Enrico Pessina: differenze tra le versioni

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'''Enrico Pessina''', ([[Napoli]], [[17 ottobre]] [[1828]] - [[Napoli]], [[24 settembre]] [[1916]]), [[senatore]] del Regno e [[politici italiani|politico]] [[italia]]no.
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|LuogoNascita = Napoli
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Fra le altre sue opere, si ricordano il ''Naturalismo e le scienze giuridiche'' ([[1876]]), il ''Manuale del diritto penale italiano'' ([[1895]]) e il ''Manuale del diritto pubblico costituzionale'' ([[1900]]).

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== Collegamenti esterni ==
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Enrico Pessina (Napoli, 17 ottobre 1828Napoli, 24 settembre 1816) è stato un politico italiano. Fu senatore del Regno d'Italia nella XIII legislatura.

Di idee liberali, fu oppositore dei Borboni, prendendo parte ai moti del 1848. L'anno successivo pubblicò il suo Manuale di diritto costituzionale che gli procurò la persecuzione della polizia e poi il carcere. Nel 1860 fuggì dal Regno e risiedette a Livorno, per essere nominato l'anno dopo professore di diritto nell'Università di Bologna.

Con la caduta dei Borboni, tornò a Napoli dove fu sostituto procuratore generale. Senatore dal 1871, fu Ministro dell'Agricoltura, Industria e Commercio del Regno d'Italia nel Governo Cairoli I e Ministro di Grazia e Giustizia e Culti nel Governo Depretis VI. Dal 1899 fu anche socio dell'Accademia dei Lincei.

Nel 1875 fondò la rivista giuridica "Il Filangieri" con Federico Persico.

Fra le altre sue opere, si ricordano il Naturalismo e le scienze giuridiche (1876), il Manuale del diritto penale italiano (1895) e il Manuale del diritto pubblico costituzionale (1900).

Collegamenti esterni


Predecessore Ministro della Giustizia del Regno d'Italia Successore
Niccolò Ferracciù 24 novembre 1884 - 29 giugno 1885 Diego Tajani