Premuda (cacciatorpediniere): differenze tra le versioni

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Il '''Premuda''' fu un [[cacciatorpediniere]] costruito per la [[Regno di Jugoslavia|Jugoslavia]], che ha servito nella [[Regia Marina]] tra il [[1941]] e il [[1943]] dopo essere stato catturato agli jugoslavi e a sua volta catturato dai [[Germania nazista|tedeschi]] che l'autoaffondato nel 1945.


Il '''Premuda''' è stato un [[cacciatorpediniere]] della [[Regia Marina]], ex jugoslavo ''Dubrovnik''.
== Dubrovnik ==
[[Immagine:Yugoslav destroyer duvronik.jpg|thumb|left|250px|Il cacciatorpediniere Dubrovnik]]
La nave venne commissionata dagli jugoslavi ai cantieri ''Yarrow'' di [[Glasgow]]. Gli jugoslavi richiesero una nave che fosse meglio armata e più veloce rispetto alle corrispondenti unità italiane.


== Storia ==
La sua costruzione venne iniziata il [[10 giugno]] [[1930]]. Varata il [[12 ottobre]] [[1931]] venne consegnata al committente nel maggio del [[1932]]. L'apparato propulsore piuttosto potente con i suoi 42000 [[Cavallo vapore|CV]] consentiva un'elevata velocità.
=== Il servizio nella Marina jugoslava ===

[[Immagine:Yugoslav destroyer duvronik.jpg|thumb|left|300px|Il cacciatorpediniere ''Dubrovnik'']]

La nave venne commissionata dalla [[Jugoslovenska kraljevska ratna mornarica|Marina jugoslava]] ai cantieri [[Yarrow Shipbuilders|Yarrow]] di [[Glasgow]]. Gli jugoslavi richiesero una nave che fosse meglio armata e più veloce rispetto alle corrispondenti unità italiane.

La sua costruzione venne iniziata il 10 giugno 1930. Varata il 12 ottobre 1931 venne consegnata al committente nel maggio del 1932. L'apparato propulsore piuttosto potente con i suoi 42000 [[Cavallo vapore|CV]] consentiva un'elevata velocità.


I [[cannone|cannoni]] vennero forniti dalla [[Cecoslovacchia|cecoslavacca]] [[Škoda Holding|Škoda]] e la nave aveva per l'epoca un notevole armamento antiaereo.
I [[cannone|cannoni]] vennero forniti dalla [[Cecoslovacchia|cecoslavacca]] [[Škoda Holding|Škoda]] e la nave aveva per l'epoca un notevole armamento antiaereo.


La nave venne battezzata '''''[[Ragusa (Croazia)|Dubrovnik]]''''' in onore dell'omonima città della costa [[Dalmazia|dalmata]].
La nave venne battezzata ''Dubrovnik'' in onore dell'omonima città della costa [[Dalmazia|dalmata]].


La nave ospitò a bordo Re [[Alessandro I di Jugoslavia|Alessandro I]] in occasione della sua visita di stato in Francia nel [[1934]]. Durante questa visita il [[9 ottobre]] il re fu assassinato a [[Marsiglia]] e al ''Dubrovnik'' spettò il triste compito di riportarne in [[patria]] la salma.
La nave ospitò a bordo Re [[Alessandro I di Jugoslavia|Alessandro I]] in occasione della sua visita di stato in Francia nel 1934. Durante questa visita il 9 ottobre il re fu assassinato a [[Marsiglia]] e al ''Dubrovnik'' spettò il triste compito di riportarne in [[patria]] la salma.


[[File:Destroyer at speed, Dubrovnik, 1 (Warships To-day, 1936).jpg|thumb|left|300px|Il ''Dubrovnik'' ad alta velocità nel 1936]]
Nel corso della [[seconda guerra mondiale]] in seguito all'[[Operazione 25|invasione della Jugoslavia]] da parte delle [[potenze dell'Asse]] fu catturato a [[Cattaro]] dalle forze italiane il [[17 aprile]] [[1941]].


