D'Adda: differenze tra le versioni
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'''D'Adda''' (o in alcune versioni '''d'Adda''') è una famiglia nobile milanese di antichissima origine. |
'''D'Adda''' (o in alcune versioni '''d'Adda''') è una famiglia nobile milanese di antichissima origine. |
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La tradizione , smentita però dal Gotha ,vuole che le origini della famiglia risalgano ad Adda figlio di Ida, re (560-568) di Bernicia, antico regno Anglosassone del nord dell'Inghilterra. |
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I suoi discendenti diedero origine al regno di Northumbria. Un discendente sposò in Italia una figlia del re Longobardo Adelchi dando origine alla famiglia De Abdua ovvero D'Adda. Nel 775 i De Abdua seguirono le vicende di re Adelchi: in seguito alla conquista dell'Italia da parte di Carlo Magno, andarono a Bisanzio ospiti degli imperatori romano-orientali della dinastia Amoriana; nei secoli successivi ricoprirono incarichi politici e diplomatici di prestigio, riprendendo piano piano i contatti con l'Italia. |
I suoi discendenti diedero origine al regno di Northumbria. Un discendente sposò in Italia una figlia del re Longobardo Adelchi dando origine alla famiglia De Abdua ovvero D'Adda. Nel 775 i De Abdua seguirono le vicende di re Adelchi: in seguito alla conquista dell'Italia da parte di Carlo Magno, andarono a Bisanzio ospiti degli imperatori romano-orientali della dinastia Amoriana; nei secoli successivi ricoprirono incarichi politici e diplomatici di prestigio, riprendendo piano piano i contatti con l'Italia. |
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Con la salita al trono della dinastia dei Comneni, per i D'Adda venne nuovamente il tempo di migrare, e nei primi anni dell'XI secolo la famiglia ritornò in Italia.Il Gotha ha invece smentito la tesi che un Brandolini possa aver sposato la figlia di Re Adelchi, in quanto l'unica figlia di Re Adelchi era l'Imperatrice regina d'Italia Ageltrude , duchessa di Spoleto, sorella di Re Poto , capostipite dei Principi Puoti e del vescovo Answaldo.Re Poto, figlio di Adelchi mutò nome con il padre a Bisanzio e quale erede di Gallia Placidia e Costanzo,fu pretendente al trono di Costantinopoli.Se ne persero le tracce in quanto il nuovo nome fu Flavius Gaius (Isaccus) Patricius Adalgisus di Castrum Poti o Komne da cui anche Flavio Isacco Comneno e la dinastia Paleologo da cui i despoti Poti o Poto Seniores detti Puoti.Anche l'archvio del gotha concorda escludendo l'origine longobarda dei Brandolini , nobilitati per le loro prestanze guerresche.l'antico stemma concesso dai signori di Brandeburgo fu infatti sostituito da una mano che brandisce una spada.(Dei Regni d'Italia Epitome di Tesauro 1400 e MGH) http://www.heraldrysinstitute.com/cognomi_italiani.php?cognome=Brandolini |
Con la salita al trono della dinastia dei Comneni, per i D'Adda venne nuovamente il tempo di migrare, e nei primi anni dell'XI secolo la famiglia ritornò in Italia.Il Gotha ha invece smentito la tesi che un Brandolini possa aver sposato la figlia di Re Adelchi, in quanto l'unica figlia di Re Adelchi era l'Imperatrice regina d'Italia Ageltrude , duchessa di Spoleto, sorella di Re Poto , capostipite dei Principi Puoti e del vescovo Answaldo.Re Poto, figlio di Adelchi mutò nome con il padre a Bisanzio e quale erede di Gallia Placidia e Costanzo,fu pretendente al trono di Costantinopoli.Se ne persero le tracce in quanto il nuovo nome fu Flavius Gaius (Isaccus) Patricius Adalgisus di Castrum Poti o Komne da cui anche Flavio Isacco Comneno e la dinastia Paleologo da cui i despoti Poti o Poto Seniores detti Puoti.Anche l'archvio del gotha concorda escludendo l'origine longobarda dei Brandolini , nobilitati per le loro prestanze guerresche.l'antico stemma concesso dai signori di Brandeburgo fu infatti sostituito da una mano che brandisce una spada.(Dei Regni d'Italia Epitome di Tesauro 1400 e MGH) http://www.heraldrysinstitute.com/cognomi_italiani.php?cognome=Brandolini |
Versione delle 23:38, 21 feb 2015
D'Adda (o in alcune versioni d'Adda) è una famiglia nobile milanese di antichissima origine.
