Alp (folclore tedesco): differenze tra le versioni

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L''''Alp''' (plurale Alpe o Alpen) è un essere soprannaturale nel folklore tedesco. Da non confondere con [[l'alp-luachra]].
{{F|creature leggendarie|gennaio 2012}}
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L'alp è, a volte, paragonato a un vampiro, ma il suo comportamento è più simile a quello dell'[[Incubo (mitologia)|incubos]]. È distinto da entrambe le creature in quanto indossa un cappello magico chiamato Tarnkappe, dal quale trae i suoi poteri. La parola Alp è la forma distorta tedesca della parola inglese ''elf'', entrambi discendono dal folklore germanico. È anche conosciuto con i seguenti nomi: trud, mar, mart, mahr, schrat e walrider.
L''''alp''' è una creatura degli incubi di origini [[Germania|tedesche]] che solitamente tormenta i sogni delle donne: se si manifesta in maniera fisica, secondo le leggende, sarebbe molto pericoloso.
Esistono molte varianti della creatura nelle aree europee circostanti, come il Druden e lo Schratteli, o anche Old Hag in paesi di lingua inglese.
[[File:Johann Heinrich Füssli 053.jpg|miniatura|320x320px|"Nachtmahr" ("Night-mare"), di Johann Heinrich Füssli (1802), raffigura un'Alp che siede sul petto del dormiente, con un mara che fissa lo sfondo.]]


L'alp è a volte collegato al [[vampiro]] ma il suo comportamento lo avvicina di più all'[[Incubo (mitologia)|incubo]]. Un alp è tipicamente maschio; a volte viene presentato come lo [[spirito]] di un parente deceduto recentemente, altre come un vero e proprio [[demone]].


== Fonti medievali ==
Durante il [[Medioevo]] era visto apparire sotto forma di alcuni animali, quali [[gatto]], [[maiale]], [[uccello]] o altro, ed in tutte le sue manifestazioni portava un cappello. Come spirito può volare e galoppare, ed è dotato di un atteggiamento valoroso, che lo porta raramente ad uccidere. L'alp, sotto forma di [[farfalla]], entra dalle finestre e si poggia sul dorso del dormiente, succhiando sangue dai [[capezzoli]] degli uomini e dei bambini, anche se tende a preferire il [[latte]] delle donne.


Nel periodo che precede l'anno 1000, nella lingua Alto-tedesca antica la parola Alp è certificata solo da un piccolo numero di [[Glossa|glosse]]. È definito nel Althochdeutsches Wörterbuch ("Dizionario del Alto-tedesco antico") come un "dio della natura o demone della natura, identificato con i fauni della mitologia classica ... considerati come degli esseri inquietanti e feroci ... come il [[Incubo (mitologia)|Mare]] che tormenta le donne"<ref>'Naturgott oder -dämon, den Faunen der antiken Mythologie gleichgesetzt ... er gilt als gespenstisches, heimtückisches Wesen ... als Nachtmahr spielt er den Frauen mit'; Karg-Gasterstädt and Frings 1968–, s.v. ''alb''.</ref>.
Poiché legato alle paure della mente e del sonno, l'alp è virtualmente impossibile da uccidere. Si diventa un alp quando la madre, nel momento del parto, utilizza delle briglie intorno ai denti per il dolore.
Di conseguenza, la parola tedesca Alpdruck (letteralmente "elfo-oppressione") significa "incubo". Ci sono anche prove che associano gli elfi alla malattia, in particolare all'epilessia. <ref> Edwards 1994.</ref>