Nel corso della [[seconda guerra mondiale]] in seguito all'[[Operazione 25|invasione della Jugoslavia]] da parte delle [[potenze dell'Asse]] fu catturato a [[Cattaro]] dalle forze italiane il 17 aprile 1941.
== Premuda ==


== Il servizio sotto bandiera italiana ==
La nave fu rinominata ''[[Premuda]]'', assumendo la denominazione dell'[[Esploratore (nave)|esploratore leggero]] ''[[Premuda (esploratore)|Premuda]]'' radiato nel [[1939]] e così battezzato per ricordare l'[[impresa di Premuda]], compiuta dai [[MAS]] italiani durante la [[prima guerra mondiale]].<ref>[http://www.marina.difesa.it/storia/almanacco/parte08/navi0839.asp Scheda sull'esploratore leggero ''Premuda'' della Marina Militare Italiana]</ref> I cannoni da 84&nbsp;mm furono rimossi e sostituiti con 4 [[mitragliera|mitragliere]] antiaeree da 37&nbsp;mm e fu installata una nuova direzione di tiro.


La nave fu rinominata ''[[Premuda]]'', assumendo la denominazione dell'[[Esploratore (nave)|esploratore leggero]] ''[[Premuda (esploratore)|Premuda]]'' radiato nel 1939 e così battezzato per ricordare l'[[impresa di Premuda]], compiuta dai [[MAS]] italiani durante la [[prima guerra mondiale]]<ref>[http://www.marina.difesa.it/storia/almanacco/parte08/navi0839.asp Scheda sull'esploratore leggero ''Premuda'' della Marina Militare Italiana]</ref>. I cannoni da 84 mm furono rimossi e sostituiti con 4 [[mitragliera|mitragliere]] antiaeree da 37 mm; fu inoltre installata una nuova centrale di tiro.
Il ''Premuda'' venne utilizzato principalmente per la scorta ai convogli diretti in [[Nord-Africa]]. Nel giugno [[1942]] prese parte alla [[Battaglia di mezzo giugno|Battaglia di Pantelleria]] per contrastare l'[[Battaglia di mezzo giugno#Battaglia di Pantelleria|Operazione Harpoon]] con la quale gli inglesi cercavano di rifornire Malta con un convoglio proveniente da [[Gibilterra]]. Il ''Premuda'' faceva parte della Xª Squadriglia Cacciatorpediniere insieme al Capo-squadriglia [[Alfredo Oriani (cacciatorpediniere)|Oriani]], all'[[Classe Soldati (cacciatorpediniere)#Ascari|Ascari]] e al [[Classe Alfredo Oriani (cacciatorpediniere)#Vincenzo Gioberti|Gioberti]]. Il ''Premuda'' trainò il cacciatorpediniere [[Ugolino Vivaldi (cacciatorpediniere)|Vivaldi]] Capo-squadriglia XIVª Squadriglia Cacciatorpediniere che nel corso del combattimento era stato danneggiato.


Per la lunghezza dei lavori l’unità entrò effettivamente in servizio per la Regia Marina solo agli inizi del 1942<ref name="trentoincina">http://www.trentoincina.it/dbunita2.php?short_name=Premuda</ref>.
All'[[armistizio di Cassibile|armistizio]] dell'[[8 settembre]] [[1943]] si trovava in cantiere a [[Genova]] e impossibilitato seguire il resto della flotta a [[Malta]] venne catturato dai tedeschi.


