Omicidio di Francesco Di Cataldo: differenze tra le versioni

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== Il fatto ==
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Di Cataldo, nato a [[Barletta]] il 20 settembre [[1926]], era un [[maresciallo]] degli [[Corpo degli agenti di custodia|Agenti di custodia]] (la futura [[Polizia penitenziaria]]), che ricopriva il ruolo di vice comandante nel [[Carcere di San Vittore|carcere milanese di San Vittore]]<ref>{{Cita web|url=http://www.vittimeterrorismo.it/memorie/schede/di_cataldo.htm|titolo=Francesco Di Cataldo - Associazione Vittime del Terrorismo|sito=www.vittimeterrorismo.it|accesso=2016-12-20}}</ref>.
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Nonostante avesse ricevuto diverse [[Minaccia|minacce]] a partire dalla metà degli [[anni 1970|anni settanta]], a Di Cataldo non fu mai assegnata una [[scorta]].
Nonostante avesse ricevuto diverse [[Minaccia|minacce]] a partire dalla metà degli [[anni 1970|anni settanta]], e nonostante le sue richieste, a Di Cataldo non fu mai assegnata una [[scorta]]<ref name=":2">{{Cita libro|nome=Emanuele|cognome=Boccianti|nome2=Sabrina|cognome2=Ramacci|titolo=Italia giallo e nera|url=https://books.google.it/books?id=DPy7uHe50wIC&pg=PT251&lpg=PT251&dq=francesco+di+cataldo+scorta&source=bl&ots=s4h18FzVJj&sig=9ZZKbbH8sG7SavtyvKqqs0GaUvs&hl=en&sa=X&ved=0ahUKEwjq04LY-4LRAhWKuxQKHTDQAj0Q6AEISzAG#v=onepage&q=francesco%20di%20cataldo%20scorta&f=false|accesso=2016-12-20|data=2013-05-02|editore=Newton Compton Editori|lingua=it|ISBN=9788854153240}}</ref>.


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Il 16 giugno [[2004]] il [[presidente della Repubblica|Presidente della Repubblica Italiana]] [[Carlo Azeglio Ciampi]] conferisce a Di Cataldo la [[Medaglia d'oro al valor civile|Medaglia d'Oro al Merito Civile]] alla memoria.

Versione delle 16:30, 20 dic 2016

L'omicidio di Francesco Di Cataldo fu commesso a Milano il 20 aprile 1978 ad opera della Brigate Rosse.

Il fatto

Di Cataldo, nato a Barletta il 20 settembre 1926, era un maresciallo maggiore degli Agenti di custodia (la futura Polizia penitenziaria), che ricopriva il ruolo di vice comandante nel carcere milanese di San Vittore[1].

Emigrato dalla Puglia in gioventù, Di Cataldo era diventato agente semplice, per poi raggiungere il grado di maresciallo ed infine assumere i gradi e la posizione di vicecomandante nel carcere milanese[2].

Nonostante avesse ricevuto diverse minacce a partire dalla metà degli anni settanta, e nonostante le sue richieste, a Di Cataldo non fu mai assegnata una scorta[3].

La mattina presto del 20 aprile del 1978, pochi giorni dopo il sequestro Moro, venne assassinato da un gruppo di terroristi mentre come al solito usciva da solo dalla sua abitazione milanese nella zona periferica di Crescenzago per recarsi a piedi alla fermata dell'autobus che lo avrebbe portato al lavoro[4][2]. Di Cataldo era sposato con Maria e aveva due figli adolescenti, Alberto e Paola[5][3].

L'omicidio fu rivendicato dalla colonna Walter Alasia delle Brigate Rosse, la stessa mattina con una telefonata alla redazione milanese dell'ANSA mezz'ora dopo l'omicidio, con la motivazione che Di Cataldo sarebbe stato un "torturatore di detenuti"; questa affermazione fu smontata dai detenuti stessi, che furono fra i primi a mostrare cordoglio, addirittura facendo deporre, pagate con una colletta, due corone di fiori al funerale, un gesto mai accaduto prima[2].

Gli è stata intitolata la Casa Circondariale Milano San Vittore (nome ufficiale del carcere), che ora in suo onore si chiama Casa Circondariale Milano San Vittore "Francesco Di Cataldo"[4][6], e un parco cittadino.

Il 16 giugno 2004 il Presidente della Repubblica Italiana Carlo Azeglio Ciampi conferisce a Di Cataldo la Medaglia d'Oro al Merito Civile alla memoria.

Voci correlate

  1. ^ Francesco Di Cataldo - Associazione Vittime del Terrorismo, su www.vittimeterrorismo.it. URL consultato il 20 dicembre 2016.
  2. ^ a b c Francesco Di Cataldo: in memoria del Maresciallo Maggiore degli Agenti di Custodia ucciso dalle BR a Milano il 20 aprile 1978. URL consultato il 20 dicembre 2016.
  3. ^ a b Emanuele Boccianti e Sabrina Ramacci, Italia giallo e nera, Newton Compton Editori, 2 maggio 2013, ISBN 9788854153240. URL consultato il 20 dicembre 2016.
  4. ^ a b DI CATALDO Francesco, su www.polizia-penitenziaria.it. URL consultato il 20 dicembre 2016.
  5. ^ Milano onora il barlettano Francesco Di Cataldo, ucciso dalle brigate rosse. Intitolato un parco in onore del maresciallo di Polizia Penitenziaria., in barlettaviva.it. URL consultato il 20 dicembre 2016.
  6. ^ Ministero della Giustizia - Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria - Provveditorato Regionale per la Lombardia - Direzione della Casa Circondariale Milano San Vittore “Francesco DI CATALDO" (PDF), su camerapenalemilano.it.