feminism and science". American Scholar 57: 100-106.
  12. ^ Nye, Andrea. 1990. Words of Power: A Feminist Reading of the History of Logic. New York: Routledge.
  13. ^ Plumwood, Val. 1993b. "The politics of reason: Towards a feminist logic". Australasian Journal of Philosophy 71: 436-462.
  14. ^ Wylie, Alison, Kathleen Okruhlik, Sandra Morton and Leslie Thielen-Wilson. 1990. "Philosophical feminism: A bibliographic guide to critiques of science. Resources for Feminist Research"/Documentation sur la Recherche Féministe 19(2) (June): 2-36.
  15. ^ (EN) A Physicist Experiments With Cultural Studies, su physics.nyu.edu.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Alan Sokal, Jean Bricmont, Imposture intellettuali. Quale deve essere il rapporto tra filosofia e scienza?, Garzanti, 1999

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]