Il ''Premuda'' venne utilizzato principalmente per la scorta ai convogli diretti in [[Nord Africa]].
== TA 32 ==


Il 13 febbraio 1942 salpò da Tripoli per scortare a Palermo, unitamente alla torpediniera Polluce, i piroscafi Ariosto ed Atlas; l’indomani, però, il sommergibile britannico P 38 silurò l’Ariosto, che affondò spezzato in due trascinando con sé 158 uomini (tra cui 138 prigionieri inglesi) dei 410 (tra cui 294 prigionieri inglesi) a bordo: il Premuda non poté che recuperarne i superstiti<ref>http://www.naval-history.net/xDKWW2-4202-42FEB01.htm</ref><ref>http://www.ww2talk.com/forum/prisoners-war/5568-british-pow-losses-italian-ship-ariosto-2.html</ref>.
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Il 21 febbraio prese parte all’operazione di traffico «K 7» scortando, insieme ai cacciatorpediniere [[Strale (cacciatorpediniere 1932)|''Strale'']], ''Zeno'', ''Vivaldi'' e ''Malocello'' ed alla torpediniera [[Pallade (torpediniera 1938)|''Pallade'']], un convoglio composto dai trasporti ''Monginevro'', ''Ravello'' ed ''Unione'' sulla rotta [[Messina]] (da dove il convoglio partì alle 17.30 del 21)-Tripoli<ref>http://www.naval-history.net/xDKWW2-4202-42FEB02.htm</ref>.
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Il 16 marzo prese parte all’operazione Sirio, scortando a Tripoli, insieme alla torpediniera Castore, il trasporto Assunta De Gregori; di ritorno dal tale missione scortò, con altre unità, 4 motonavi in navigazione di rientro dalla Libia<ref>Giorgio Giorgerini, ''La guerra italiana sul mare. La Marina tra vittoria e sconfitta 1940-1943'', p. 519</ref>.

Nel pomeriggio dell’11 maggio dello stesso anno partì da Napoli per Tripoli di scorta – insieme al cacciatorpediniere Da Recco ed alle torpediniere Castore, Polluce, Pallade e Climene – ad un convoglio composto dalle moderne motonavi da carico Gino Allegri, Reginaldo Giuliani, Ravello, Agostino Bertani ed Unione e dal grosso piroscafo tedesco Reichenfels<ref name="Cocchia">Aldo Cocchia, ''Convogli. Un marinaio in guerra 1940-1942'', pp. 239-240</ref>: si trattava dell’operazione di traffico Mira, che prevedeva l’invio in Libia di 58 carri armati, 713 veicoli, 3086 tonnellate di combustibili ed olii lubrificanti, 513 uomini e 17.505 t di munizioni ed altri rifornimenti<ref name="Giorgerini">Giorgio Giorgerini, ''La guerra italiana sul mare. La Marina tra vittoria e sconfitta 1940-1943'', p. 521</ref>. La Giuliani fu colta da un’avaria alle pompe e dovette ripiegare su Palermo; per scortarla fu distaccato il Premuda<ref name="Cocchia"/>. Il resto del convoglio giunse indenne a destinazione<ref name="Cocchia"/><ref name="Giorgerini"/>.

