Procureur-syndic
Il syndic, procureur-syndic o procureur général syndic era un magistrato apparso durante la Rivoluzione francese. Egli impersona il potere esecutivo a livello di un dipartimento o un distretto e la responsabilità di agire nell'interesse del distretto o dipartimento, di concerto con il Direttorio locale o Consiglio esecutivo. In seno al Consiglio comunale, di solito è lo stesso sindaco che assume questo ruolo.
La legge del 22 dicembre 1789 - 8 gennaio 1790 istituisce, nella sua seconda sezione, articoli dal 14 al 18, un procureur général syndic di Dipartimento e dei procureur syndic del distretto. Essi sono eletti per quattro anni e non sono immediatamente rieleggibili, dovendo attendere almeno quattro anni prima che si possano ripresentare.
Senza potere reale, partecipano alle riunioni generali dei dipartimenti governativi e dei distretti, durante le quali possono avere solo funzioni consultive.
Il 4 dicembre 1793, la Convenzione nazionale sostituisce i "procuratori" dipartimentali e i "procuratori-sindaci" distrettuali con degli Agenti nazionali. Nel 1795, la Costituzione dell'anno III espressione della reazione termidoriana ha poi creato dei commissari, emanazione del potere esecutivo, per occupare le loro funzioni.
Ancien Régime
[modifica | modifica wikitesto]Durante l'Ancien Régime vi era una figura simile, nominata e non eletta. Si trattava solitamente di un nobile o notabile con l'incarico di rappresentare e amministrare i villaggi rurali e di difendere i loro interessi in un territorio circoscritto ad una parrocchia o una comunità rurale[1].
I documenti amministrativi del XVIII secolo sono pieni di lamentele che fanno emergere l'imperizia, l'inerzia e l'ignoranza degli esattori e dei "syndic de paroisse" (sindaci di parrocchia)[2].
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (FR) Jean Tulard, Jean-François Fayard, Alfred Fierro, Histoire et dictionnaire de la Révolution française : 1789-1799, 2de édition augmentée - Collection: Bouquins - pp.1224, Parigi, Robert Laffont, luglio 1998, 1224.