Allo stesso modo, gli elfi sono, nel Alto-tedesco medio, il più delle volte associati a persone ingannatrici o sconcertanti "in una frase che capita così spesso sembrerebbe essere proverbiale:' die elben / der alp trieget mich '(gli elfi/l'Alp mi stanno ingannando) ". <ref>Edwards 1994, 16–17, at 17</ref> Lo stesso modello vale per l'alto-tedesco protomoderno. <ref>(Stallybrass tr.) Grimm 1883, p. 463</ref><ref>In Lexer's Middle High German dictwionary under [http://woerterbuchnetz.de/Lexer/?sigle=Lexer&mode=Vernetzung&lemid=LA00984 alp, alb] is an example: Pf. arzb. 2 14b= Pfeiffer 1863, p. 44 (https://books.google.com/books?id=I0QSAAAAYAAJ&pg=PA44): "Swen der alp triuget, rouchet er sich mit der verbena, ime enwirret als pald niht;" meaning: 'When an ''alp'' deceives you, fumigate yourself with verbena and the confusion will soon be gone'. The editor glosses ''alp'' here as "malicious, teasing spirit" (German: ''boshafter neckende geist'')</ref>
L'inganno mostra, a volte, il lato seduttivo che appare nel materiale inglese e scandinavo: <ref> Edwards 1994.</ref> il più celebre, il quinto [[Minnesang]] di [[Heinrich von Morungen]], inizia con "Von den elben virt entsehen vil man man / Sô bin ich von grôzer lieber entsên" ( "è pieno di uomini stregati dagli elfi / quindi anch'io sono stregato dal grande amore"). <ref>Edwards 1994, 13.</ref>
''Elbe'' fu usato in questo periodo anche per tradurre parole che indicano le ninfe. <ref>Edwards 1994, 17</ref>

Nelle successive preghiere medievali, gli Elfi appaiono come una forza minacciosa, persino demoniaca. Le prove includono preghiere latine trovate iscritte negli amuleti di piombo provenienti dalla Scandinavia meridionale e dallo Schleswig. <ref>Rudolf Simek, 'Elves and Exorcism: Runic and Other Lead Amulets in Medieavl Popular Religion', in ''Myths, Legends, and Heroes: Essays on Old Norse and Old English Literature in Honour of John McKinnell'' (Toronto: University of Toronto Press, 2011), pp. 25-52 (<nowiki>ISBN 9780802099471</nowiki>.)</ref> Il più famoso è il Münchener Nachtsegen del XIV secolo, una preghiera da dire durante la notte, che include le linee: <ref>Hall 2007, 125–26.</ref>

alb vnde ł elbelin elfo, o anche piccolo elfo,
Ir sult nich beng’ bliben hin non rimarrai più
albes svestir vn vatir sorella e padre dell'elfo,
Ir sult uz varen obir dē gatir uscirete oltre il cancello;
albes mutir trute vn mar madre dell'elfo, [[:en:Drude|trute]] e ''Mare'',
Ir sult uz zu dē virste varē uscirai dal tetto
Noc mich dy mare druche Fa si che il [[:en:Mare_(folklore)|Mare]] non mi opprima,
Noc mich dy trute zciche Fa si che il ''trute'' non mi pizzichi,
Noc mich dy mare rite Fa si che il ''mare'' non mi cavalchi,
Noc mich dy mare bescrite Fa si che il ''mare'' non mi monti!
Alb mit diner crummen nasen Elfo con il tuo naso storto,
Ich vorbithe dir aneblasen Ti proibisco di soffiare sopra [le persone]


Corrispondentemente, all'inizio dell'era moderna, gli elfi sono descritti nel nord della Germania mentre propongono offerte malvagie; Martin Lutero riteneva che sua madre fosse stata afflitta in questo modo. <ref>Edwards 1994, 21–22</ref>

nell'Antico Norvegese, tuttavia, ci sono pochi personaggi identificati come elfi. Un elfo compare in un racconto sulla parentela dell'eroe [[Hagen]], tale racconto sopravvivesse solo nell'antica saga norvegese [[Þiðrekssaga|Þiðreks]], ma fu tradotto da un testo tedesco che è andato perso.<ref>Thidrekksaga. ; Hayme's tr., ch. 169</ref> Nel racconto, Hagen, nacque da sua madre Oda dopo che ella venne impregnata da un elfo mentre giace a letto.