Alle 16.30 del 13 giugno salpò da Cagliari aggregato alla X Squadriglia Cacciatorpediniere (''Ascari'', ''Gioberti'', ''Oriani''), per attaccare – insieme alla VII Divisione incrociatori (''Montecuccoli'' ed ''Eugenio di Savoia'') ed alla XIV Squadriglia cacciatorpediniere (''Vivaldi'', ''Zeno'', ''Malocello'') – il convoglio britannico «Harpoon» nell’ambito della [[Battaglia di mezzo giugno|battaglia di Mezzo Giugno]]<ref>Gianni Rocca, ''Fucilate gli ammiragli. La tragedia della Marina italiana nella seconda guerra mondiale'', p. 248</ref><ref>Giorgio Giorgerini, ''La guerra italiana sul mare. La marina tra vittoria e sconfitta 1940-1943'', p. 371</ref>. All’inizio del [[combattimento]] il ''Premuda'', l<nowiki>’</nowiki>''Oriani'' e l<nowiki>’</nowiki>''Ascari'' (il ''Gioberti'' era rientrato per un [[guasto]] ai [[motore|motori]], così come lo ''Zeno'') si trovavano in testa alla formazione, ed intorno alle 5.40 del 14 il ''Premuda'' aprì il fuoco da contro il mercantile che procedeva in testa al convoglio, la nave cisterna Kentucky; caddero dapprima a proravia e poi molto vicino alla nave, senza però colpirla<ref name="Cernuschi-SM">Enrico Cernuschi su Storia Militare n. 205 – ottobre 2010 pp. da 4 a 18 e n. 206 – novembre 2010 pp. da 12 a 26</ref>. Alle 5.42 quattro cacciatorpediniere britannici uscirono da una delle cortine di nebbia artificiale ed il Premuda iniziò a sparare contro di essi; alle 5.55 spostò il tiro contro il cacciatorpediniere HMS Ithuriel, che distava 11.000 metri, ritenendo di averlo colpito alle 6.05; la nave inglese, lievemente danneggiata in realtà non da un colpo a segno, ma da schegge di colpi caduti nelle immediate vicinanze, si ritirò coperta da altre unità con cortine fumogene<ref name="Cernuschi-SM"/>. Un minuto dopo, alle 6.06, essendosi l’Ithuriel occultato dietro la cortina, il Premuda prese come bersaglio l’incrociatore leggero Cairo, che alle 6.09 fu centrato da un proiettile che, senza scoppiare, perforò lo scafo tre metri sotto la linea di galleggiamento e colpì un deposito di nafta, provocando danni non gravi <ref name="Cernuschi-SM"/>. Essendosi anche il Cairo ritirato dietro una cortina fumogena, il Premuda interruppe il tiro<ref name="Cernuschi-SM"/>. Alle 6.17 il ''Premuda'', insieme con l<nowiki>’</nowiki>''Oriani'' e l<nowiki>’</nowiki>''Ascari'' fu inviato in soccorso al ''Vivaldi'', immobilizzato ed in fiamme per effetto di un proiettile britannico<ref name="Cernuschi-SM"/>. Alle 7.57 il Premuda prese a rimorchio il malconcio Vivaldi e, con la scorta del Malocello, lo trainòa Pantelleria dove le tre navi giunsero alle 14.30, dopo aver evitato un attacco di quattro aerosiluranti Fairey Albacore alle 9.30<ref name="Cernuschi-SM"/>. In tutto il combattimento il Premuda aveva sparato 168 colpi da 140 mm<ref name="Cernuschi-SM"/>.

Alla proclamazione dell’[[armistizio di Cassibile|armistizio]], l'8 settembre 1943, si trovava in cantiere a [[Genova]] per lavori e, impossibilitato seguire il resto della flotta a [[Malta]], venne catturato dai tedeschi il 9 settembre 1943<ref name="trentoincina"/>.

== L’incorporazione nella Kriegsmarine e la perdita ==

Incorporato nella [[Kriegsmarine]], venne sottoposto a lavori nel corso dei quali vennero rimossi i cannoni da 140 mm, sostituiti con tre cannoni da 105 mm (gli stessi che costituivano l'armamento antiaereo degli incrociatori [[Kriegsmarine|tedeschi]] [[Classe Hipper (incrociatore)|Classe ''Hipper'']]), e con un [[radar]] di tipo De.Te. sistemato nella zona poppiera, che successivamente venne tuttavia rimosso per far posto ad un quarto cannone da 105 mm ed a 28 [[mitragliera|mitragliere]] da [[Elenco di cannoni contraerei della seconda guerra mondiale#20mm|20mm ''Flakvierling'']]. Furono anche rimossi i precedenti [[lanciasiluri]] rimpiazzati da tre tubi dello stesso calibro.

Al termine dei lavori entrò in servizio il 18 giugno 1944 come [[Torpedoboote Ausland]] con la nuova denominazione di [[Torpedoboote Ausland#TA 32|''TA 32'']], divenendo nave di bandiera della Xª Flottiglia di base a Genova. Fu impiegato nelle acque del [[Mar Ligure]].

