Jacopo Gasparini: differenze tra le versioni

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* [[Storia dell'Italia fascista]]
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Versione delle 19:51, 2 mag 2008

Jacopo Gasparini (n. Volpago del Montello (Treviso) 23 marzo 1879 – m. Asmara (Eritrea) 16 maggio 1941) fu Governatore d'Eritrea, Ambasciatore nello Yemen e reggente in Somalia, si distinse nella diplomazia durante tutto il Ventennio, quasi interamente passato in terra d'Africa. La carica di Governatore d'Eritrea, che ricoprì fino al 1928, gli fu conferita nel 1923, ed ebbe un'importanza fondamentale nelle trattative fra il sovrano dello Yemen, Imam Yahyà ("El Ymam Jahia"), ed il Governo italiano.

Si impegnò in quello stesso periodo nella ricostruzione di Massaua, colpita da un forte terremoto; la città divenne un importante centro per la commercializzazione dei prodotti e delle materie prime provenienti dall'Etiopia, e nella bonifica di 15.000 ettari di terreno (Tessenei), a ridosso del fiume Gash, per la produzione di caffè, cotone e china. Rimasero famosi alcuni filmati, conservati dall'Istituto Luce, fatti girare a San'a dal governatore, si ricordano: "Aspetti e ricordi di S.A.R. il Duca degli Abruzzi nel suo viaggio in Abissinia", "Trasporto in Eritrea delle Salme degli Italiani caduti in Adua" girato fra il 1926 e il 1928, "Viaggio di S.M. il Re in Eritrea" girato negli anni '20 e prodotto nel 1932.

Jacopo Gasparini, inoltre, passa alla storia per tentare un colpaccio che avrebbe reso l'avventura in Eritrea ben diversa: acquistare un protettorato sullo Yemen. Gli inglesi, ovviamente riuscirono ad ostruire l'operazione, ma il peggio lo compì Mussolini, che tergiversò e si lasciò sfuggire il controllo di un'interessante area petrolifera.

Jacopo, figlio di Giovanni Gasparini e Melania Gardìn, ebbe come residenza italiana, la grande villa Spineda di Venegazzù di Volpago del Montello, dove ospitò diplomatici, ambasciatori del Regno e delegazioni straniere, tra cui il Negus d'Etiopia, l'Imam Yahya e i generali Teruzzi e Vaccari.

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