Tuttavia, sembra probabile che, nel mondo di lingua tedesca, gli elfi siano stati in larga misura fusi con i nani ([[Lingua alto-tedesca media|Medio-Alto-tedesco]]: getwerc). <ref>Motz 1983, esp. 23–66</ref> Se presa in considerazione, questa ipotesi spiegherebbe come mai alcuni nani che appaiono nella poesia eroica tedesca sono stati visti simili agli elfi, specialmente quando il nano di chiama [[Alberich]], che etimologicamente significa "potente elfo" <ref>Weston, Jessie Laidlay (1903). [https://books.google.com/books?id=OdBNAAAAMAAJ&pg=PA144 "The legends of the Wagner drama: studies in mythology and romance"]. C. Scribner's sons: 144</ref> (a causa di ciò [[Jacob Grimm]] pensava che il nome facesse eco alla sua natura di re della nazione degli elfi o dei nani). <ref>Stallybrass tr.) Grimm 1883, Vol. 2, p. 453</ref> <ref>Lurker, Manfred (Ger. 1984, Eng. 1987) ''The Routeledge Dictionary of Gods, Goddesses, Devils and Demons'' p. 9, Routeledge & Kegan, ISBN 0-415-34018-7</ref> L'Alberich nell'epica [[:en:Ortnit|Ortnit]] è un nano di statura infantile che si rivela essere il vero padre dell'eroe, ne violentò la madre <ref>Gillespie, George T. (1973).''A Catalog of persons named in German heroic literartue''. Clarendon Press. p. 3, note 3, citing Hempel, Heinrich (1926). [https://books.google.com/books?id=zGkGAQAAIAAJ ''Nibelungenstudien: Nibelungenlied, Thidrikssaga und Balladen''] (snippet). C. Winters universitätsbuchhandlung. pp. 150–.</ref>. L'Alberich che aiuta Ortnit è parallelo al francese [[Oberon (mitologia)|Auberon]], che aiuta [[:en:Huon_of_Bordeaux|Huon de Bordeaux]] e il cui nome deriva da Alberich.<ref>Keightley 1850, p. 208, citing Grimm says Auberon derives from Alberich by a usual l→u change.</ref> Auberon entrò nella letteratura inglese attraverso la traduzione di [[John Bourchier|Lord Berner]] del [[Canzone di gesta|chanson de geste]] intorno al 1540, divenne poi Oberon, il re degli elfi e delle fate nel Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare.

Come suggerisce l'apparente convergenza con i nani, la parola alp cadde in disuso nel tedesco dopo il periodo medievale, sebbene si verifichino ancora alcuni usi fossilizzati, soprattutto il termine "incubo", Alptraum ("sogno degli elfi"). <ref> Karg-Gasterstädt and Frings 1968–, s.v. ''albe''; Edward 1994, 17.</ref> Le variazioni dell'elfo tedesco nel folklore successivo includono il popolo del muschio<ref>Thistelton-Dyer, T.F. [http://www.gutenberg.org/files/10118/10118-8.txt The Folk-lore of Plants, 1889]. Available online by Project Gutenberg. File retrieved 3-05-07</ref> e il weisse frauen ("donne bianche"). <ref>Marshall Jones Company (1930). ''The Mythology of All Races'' Series, Volume 2 ''Eddic'', Great Britain: Marshall Jones Company, 1930, pp. 221–22</ref> [[:en:Continental_Germanic_mythology|Nel mito e nel folclore teutonico]], Alp erano considerati esseri amichevoli, simili ad un elfo, che vivevano sulle montagne, ma alla fine diventarono più negativi e malevoli. La caratteristica magia che l'Alp possiede lo fa assomigliare molto al coboldo, in particolare a [[:en:Hödekin|Hodekin]].