Il 18 marzo 1945 fu inviato nelle acque della Corsica insieme alle moderne torpediniere TA 24 e TA 29, anch’esse unità ex italiane della X Flottiglia (i loro nomi originali erano rispettivamente Arturo ed Eridano) per dragare tale area da mine, ma la formazione fu attaccata dai cacciatorpediniere [[Royal Navy|inglesi]] Lookout e Meteor: nel combattimento vennero affondate la TA 24 e la TA 29, mentre la TA 32, danneggiata, riuscì a ripiegare ed allontanarsi coprendosi la ritirata con cortine fumogene<ref>http://www.naval-history.net/xGM-Chrono-10DD-41L-Lookout.htm</ref>.

Il 24 aprile 1945, prima dell'arrivo degli [[Alleati]], la nave fu autoaffondata dai tedeschi nel porto di Genova<ref name="trentoincina"/>.


== Note ==
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== Bibliografia ==
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*{{cite book|first=M.J.|last=Whitley|title=Destroyers of World War 2|year=1988|publisher=Cassell Publishing|id=ISBN 1-85409-521-8}}
* Giorgio Giorgerini, ''La guerra italiana sul mare. La Marina tra vittoria e sconfitta 1940-1943'', Mondadori 1994
* Aldo Cocchia, ''Convogli. Un marinaio in guerra 1940-1942'', Mursia 2004


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[[Categoria:Imbarcazioni militari della seconda guerra mondiale]]
[[Categoria:Cacciatorpediniere della Regia Marina]]
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Premuda
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Il Premuda è stato un cacciatorpediniere della Regia Marina, ex jugoslavo Dubrovnik.

Storia

Il servizio nella Marina jugoslava

File:Yugoslav destroyer duvronik.jpg
Il cacciatorpediniere Dubrovnik

La nave venne commissionata dalla Marina jugoslava ai cantieri Yarrow di Glasgow. Gli jugoslavi richiesero una nave che fosse meglio armata e più veloce rispetto alle corrispondenti unità italiane.

La sua costruzione venne iniziata il 10 giugno 1930. Varata il 12 ottobre 1931 venne consegnata al committente nel maggio del 1932. L'apparato propulsore piuttosto potente con i suoi 42000 CV consentiva un'elevata velocità.

I cannoni vennero forniti dalla cecoslavacca Škoda e la nave aveva per l'epoca un notevole armamento antiaereo.

La nave venne battezzata Dubrovnik in onore dell'omonima città della costa dalmata.

La nave ospitò a bordo Re Alessandro I in occasione della sua visita di stato in Francia nel 1934. Durante questa visita il 9 ottobre il re fu assassinato a Marsiglia e al Dubrovnik spettò il triste compito di riportarne in patria la salma.

Il Dubrovnik ad alta velocità nel 1936

Nel corso della seconda guerra mondiale in seguito all'invasione della Jugoslavia da parte delle potenze dell'Asse fu catturato a Cattaro dalle forze italiane il 17 aprile 1941.

Il servizio sotto bandiera italiana

La nave fu rinominata Premuda, assumendo la denominazione dell'esploratore leggero Premuda radiato nel 1939 e così battezzato per ricordare l'impresa di Premuda, compiuta dai MAS italiani durante la prima guerra mondiale[1]. I cannoni da 84 mm furono rimossi e sostituiti con 4 mitragliere antiaeree da 37 mm; fu inoltre installata una nuova centrale di tiro.

Per la lunghezza dei lavori l’unità entrò effettivamente in servizio per la Regia Marina solo agli inizi del 1942[2].

Il Premuda venne utilizzato principalmente per la scorta ai convogli diretti in Nord Africa.

Il 13 febbraio 1942 salpò da Tripoli per scortare a Palermo, unitamente alla torpediniera Polluce, i piroscafi Ariosto ed Atlas; l’indomani, però, il sommergibile britannico P 38 silurò l’Ariosto, che affondò spezzato in due trascinando con sé 158 uomini (tra cui 138 prigionieri inglesi) dei 410 (tra cui 294 prigionieri inglesi) a bordo: il Premuda non poté che recuperarne i superstiti[3][4].

