Coordinate: 45°42′14.32″N 9°39′45.05″E

Palazzo del Podestà (Bergamo): differenze tra le versioni

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Palazzo del Podestà
Piazza Vecchia
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLombardia
LocalitàBergamo
IndirizzoPiazza Vecchia
Coordinate45°42′14.32″N 9°39′45.05″E
Informazioni generali
CondizioniItalia
CostruzioneXII secolo
UsoMuseo
Pianiquattro
Ascensoriuno

Il Palazzo del Podestà si trova in Bergamo Piazza Vecchia ex Piazza Garibaldi costruito nel XII secolo dalla famiglia nobile Suardi-Colleoni. Ora sede del Museo storico dell'Età veneta. E' composto da vari edifici che hanno subito moltepliche trasformazioni, e dalla torre campanaria. Lo scalone rinascimentale lo collega al Palazzo della Ragione[1].

Storia

Palazzo del Podestà-Monofora

La storia del palazzo del Podestà segue la storia di Bergamo. La sua posizione centrale tra due piazze, piazza Vecchia, ex piazza Garibaldi o Piazza Nuova, sede burocratica e amministrativa con il palazzo della Ragione, e piazza Duomo con la chiesa di San Vincenzo e sant'Alessandro, la Congregazione della misericordia Maggiore detentori del potere clericale.

Il fabbricato venne costruito nel XII secolo, dalla famiglia di fazione ghibellina dei Suardi, veniva chiamato ex Zentilino Suardo, e che venne messo a disposizione della città diventando la Hospitium potestatis , dopo sanguinose lotte civili tra le differenti famiglie cittadine di fazione o guelfa o ghibellina, diventando la residenza dei podestà, e questo fino a tutto il XIV secolo. Il palazzo subì un primo incendio nel 1360 che richiese una prima risistemazione. Risulta in un atto del 1442 che fosse acquistato dai fratelli Avogadro, i quali ne vendettero una parte alla Congregazione della Misericordia Maggiore.

Nel 1428 con la Repubblica di Venezia, la piazza e i fabbricati cambiarono, venne costruito la scala esterna che porta alla salone delle capriate, e da palazzo residenza del podestà, venne ingrandito prendendo il nome di palazzo dei giuristi, così viene ancora identificata la parte a sud della torre civica[2]. Il piano terreno del palazzo divenne la Camera fiscale con il Camerlengo, il Podestà e il Capitano, insieme formavano il potere giudicante, vi era il Giudice alla ragione per le pratiche civili, e il Giudice al Maleficio per cause di materia criminale.

Della facciata dipinta con i sette Savi dell'antichità e da targhe recanti iscrizioni dal Bramante nel 1477 non è rimasta traccia[3][4]. Il palazzo subì un grosso incendio nel 1770, in particolare la parte più a sud, che richiese un intervento di ristrutturazione.

Il palazzo diventerà sede della Corte di Giustizia e del Tribunale provinciale con l'occupazione napoleonica, e la Repubblica Cisalpina, fino a quando queste sedi istituzionali non verranno trasferite nella parte bassa della città, lasciando vuoti e al degrado i locali del palazzo.

Nel XX secolo i locali subiranno diverse destinazioni: nel 1926 ospiteranno il Civico Museo di Storia Naturale, la scuola superiore di giornalismo dell'Università Cattolica di Milano, nel 1961 la scuola biennale di specializzazione post-laura di giornalismo e dal 16 novembre 1968 sede del consorzio per l'istituzione di facoltà universitarie, tra il Comune di Bergamo, l'Amministrazione provinciale, e la Camera di Commercio per l'istruzione di facoltà universitari. Diventando poi organismo statale nel 1992[5].

Nel 2001 ebbe inizio ad opera del comune e dalla sovraintendenza dei beni archeologici della Lombardia, una serie di indagini sia cartografiche che archeologiche, su progettazione di Francesco Macario, che hanno portato alla scoperta di una importante stratigrafia archeologica, sino a metri 2,50 di profondità riportando alla luce l'ambiente protourbano di epoca protostorica, dal VI-V sec. a.C., della Roma imperiale del piano pavimentale di Piazza Vecchia[6]. Gli scavi hanno permesso la ricostruzione stratigrafica della città dall'epoca romana fino all'epoca moderna[7]. La ricerca ha potuto ricostruire non solo la storia del palazzo ma anche quella del suo contesto urbano[8].

Dal 2012 l'area degli scavi è esposta al pubblico.

Lo stesso argomento in dettaglio: Torre Civica (Bergamo).

Note

  1. ^ Palazzo del Podestà, su lombardiabeniculturali.it, Lombardia beni culturali. URL consultato il 3 ottobre 2016.
  2. ^ L'edificio, su palazzodelpodesta.it, Palazzo del Podestà. URL consultato il 3 ottobre 2016.
  3. ^ Palazzo del Podestà, su guide.travelitalia.com, TraverItalia. URL consultato il 3 ottobre 2016.
  4. ^ Affreschi del Bramante nel palazzo del Podestà di Bergamo (PDF), su bollettinodarte.beniculturali.it, Bollettino.it.
  5. ^ Alla scoperta delle sedi universitarie di Bergamo, su bergamopost.it, Bergamo post, 10 giugno 2016. URL consultato il 3 ottobre 2016.
  6. ^ Scavi.Direzione Generale epr le antichità, su archeologia.beniculturali.it, Direzione Generale Archeologia. URL consultato il 3 ottobre 2016.
  7. ^ Bergamo-Il palazzo del Podestà, su spaziodi.it, Spazio.it. URL consultato il 3 ottobre 2016.
  8. ^ ANTONIO GONELLA PALAZZO DEL PODESTÀ IN PIAZZA VECCHIA - BERGAMO Restauro e valorizzazione scavi archeologici, su divisare.com, divisare. URL consultato il 3 ottobre 2016.

Bibliografia

  • Anna Maria Spreafico, Riscoperta e restauri dei frammenti pittorici attribuiti al Bramante nel Palazzo del Podestà a Bergamo, Università degli studi Pavia, 2002.
  • Wilhelm Suida, Le pitture del Bramante sulla facciata del palazzo del podestà a Bergamo, \S.l, 1931.
  • Maria Fortunati Angelo Ghiroldi, Hospitium Comunis Pergami : scavo archeologico, restauro e valorizzazione di un edificio storico della città, Soprintendenza per i beni archeologici della Lombardia, 2012.

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