La tradizione , smentita però dal Gotha ,vuole che le origini della famiglia risalgano ad Adda figlio di Ida, re (560-568) di Bernicia, antico regno Anglosassone del nord dell'Inghilterra. I suoi discendenti diedero origine al regno di Northumbria. Un discendente sposò in Italia una figlia del re Longobardo Adelchi dando origine alla famiglia De Abdua ovvero D'Adda. Nel 775 i De Abdua seguirono le vicende di re Adelchi: in seguito alla conquista dell'Italia da parte di Carlo Magno, andarono a Bisanzio ospiti degli imperatori romano-orientali della dinastia Amoriana; nei secoli successivi ricoprirono incarichi politici e diplomatici di prestigio, riprendendo piano piano i contatti con l'Italia. Con la salita al trono della dinastia dei Comneni, per i D'Adda venne nuovamente il tempo di migrare, e nei primi anni dell'XI secolo la famiglia ritornò in Italia.Il Gotha ha invece smentito la tesi che un Brandolini possa aver sposato la figlia di Re Adelchi, in quanto l'unica figlia di Re Adelchi era l'Imperatrice regina d'Italia Ageltrude , duchessa di Spoleto, sorella di Re Poto , capostipite dei Principi Puoti e del vescovo Answaldo.Re Poto, figlio di Adelchi mutò nome con il padre a Bisanzio e quale erede di Gallia Placidia e Costanzo,fu pretendente al trono di Costantinopoli.Se ne persero le tracce in quanto il nuovo nome fu Flavius Gaius (Isaccus) Patricius Adalgisus di Castrum Poti o Komne da cui anche Flavio Isacco Comneno e la dinastia Paleologo da cui i despoti Poti o Poto Seniores detti Puoti.Anche l'archvio del gotha concorda escludendo l'origine longobarda dei Brandolini , nobilitati per le loro prestanze guerresche.l'antico stemma concesso dai signori di Brandeburgo fu infatti sostituito da una mano che brandisce una spada.(Dei Regni d'Italia Epitome di Tesauro 1400 e MGH) http://www.heraldrysinstitute.com/cognomi_italiani.php?cognome=Brandolini }} Imparentata con le più importanti famiglie italiane (Borromeo, Turati, Visconti, Calvi, Orcesi) diede nei secoli origine a diversi rami:
- i D'Adda marchesi di Pandino;
- i D'Adda marchesi di Sale;
- i Borromeo D'Adda;
- i Brandolini D'Adda (ramo veneto);
- i D'Adda von Stockerau (ramo austriaco).
Protettori delle arti, uno dei membri e citato nella composizione Alla musa di Giuseppe Parini, dove l'autore esorta l'amico Febo D'Adda a riprendere a scrivere poesie.
Si distinsero poi come banchieri e uomini politici, specie nel Regno Lombardo Veneto. Tra i personaggi di spicco si ricordano;
- Giovanni d'Adda, cardinale, ambasciatore apostolico a Londra;
- Isabella D'Adda, moglie del conte Carlo III Borromeo, donna, si dice, di rara bellezza, alla quale il marito volle dedicare un palazzo sulla più bella delle sue isole del Lago Maggiore (l'isola Isabella, oggi Isola Bella);
- Ferdinando d'Adda, cardinale, legato pontificio;
- Ferdinando D'Adda, conte, abate, fondò a Milano nel 1808 la Causa Pia D'Adda, fondazione che tutt'oggi si occupa di famiglie disagiate;
- Febo Borromeo d'Adda, marchese, fratello dell'Abate Ferdinando, fu Vicepresidente del Regno Lombardo-Veneto e diede il via alla costruzione di Palazzo D'Adda, ora Palazzo Borromeo d'Adda in via Manzoni a Milano;
- Carlo D'Adda, patriota, noto per aver gettato un busto di marmo verso il corteo imperiale dell'imperatore Francesco Giuseppe e della moglie Sissi in visita a Milano;
- Leopolda D'Adda, figli di del patriota Carlo, andando in sposa ad Annibale Brandolin, associò al marito il suo cognome dando inizio al ramo Brandolini D'Adda;
- Emanuele D'Adda, marchese e senatore del Regno d'Italia, finanziatore del restauro del Castello Sforzesco di Milano;
- Giuseppe D'Adda, marchese, imprenditore cremonese, commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia;
- Brando Brandolini d'Adda, conte, marito di Cristiana Agnelli, sorella di Gianni e Umberto, noto viticultore;
- Ottorino D'Adda, duca, eroe della Seconda guerra mondiale;
- Davide D'Adda, marchese, imprenditore milanese, Presidente Confcommercio di Milano ACAD
- Francesco D'Adda attore
Bibliografia
- Giuseppe Benaglio, La verità smascherata. Dignità e venture di 398 famiglie nobili lombarde, piemontesi, ticinesi e d'altre terre e città d'Italia nei ranghi del patriziato milanese tra XIV e XVIII secolo secondo il manoscritto del 1716-19, Germignaga, Magazzeno Storico Verbanese, 2009, pp. 45–46