Il 21 febbraio prese parte all’operazione di traffico «K 7» scortando, insieme ai cacciatorpediniere Strale, Zeno, Vivaldi e Malocello ed alla torpediniera Pallade, un convoglio composto dai trasporti Monginevro, Ravello ed Unione sulla rotta Messina (da dove il convoglio partì alle 17.30 del 21)-Tripoli[5].

Il 16 marzo prese parte all’operazione Sirio, scortando a Tripoli, insieme alla torpediniera Castore, il trasporto Assunta De Gregori; di ritorno dal tale missione scortò, con altre unità, 4 motonavi in navigazione di rientro dalla Libia[6].

Nel pomeriggio dell’11 maggio dello stesso anno partì da Napoli per Tripoli di scorta – insieme al cacciatorpediniere Da Recco ed alle torpediniere Castore, Polluce, Pallade e Climene – ad un convoglio composto dalle moderne motonavi da carico Gino Allegri, Reginaldo Giuliani, Ravello, Agostino Bertani ed Unione e dal grosso piroscafo tedesco Reichenfels[7]: si trattava dell’operazione di traffico Mira, che prevedeva l’invio in Libia di 58 carri armati, 713 veicoli, 3086 tonnellate di combustibili ed olii lubrificanti, 513 uomini e 17.505 t di munizioni ed altri rifornimenti[8]. La Giuliani fu colta da un’avaria alle pompe e dovette ripiegare su Palermo; per scortarla fu distaccato il Premuda[7]. Il resto del convoglio giunse indenne a destinazione[7][8].

Alle 16.30 del 13 giugno salpò da Cagliari aggregato alla X Squadriglia Cacciatorpediniere (Ascari, Gioberti, Oriani), per attaccare – insieme alla VII Divisione incrociatori (Montecuccoli ed Eugenio di Savoia) ed alla XIV Squadriglia cacciatorpediniere (Vivaldi, Zeno, Malocello) – il convoglio britannico «Harpoon» nell’ambito della battaglia di Mezzo Giugno[9][10]. All’inizio del combattimento il Premuda, l’Oriani e l’Ascari (il Gioberti era rientrato per un guasto ai motori, così come lo Zeno) si trovavano in testa alla formazione, ed intorno alle 5.40 del 14 il Premuda aprì il fuoco da contro il mercantile che procedeva in testa al convoglio, la nave cisterna Kentucky; caddero dapprima a proravia e poi molto vicino alla nave, senza però colpirla[11]. Alle 5.42 quattro cacciatorpediniere britannici uscirono da una delle cortine di nebbia artificiale ed il Premuda iniziò a sparare contro di essi; alle 5.55 spostò il tiro contro il cacciatorpediniere HMS Ithuriel, che distava 11.000 metri, ritenendo di averlo colpito alle 6.05; la nave inglese, lievemente danneggiata in realtà non da un colpo a segno, ma da schegge di colpi caduti nelle immediate vicinanze, si ritirò coperta da altre unità con cortine fumogene[11]. Un minuto dopo, alle 6.06, essendosi l’Ithuriel occultato dietro la cortina, il Premuda prese come bersaglio l’incrociatore leggero Cairo, che alle 6.09 fu centrato da un proiettile che, senza scoppiare, perforò lo scafo tre metri sotto la linea di galleggiamento e colpì un deposito di nafta, provocando danni non gravi [11]. Essendosi anche il Cairo ritirato dietro una cortina fumogena, il Premuda interruppe il tiro[11]. Alle 6.17 il Premuda, insieme con l’Oriani e l’Ascari fu inviato in soccorso al Vivaldi, immobilizzato ed in fiamme per effetto di un proiettile britannico[11]. Alle 7.57 il Premuda prese a rimorchio il malconcio Vivaldi e, con la scorta del Malocello, lo trainòa Pantelleria dove le tre navi giunsero alle 14.30, dopo aver evitato un attacco di quattro aerosiluranti Fairey Albacore alle 9.30[11]. In tutto il combattimento il Premuda aveva sparato 168 colpi da 140 mm[11].