== Caratteristiche ==
L'Alp è conosciuto per le sue abilità mutaforma, simile alle creature della tradizione dei licantropi. Può trasformarsi in un gatto, un maiale, un cane, un serpente o una piccola farfalla bianca. <ref name=":0">Mayberry, Jonathan ''Vampire Universe'' p. 14, 15, Citadel Press Books ISBN 0-8065-2813-3</ref> Si dice anche che possa volare come un uccello e cavalcare. L'Alp porta sempre un cappello, dandogli un aspetto quasi comico. <ref name=":1">.Normally tormenting the nights and dreams of women, although men and children are also victims. Bunson, Matthew (1993) ''The Vampire Encyclopedia'' p. 4, 5, Gramercy, ISBN 0-517-16206-7</ref><ref> Guiley, Rosemary Ellen (2004) ''The Encyclopedia of Vampires, Werewolves, and Other Monsters'' p. 20, Visionary Living, Inc. ISBN 0-8160-4685-9</ref><ref name=":0" /> Il cappello è noto come Tarnkappe <ref name=":0" /> (la traduzione letterale è "berretto mimetico" o "berretto di occultamento") che è semplicemente un cappello (o meno comunemente un velo) che conferisce i poteri magici dell'Alp e la capacità di diventare invisibili indossandolo. Il cappello è visibile indipendentemente dalla forma che assume l'Alp. Un'Alp che ha perso il cappello offrirà una grande ricompensa per riaverlo indietro intonso.<ref name=":1" /> L'Alp possiede anche un "occhio malvagio" il cui sguardo infligge malattie e disgrazie. Rimuovere o danneggiare questo occhio rimuove anche le intenzioni malevole dell'Alp. Le protezioni contro un'Alp prevedono la presenza di un manico di scopa sotto un cuscino, attrezzi di ferro appesi alla spalliera del letto, le scarpe contro il letto con le dita dei piedi rivolte verso la porta o uno specchio sul petto. Vengono usati anche acciaio e croci. Se ci si sveglia mentre l'Alp è ancora li,ci si può rivolgere a lui chiedendogli di tornare al mattino per avere in prestito qualcosa o prendere un caffè.
[[File:Alp nel folklore.png|miniatura|253x253px|Illustrazione di un Alp ad opera di VirusAP]]
L'Alp si precipiterà subito, arrivando al mattino nella sua "vera" forma, oppure nella forma di un umano con le sopracciglia che si incontrano per ricevere i doni. La creatura può essere convinta a lasciare la vittima in pace in quel momento, ma l'Alp implorerà pietosamente di non essere allontanato. Tappare tutti i buchi, in particolare le serrature, prima della visita dell'Alp lo terrà fuori. Rinchiuderli durante una visita li sigillerà all'interno della stanza, in quanto possono lasciare solo attraverso il loro ingresso originale. Anche una luce tenuta costantemente accesa durante la notte proteggerà efficacemente dall'Alp. Una sentinella può anche essere impiegata per aspettare e guardare l'Alp che attacca il dormiente indifeso, poiché può essere scacciato se catturato da qualcuno che è non sotto la sua influenza. Simile al Neuntoter tedesco, l'Alpe è indebolito o immobilizzato se viene spinto un limone nella sua bocca o se dovesse rimanere impigliato durante il giorno. L'Alp appare quasi impossibile da uccidere e, talvolta, anche dopo essere stato scacciato, potrebbe riapparire anni dopo in uno stato d'animo peggiore. <ref name=":0" />

== Fonti ==
** Edwards, Cyril, ‘Heinrich von Morungen and the Fairy-Mistress Theme’, in ''Celtic and Germanic Themes in European Literature'', ed. by Neil Thomas (Lewiston, N. Y.: Mellen, 1994), pp. 13–30
** Hall, Alaric (2007). [https://libgen.pw/view.php?id=383363 ''Elves in Anglo-Saxon England: Matters of Belief, Health, Gender and Identity'']. Boydell Press. ISBN 1-84383-294-
** Hall, Alaric, 'Elves', in ''The Ashgate Encyclopedia of Literary and Cinematic Monsters'', ed. by Jeffrey Andrew Weinstock (Farnham: Ashgate, 2014), http://alarichall.org.uk/ashgate_encyclopedia_elves.pdf
** Motz, Lotte, ''The Wise One of the Mountain: Form, Function and Significance of the Subterranean Smith. A Study in Folklore'', Göppinger Arbeiten zur Germanistik, 379 (Göppingen: Kümmerle, 1983).
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[[Categoria:Creature leggendarie]]
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Versione delle 02:51, 7 gen 2018

L'Alp (plurale Alpe o Alpen) è un essere soprannaturale nel folklore tedesco. Da non confondere con l'alp-luachra.

L'alp è, a volte, paragonato a un vampiro, ma il suo comportamento è più simile a quello dell'incubos. È distinto da entrambe le creature in quanto indossa un cappello magico chiamato Tarnkappe, dal quale trae i suoi poteri. La parola Alp è la forma distorta tedesca della parola inglese elf, entrambi discendono dal folklore germanico. È anche conosciuto con i seguenti nomi: trud, mar, mart, mahr, schrat e walrider. Esistono molte varianti della creatura nelle aree europee circostanti, come il Druden e lo Schratteli, o anche Old Hag in paesi di lingua inglese.

