Abu Fihr Muhammad ibn 'Abd Allah ibn al-Aghlab

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Abu Fihr Muhammad ibn 'Abd Allah ibn al-Aghlab, noto semplicemente come Abu Fihr[1] (... – Palermo, 835), è stato un comandante militare della Sicilia per conto degli Aghlabidi dall'832 all'835. È considerato il primo governatore arabo di Palermo.[2][3][4]

Contesto storico[modifica | modifica wikitesto]

La caduta di Palermo segnò una svolta decisiva nella conquista islamica della Sicilia: i musulmani ottennero un'importante base militare e navale,[5] e il possesso della città, conosciuta da allora semplicemente come al-Madīna ("la Città"), consentì loro di consolidare il controllo musulmano sulla parte occidentale dell'isola, che divenne una regolare provincia aghlabide.[6] In questo contesto subentrò, nel marzo 832, il primo governatore aghlabide della Sicilia, Abu Fihr Muḥammad ibn ʿAbd Allāh, che arrivò a Palermo in sostituzione di Othman-ibn-Kohreb.[2][7][6] La nuova provincia siciliana ottenne fin dall'inizio una moderata autonomia da Kairouan,[8] mentre gran parte della Sicilia centro-orientale rimaneva ancora sotto il controllo bizantino.[9][10]

Governatore di Sicilia[modifica | modifica wikitesto]

Abu Fihr era il cugino di Ziyadat Allah, l'emiro di Kairouan, e si era già distinto nella guerra per la conquista della Sicilia. Quando la città di Palermo cadde sotto i musulmani, Ziyadat decise di nominarlo a capo della nuova colonia siciliana,[11] avviando a poco a poco una struttura amministrativa organizzata. Per l'emiro di Kairouan era indispensabile avere in Sicilia una persona di fiducia per prevenire eventuali rivendicazioni spagnole e indipendentiste.[10] Abu Fihr venne in Sicilia per sedare i dissensi fra le varie componenti etniche musulmane formate da Ifriqiyani e Andalusi.[12][13]

Dopo una serie di comandanti militari che avevano diretto le operazioni di conquista della Sicilia dall'827 fino agli inizi dell'832, Abu Fihr Muhammad assunse il titolo di governatore o Sâheb[8][14] (capo) e secondo le storiografie arabe è considerato il primo governatore musulmano della Sicilia nonché il primo della dinastia aghlabite nell'isola.[2][15]

Spedizioni militari dell'834-835[modifica | modifica wikitesto]

Non si ha notizia di nessuna operazione militare in Sicilia nei due anni successivi alla caduta di Palermo. I musulmani erano probabilmente intenti nell'organizzazione della loro nuova provincia, e Abu Fihr si concentrò inizialmente sul consolidamento della posizione araba nella parte occidentale dell'isola dove ottenne alcune vittorie.[5]

Gli scontri tra gli invasori musulmani e i bizantini si concentrarono nell'834-835 su Castrogiovanni (Enna), che era diventata la principale fortezza bizantina nella Sicilia centrale. All'inizio dell'834, Abu Fihr condusse una spedizione e indusse la guarnigione bizantina a rinserrarsi dentro le fortificazioni cittadine. Sconfisse i bizantini sul campo nell'834-835,[5] i quali furono costretti a ritirarsi. Nell'835 i bizantini lanciarono un contrattacco, ma i musulmani ne uscirono vittoriosi, e catturarono la moglie e il figlio del comandante bizantino.[5][16][11] I successi musulmani incoraggiarono Abu Fihr a estendere le operazioni militari e le sue forze saccheggiarono la parte orientale dell'isola attorno a Tauromenium (Taormina).[5][10][17]

Nello stesso anno Abu Fihr fu vittima di una congiura e assassinato a Palermo per disaccordi politici e amministrativi interni, e i suoi uccisori trovarono rifugio presso i bizantini.[16][17][5]

Dopo l'assassinio di Abu Fihr, l'emiro Ziyadat Allah inviò Al-Fadl ibn Ya'qub come governatore temporaneo della Sicilia.[10][18]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Alex Metcalfe, Muslims of Medieval Italy, Edinburgh University Press, 11 marzo 2014, p. 11, ISBN 978-0-7486-8843-2.
  2. ^ a b c Amari, 1854, p. 295.
  3. ^ Biblioteca arabo-sicula, E. Loescher, 1881, p. 7.
  4. ^ Giacomo E. Carretto, Claudio Lo Jacono e Alberto Ventura, Maometto in Europa: Arabi e Turchi in Occidente, 622-1922, A. Mondadori, 1982, p. 264.
  5. ^ a b c d e f (EN) Norman Tobias, Basil I, Founder of the Macedonian Dynasty: A Study of the Political and Military History of the Byzantine Empire in the Ninth Century, Edwin Mellen Press, 2007, p. 186, ISBN 978-0-7734-5405-7.
  6. ^ a b (EN) Florin Curta e Andrew Holt, Great Events in Religion [3 volumes]: An Encyclopedia of Pivotal Events in Religious History [3 volumes], Bloomsbury Publishing USA, 28 novembre 2016, p. 832, ISBN 979-8-216-09187-5.
  7. ^ Giuseppe Agnello, Palermo bizantina, Hakkert, 1969, p. 51.
  8. ^ a b Amari, 1854, p. 296.
  9. ^ (EN) Jean Shepherd Hamm, Term Paper Resource Guide to Medieval History, Bloomsbury Publishing USA, 25 novembre 2009, p. 113, ISBN 978-0-313-35968-2.
  10. ^ a b c d Vito Salierno, I musulmani in Italia, secoli IX-XIX, Capone, 2006, p. 31, ISBN 978-88-8349-080-4.
  11. ^ a b Storia politica d'Italia, Casa editrice F. Vallardi, 1897, p. 477.
  12. ^ Amari, 1854, pp. 295-296.
  13. ^ Giovanni Crisostomo Sciacca, Fonti per una storia di Tindari e Patti: dal mito ai corsari, L'ERMA di BRETSCHNEIDER, 2004, p. 208, ISBN 978-88-8265-263-0.
  14. ^ Sanfilippo, 1859, p. 101. "Saheb, titolo, che non accompagnato da altra voce, si dava solo al capo di uno stato".
  15. ^ Giuseppe Bellafiore, Architettura in Sicilia nelle età islamica e normanna (827-1194), A. Lombardi, 1990, p. 10, ISBN 978-88-7177-010-9. URL consultato il 3 novembre 2023.
  16. ^ a b Amari, 1854, p. 299.
  17. ^ a b Romano (Giacinto), *Storia politica d'Italia scritta da una società di professori: Le dominazioni barbariche in Italia, F. Vallardi, 1900, p. 477.
  18. ^ (EN) Islamic Surveys, vol. 10, Edinburgh University Press, 1962, p. 11, ISBN 978-0-85224-274-2.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Governante islamico della Sicilia Successore
Othman-ibn-Kohreb 832 - 835 Al-Fadl ibn Ya'qub