Abies yuanbaoshanensis

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Abies yuanbaoshanensis
Stato di conservazione
Critico[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Pinophyta
Classe Pinopsida
Ordine Pinales
Famiglia Pinaceae
Genere Abies
Specie A. yuanbaoshanensis
Nomenclatura binomiale
Abies yuanbaoshanensis
Y.J.Lu & L.K.Fu, 1980
Sinonimi

Abies fabri subsp. yuanbaoshanensis (Y.J.Lu & L.K.Fu) Silba

Nomi comuni

(EN) Yuanbaoshan fir
(IT) Abete dell'Yuanbaoshan

Abies yuanbaoshanensis Y.J.Lu & L.K.Fu è un rarissimo (589 esemplari stimati) albero della famiglia delle Pinaceae, endemico di una ristretta area di 4 ettari sulla montagna Yuanbao Shan, ubicata in Cina nella contea del Rongshui Xian nel nord dello Guangxi .[1]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome generico Abies, utilizzato già dai latini, potrebbe, secondo un'interpretazione etimologica, derivare dalla parola greca ἄβιος = longevo.[2] Il nome specifico yuanbaoshanensis fa riferimento alla montagna dove la specie venne scoperta.[3]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Portamento[modifica | modifica wikitesto]

Albero alto fino a 25 m, con tronco che può raggiungere i 0,6 m di diametro, con chioma simile a quella di Abies forrestii. I rami del primo ordine si diramano orizzontalmente dall'unico tronco diritto; quelli del secondo ordine sono ascendenti in punta. I virgulti sono snelli e glabri, prima marroni-giallastri, poi marroni.[3]

Foglie[modifica | modifica wikitesto]

Le foglie sono aghiformi, di colore verde scuro superiormente, con due bande bianche inferiormente, lunghe fino a 10-27 mm, con margine revoluto e arrangiate a spirale; hanno stomi assenti nella faccia superiore e disposti in due larghe bande nella faccia inferiore. Le gemme sono ovoidali-coniche, assai resinose, con perule di colore marrone-rossastro, persistenti anche per anni.[3]

Fiori[modifica | modifica wikitesto]

Gli strobili maschili sono ascellari, oblungo-cilindrici, lunghi 10-15 mm; si sviluppano singolarmente su corti rami.[3]

Frutti[modifica | modifica wikitesto]

I coni femminili, inizialmente verdi o verdi-giallastri, marroni-giallastri a maturazione, sono ovoidali-cilindrici, lunghi 8-9 cm e larghi fino a 4,5-5 cm, con strette e ottuse punte; hanno peduncoli corti e quasi sessili. Le scaglie sono cuneate, flabellate, superficialmente lisce e con parti esposte densamente ricoperte di peluria grigiastra. I semi sono oblungo-cuneati o oblungo-obovati, lunghi circa 10 mm, resinosi e rosso-marrone scuri, con parte alare cuneata a punta troncata, di 9-11 mm.[3]

Corteccia[modifica | modifica wikitesto]

Inizialmente liscia, con il passare del tempo diviene rugosa e solcata, divisa in piccole placche negli alberi anziani.[3]

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

L'unica area di crescita è caratterizzata da un clima molto fresco e umido, con precipitazioni annue che superano i 2000 mm, estati fresche e nuvolose e inverni che durano 4-5 mesi con nevicate abbondanti. Condivide il suo habitat con altre conifere (per esempio Tsuga chinensis) e caducifoglie a prevalenza di Fagaceae.[1]

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

È una specie con areale molto ristretto, presente in una sola località e con i pochi esemplari maturi e fecondi in continua diminuzione; ad aggravare la situazione, il crudo inverno del 2008 ha provocato un'ulteriore moria di alberi. L'istituzione dell'area rigidamente protetta non è considerata sufficiente per la conservazione di questa specie, che necessiterebbe di un programma di coltivazione ex-situ onde preservarne la sopravvivenza; viene pertanto classificata come Specie in pericolo critico nella Lista rossa IUCN.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d (EN) Farjon, A., Li, J.-y., Li, N., Li, Y., Carter, G., Katsuki, T., Liao, W., Luscombe, D, Qin, H.-n., Rao, L.-b., Rushforth, K., Yang, Y., Yu, S., Xiang, Q. & Zhang, D 2011., Abies yuanbaoshanensis, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ Pier Luigi Nimis, Nevio Agostini, Marco Verdecchia e Elias Ceccarelli, Guida agli alberi del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi (PDF), su Dryades project Dipartimento di Scienze della Vita Università di Trieste, Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. URL consultato il 10 aprile 2019.
  3. ^ a b c d e f (EN) Aljos Farjon, A Handbook of the World's Conifers (2 vols.), Brill, 2010, pp. 126-127. URL consultato il 10 aprile 2019.

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