"Nachtmahr" ("Night-mare"), di Johann Heinrich Füssli (1802), raffigura un'Alp che siede sul petto del dormiente, con un mara che fissa lo sfondo.


Fonti medievali

Nel periodo che precede l'anno 1000, nella lingua Alto-tedesca antica la parola Alp è certificata solo da un piccolo numero di glosse. È definito nel Althochdeutsches Wörterbuch ("Dizionario del Alto-tedesco antico") come un "dio della natura o demone della natura, identificato con i fauni della mitologia classica ... considerati come degli esseri inquietanti e feroci ... come il Mare che tormenta le donne"[1]. Di conseguenza, la parola tedesca Alpdruck (letteralmente "elfo-oppressione") significa "incubo". Ci sono anche prove che associano gli elfi alla malattia, in particolare all'epilessia. [2]

Allo stesso modo, gli elfi sono, nel Alto-tedesco medio, il più delle volte associati a persone ingannatrici o sconcertanti "in una frase che capita così spesso sembrerebbe essere proverbiale:' die elben / der alp trieget mich '(gli elfi/l'Alp mi stanno ingannando) ". [3] Lo stesso modello vale per l'alto-tedesco protomoderno. [4][5] L'inganno mostra, a volte, il lato seduttivo che appare nel materiale inglese e scandinavo: [6] il più celebre, il quinto Minnesang di Heinrich von Morungen, inizia con "Von den elben virt entsehen vil man man / Sô bin ich von grôzer lieber entsên" ( "è pieno di uomini stregati dagli elfi / quindi anch'io sono stregato dal grande amore"). [7] Elbe fu usato in questo periodo anche per tradurre parole che indicano le ninfe. [8]

Nelle successive preghiere medievali, gli Elfi appaiono come una forza minacciosa, persino demoniaca. Le prove includono preghiere latine trovate iscritte negli amuleti di piombo provenienti dalla Scandinavia meridionale e dallo Schleswig. [9] Il più famoso è il Münchener Nachtsegen del XIV secolo, una preghiera da dire durante la notte, che include le linee: [10]

             alb vnde ł elbelin                  elfo, o anche piccolo elfo,
             Ir sult nich beng’ bliben hin       non rimarrai più 
             albes svestir vn vatir              sorella e padre dell'elfo,
             Ir sult uz varen obir dē gatir      uscirete oltre il cancello;
             albes mutir trute vn mar            madre dell'elfo, trute e Mare,
             Ir sult uz zu dē virste varē        uscirai dal tetto
             Noc mich dy mare druche             Fa si che il Mare non mi opprima,
             Noc mich dy trute zciche            Fa si che il trute non mi pizzichi,
             Noc mich dy mare rite               Fa si che il mare non mi cavalchi,
             Noc mich dy mare bescrite           Fa si che il mare non mi monti!
             Alb mit diner crummen nasen         Elfo con il tuo naso storto,
             Ich vorbithe dir aneblasen          Ti proibisco di soffiare sopra [le persone]


Corrispondentemente, all'inizio dell'era moderna, gli elfi sono descritti nel nord della Germania mentre propongono offerte malvagie; Martin Lutero riteneva che sua madre fosse stata afflitta in questo modo. [11]

nell'Antico Norvegese, tuttavia, ci sono pochi personaggi identificati come elfi. Un elfo compare in un racconto sulla parentela dell'eroe Hagen, tale racconto sopravvivesse solo nell'antica saga norvegese Þiðreks, ma fu tradotto da un testo tedesco che è andato perso.[12] Nel racconto, Hagen, nacque da sua madre Oda dopo che ella venne impregnata da un elfo mentre giace a letto.

Tuttavia, sembra probabile che, nel mondo di lingua tedesca, gli elfi siano stati in larga misura fusi con i nani (Medio-Alto-tedesco: getwerc). [13] Se presa in considerazione, questa ipotesi spiegherebbe come mai alcuni nani che appaiono nella poesia eroica tedesca sono stati visti simili agli elfi, specialmente quando il nano di chiama Alberich, che etimologicamente significa "potente elfo" [14] (a causa di ciò Jacob Grimm pensava che il nome facesse eco alla sua natura di re della nazione degli elfi o dei nani). [15] [16] L'Alberich nell'epica Ortnit è un nano di statura infantile che si rivela essere il vero padre dell'eroe, ne violentò la madre [17]. L'Alberich che aiuta Ortnit è parallelo al francese Auberon, che aiuta Huon de Bordeaux e il cui nome deriva da Alberich.[18] Auberon entrò nella letteratura inglese attraverso la traduzione di Lord Berner del chanson de geste intorno al 1540, divenne poi Oberon, il re degli elfi e delle fate nel Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare.