Alla proclamazione dell’armistizio, l'8 settembre 1943, si trovava in cantiere a Genova per lavori e, impossibilitato seguire il resto della flotta a Malta, venne catturato dai tedeschi il 9 settembre 1943[2].

L’incorporazione nella Kriegsmarine e la perdita

Incorporato nella Kriegsmarine, venne sottoposto a lavori nel corso dei quali vennero rimossi i cannoni da 140 mm, sostituiti con tre cannoni da 105 mm (gli stessi che costituivano l'armamento antiaereo degli incrociatori tedeschi Classe Hipper), e con un radar di tipo De.Te. sistemato nella zona poppiera, che successivamente venne tuttavia rimosso per far posto ad un quarto cannone da 105 mm ed a 28 mitragliere da 20mm Flakvierling. Furono anche rimossi i precedenti lanciasiluri rimpiazzati da tre tubi dello stesso calibro.

Al termine dei lavori entrò in servizio il 18 giugno 1944 come Torpedoboote Ausland con la nuova denominazione di TA 32, divenendo nave di bandiera della Xª Flottiglia di base a Genova. Fu impiegato nelle acque del Mar Ligure.

Il 18 marzo 1945 fu inviato nelle acque della Corsica insieme alle moderne torpediniere TA 24 e TA 29, anch’esse unità ex italiane della X Flottiglia (i loro nomi originali erano rispettivamente Arturo ed Eridano) per dragare tale area da mine, ma la formazione fu attaccata dai cacciatorpediniere inglesi Lookout e Meteor: nel combattimento vennero affondate la TA 24 e la TA 29, mentre la TA 32, danneggiata, riuscì a ripiegare ed allontanarsi coprendosi la ritirata con cortine fumogene[12].

Il 24 aprile 1945, prima dell'arrivo degli Alleati, la nave fu autoaffondata dai tedeschi nel porto di Genova[2].

Note

  1. ^ Scheda sull'esploratore leggero Premuda della Marina Militare Italiana
  2. ^ a b c http://www.trentoincina.it/dbunita2.php?short_name=Premuda
  3. ^ http://www.naval-history.net/xDKWW2-4202-42FEB01.htm
  4. ^ http://www.ww2talk.com/forum/prisoners-war/5568-british-pow-losses-italian-ship-ariosto-2.html
  5. ^ http://www.naval-history.net/xDKWW2-4202-42FEB02.htm
  6. ^ Giorgio Giorgerini, La guerra italiana sul mare. La Marina tra vittoria e sconfitta 1940-1943, p. 519
  7. ^ a b c Aldo Cocchia, Convogli. Un marinaio in guerra 1940-1942, pp. 239-240
  8. ^ a b Giorgio Giorgerini, La guerra italiana sul mare. La Marina tra vittoria e sconfitta 1940-1943, p. 521
  9. ^ Gianni Rocca, Fucilate gli ammiragli. La tragedia della Marina italiana nella seconda guerra mondiale, p. 248
  10. ^ Giorgio Giorgerini, La guerra italiana sul mare. La marina tra vittoria e sconfitta 1940-1943, p. 371
  11. ^ a b c d e f g Enrico Cernuschi su Storia Militare n. 205 – ottobre 2010 pp. da 4 a 18 e n. 206 – novembre 2010 pp. da 12 a 26
  12. ^ http://www.naval-history.net/xGM-Chrono-10DD-41L-Lookout.htm

Bibliografia

  • M.J. Whitley, Destroyers of World War 2, Cassell Publishing, 1988, ISBN 1-85409-521-8.
  • Giorgio Giorgerini, La guerra italiana sul mare. La Marina tra vittoria e sconfitta 1940-1943, Mondadori 1994
  • Aldo Cocchia, Convogli. Un marinaio in guerra 1940-1942, Mursia 2004

Collegamenti esterni

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