Valerio Laspro: differenze tra le versioni
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Nacque a [[Balvano]], in Basilicata, da Emanuele Laspro e Camilla de Robertis. Appartenente ad una ricca famiglia gentilizia, fu avviato alla carriera ecclesiastica. Educato nel seminario di Salerno, completò gli studi di teologia a Roma. Studiò nel seminario di [[Muro Lucano]] e successivamente nell'Università di Napoli, approfondendo le discipline teologiche ed ecclesiastiche. Nel 1853 fu nominato vicario generale della diocesi di Venafro e, dopo sei anni, il re Francesco II lo destinò all'antica diocesi di Gallipoli da dove fuggiva con la fine del regno borbonico e l'avvento dell'unità d'Italia |
Nacque a [[Balvano]], in Basilicata, da Emanuele Laspro e Camilla de Robertis. Appartenente ad una ricca famiglia gentilizia, fu avviato alla carriera ecclesiastica. Educato nel seminario di Salerno, completò gli studi di teologia a Roma. Studiò nel seminario di [[Muro Lucano]] e successivamente nell'Università di Napoli, approfondendo le discipline teologiche ed ecclesiastiche. Nel 1853 fu nominato vicario generale della diocesi di Venafro e, dopo sei anni, il re Francesco II lo destinò all'antica diocesi di Gallipoli da dove fuggiva con la fine del regno borbonico e l'avvento dell'unità d'Italia<ref>{{cita libro | nome= Federico| cognome=Natali | titolo= Gallipoli nel Regno di Napoli| anno= 2007| editore= Congedo| città=Galatina|volume =2|p=977}}</ref>. A soli trentadue anni divenne il vescovo più giovane al mondo, e su convocazione di Pio IX partecipò al concilio Vaticano inaugurato l'8 dicembre 1869. Ricevette gli ordini a [[Napoli]] dal [[cardinale]] [[Sisto Riario Sforza]]. Vescovo di Lecce, fu poi nominato arcivescovo di Salerno e resse questa arcidiocesi dal 1877 al 1914, anno in cui morì . |
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Nel 1860 si schierò contro il movimento liberale e nell'ottobre dello stesso anno, su indicazione della Santa Sede e il tacito appoggio della Francia, lasciò la diocesi e si recò a Napoli dove svolse attività dirette alla restaurazione dei borboni e al mantenimento del potere temporale da parte del papa. Componente del comitato borbonico a Napoli, organizzò a Balvano un fiorente comitato legittimo. Difendeva i Borboni. |
Nel 1860 si schierò contro il movimento liberale e nell'ottobre dello stesso anno, su indicazione della Santa Sede e il tacito appoggio della Francia, lasciò la diocesi e si recò a Napoli dove svolse attività dirette alla restaurazione dei borboni e al mantenimento del potere temporale da parte del papa. Componente del comitato borbonico a Napoli, organizzò a Balvano un fiorente comitato legittimo. Difendeva i Borboni. |
Versione delle 17:15, 25 gen 2017
Valerio Laspro arcivescovo della Chiesa cattolica | |
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Incarichi ricoperti | Vescovo di Gallipoli Vescovo di Lecce Arcivescovo di Salerno |
Nato | 22 luglio 1827, Balvano |
Ordinato presbitero | 16 marzo 1850 |
Nominato vescovo | 23 marzo 1860 |
Consacrato vescovo | 25 marzo 1860 |
Elevato arcivescovo | 20 marzo 1877 |
Deceduto | 22 settembre 1914, Salerno |
Valerio Laspro (Balvano, 22 luglio 1827 – Salerno, 22 settembre 1914) è stato un arcivescovo italiano.
Biografia
Nacque a Balvano, in Basilicata, da Emanuele Laspro e Camilla de Robertis. Appartenente ad una ricca famiglia gentilizia, fu avviato alla carriera ecclesiastica. Educato nel seminario di Salerno, completò gli studi di teologia a Roma. Studiò nel seminario di Muro Lucano e successivamente nell'Università di Napoli, approfondendo le discipline teologiche ed ecclesiastiche. Nel 1853 fu nominato vicario generale della diocesi di Venafro e, dopo sei anni, il re Francesco II lo destinò all'antica diocesi di Gallipoli da dove fuggiva con la fine del regno borbonico e l'avvento dell'unità d'Italia[1]. A soli trentadue anni divenne il vescovo più giovane al mondo, e su convocazione di Pio IX partecipò al concilio Vaticano inaugurato l'8 dicembre 1869. Ricevette gli ordini a Napoli dal cardinale Sisto Riario Sforza. Vescovo di Lecce, fu poi nominato arcivescovo di Salerno e resse questa arcidiocesi dal 1877 al 1914, anno in cui morì .
Nel 1860 si schierò contro il movimento liberale e nell'ottobre dello stesso anno, su indicazione della Santa Sede e il tacito appoggio della Francia, lasciò la diocesi e si recò a Napoli dove svolse attività dirette alla restaurazione dei borboni e al mantenimento del potere temporale da parte del papa. Componente del comitato borbonico a Napoli, organizzò a Balvano un fiorente comitato legittimo. Difendeva i Borboni.
Collegamenti esterni
- (EN) David Cheney, Valerio Laspro, su Catholic-Hierarchy.org.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 88615017 · ISNI (EN) 0000 0000 6211 8902 · SBN SBLV319907 · BAV 495/191279 · WorldCat Identities (EN) viaf-88615017 |
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Palazzo Laspro
- ^ Federico Natali, Gallipoli nel Regno di Napoli, vol. 2, Galatina, Congedo, 2007, p. 977.