Come suggerisce l'apparente convergenza con i nani, la parola alp cadde in disuso nel tedesco dopo il periodo medievale, sebbene si verifichino ancora alcuni usi fossilizzati, soprattutto il termine "incubo", Alptraum ("sogno degli elfi"). [19] Le variazioni dell'elfo tedesco nel folklore successivo includono il popolo del muschio[20] e il weisse frauen ("donne bianche"). [21] Nel mito e nel folclore teutonico, Alp erano considerati esseri amichevoli, simili ad un elfo, che vivevano sulle montagne, ma alla fine diventarono più negativi e malevoli. La caratteristica magia che l'Alp possiede lo fa assomigliare molto al coboldo, in particolare a Hodekin.

Caratteristiche

L'Alp è conosciuto per le sue abilità mutaforma, simile alle creature della tradizione dei licantropi. Può trasformarsi in un gatto, un maiale, un cane, un serpente o una piccola farfalla bianca. [22] Si dice anche che possa volare come un uccello e cavalcare. L'Alp porta sempre un cappello, dandogli un aspetto quasi comico. [23][24][22] Il cappello è noto come Tarnkappe [22] (la traduzione letterale è "berretto mimetico" o "berretto di occultamento") che è semplicemente un cappello (o meno comunemente un velo) che conferisce i poteri magici dell'Alp e la capacità di diventare invisibili indossandolo. Il cappello è visibile indipendentemente dalla forma che assume l'Alp. Un'Alp che ha perso il cappello offrirà una grande ricompensa per riaverlo indietro intonso.[23] L'Alp possiede anche un "occhio malvagio" il cui sguardo infligge malattie e disgrazie. Rimuovere o danneggiare questo occhio rimuove anche le intenzioni malevole dell'Alp. Le protezioni contro un'Alp prevedono la presenza di un manico di scopa sotto un cuscino, attrezzi di ferro appesi alla spalliera del letto, le scarpe contro il letto con le dita dei piedi rivolte verso la porta o uno specchio sul petto. Vengono usati anche acciaio e croci. Se ci si sveglia mentre l'Alp è ancora li,ci si può rivolgere a lui chiedendogli di tornare al mattino per avere in prestito qualcosa o prendere un caffè.

Illustrazione di un Alp ad opera di VirusAP

L'Alp si precipiterà subito, arrivando al mattino nella sua "vera" forma, oppure nella forma di un umano con le sopracciglia che si incontrano per ricevere i doni. La creatura può essere convinta a lasciare la vittima in pace in quel momento, ma l'Alp implorerà pietosamente di non essere allontanato. Tappare tutti i buchi, in particolare le serrature, prima della visita dell'Alp lo terrà fuori. Rinchiuderli durante una visita li sigillerà all'interno della stanza, in quanto possono lasciare solo attraverso il loro ingresso originale. Anche una luce tenuta costantemente accesa durante la notte proteggerà efficacemente dall'Alp. Una sentinella può anche essere impiegata per aspettare e guardare l'Alp che attacca il dormiente indifeso, poiché può essere scacciato se catturato da qualcuno che è non sotto la sua influenza. Simile al Neuntoter tedesco, l'Alpe è indebolito o immobilizzato se viene spinto un limone nella sua bocca o se dovesse rimanere impigliato durante il giorno. L'Alp appare quasi impossibile da uccidere e, talvolta, anche dopo essere stato scacciato, potrebbe riapparire anni dopo in uno stato d'animo peggiore. [22]

Fonti

    • Edwards, Cyril, ‘Heinrich von Morungen and the Fairy-Mistress Theme’, in Celtic and Germanic Themes in European Literature, ed. by Neil Thomas (Lewiston, N. Y.: Mellen, 1994), pp. 13–30
    • Hall, Alaric (2007). Elves in Anglo-Saxon England: Matters of Belief, Health, Gender and Identity. Boydell Press. ISBN 1-84383-294-
    • Hall, Alaric, 'Elves', in The Ashgate Encyclopedia of Literary and Cinematic Monsters, ed. by Jeffrey Andrew Weinstock (Farnham: Ashgate, 2014), http://alarichall.org.uk/ashgate_encyclopedia_elves.pdf
    • Motz, Lotte, The Wise One of the Mountain: Form, Function and Significance of the Subterranean Smith. A Study in Folklore, Göppinger Arbeiten zur Germanistik, 379 (Göppingen: Kümmerle, 1983).
  Portale Mitologia: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Mitologia
  1. ^ 'Naturgott oder -dämon, den Faunen der antiken Mythologie gleichgesetzt ... er gilt als gespenstisches, heimtückisches Wesen ... als Nachtmahr spielt er den Frauen mit'; Karg-Gasterstädt and Frings 1968–, s.v. alb.
  2. ^  Edwards 1994.
  3. ^ Edwards 1994, 16–17, at 17
  4. ^ (Stallybrass tr.) Grimm 1883, p. 463
  5. ^ In Lexer's Middle High German dictwionary under alp, alb is an example: Pf. arzb. 2 14b= Pfeiffer 1863, p. 44 (https://books.google.com/books?id=I0QSAAAAYAAJ&pg=PA44): "Swen der alp triuget, rouchet er sich mit der verbena, ime enwirret als pald niht;" meaning: 'When an alp deceives you, fumigate yourself with verbena and the confusion will soon be gone'. The editor glosses alp here as "malicious, teasing spirit" (German: boshafter neckende geist)
  6. ^  Edwards 1994.
  7. ^ Edwards 1994, 13.
  8. ^ Edwards 1994, 17
  9. ^ Rudolf Simek, 'Elves and Exorcism: Runic and Other Lead Amulets in Medieavl Popular Religion', in Myths, Legends, and Heroes: Essays on Old Norse and Old English Literature in Honour of John McKinnell (Toronto: University of Toronto Press, 2011), pp. 25-52 (ISBN 9780802099471.)
  10. ^ Hall 2007, 125–26.
  11. ^ Edwards 1994, 21–22
  12. ^ Thidrekksaga. ; Hayme's tr., ch. 169
  13. ^ Motz 1983, esp. 23–66
  14. ^ Weston, Jessie Laidlay (1903). "The legends of the Wagner drama: studies in mythology and romance". C. Scribner's sons: 144
  15. ^ Stallybrass tr.) Grimm 1883, Vol. 2, p. 453
  16. ^ Lurker, Manfred (Ger. 1984, Eng. 1987) The Routeledge Dictionary of Gods, Goddesses, Devils and Demons p. 9, Routeledge & Kegan, ISBN 0-415-34018-7
  17. ^ Gillespie, George T. (1973).A Catalog of persons named in German heroic literartue. Clarendon Press. p. 3, note 3, citing Hempel, Heinrich (1926). Nibelungenstudien: Nibelungenlied, Thidrikssaga und Balladen (snippet). C. Winters universitätsbuchhandlung. pp. 150–.
  18. ^ Keightley 1850, p. 208, citing Grimm says Auberon derives from Alberich by a usual l→u change.
  19. ^  Karg-Gasterstädt and Frings 1968–, s.v. albe; Edward 1994, 17.
  20. ^ Thistelton-Dyer, T.F. The Folk-lore of Plants, 1889. Available online by Project Gutenberg. File retrieved 3-05-07
  21. ^ Marshall Jones Company (1930). The Mythology of All Races Series, Volume 2 Eddic, Great Britain: Marshall Jones Company, 1930, pp. 221–22
  22. ^ a b c d Mayberry, Jonathan Vampire Universe p. 14, 15, Citadel Press Books ISBN 0-8065-2813-3
  23. ^ a b .Normally tormenting the nights and dreams of women, although men and children are also victims. Bunson, Matthew (1993) The Vampire Encyclopedia p. 4, 5, Gramercy, ISBN 0-517-16206-7
  24. ^  Guiley, Rosemary Ellen (2004) The Encyclopedia of Vampires, Werewolves, and Other Monsters p. 20, Visionary Living, Inc. ISBN 0-8160-4685-9