Zoan Andrea

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Zoan Andrea (XV secoloMilano, XVI secolo) è stato un incisore italiano.

Attivo fra il 1475 e il 1520, è ancor oggi difficile trovare dati certi sulla sua vita. Infatti, intorno all'opera di tre artisti italiani vissuti fra il Quattrocento e il Cinquecento, c'è stata confusione; oltre a Zoan Andrea, sono esistiti anche Zoan Andrea Valvassore[1] o Varvossore, incisore ed editore operante a Venezia,[2] e Giovanni Antonio da Brescia, incisore di opere di Mantegna; Jean Duchesne, esaminando per primo le incisioni nelle collezioni del Cabinet des estampes della Biblioteca nazionale di Francia a Parigi, nel 1819, avanzò l'ipotesi che dietro questi nomi, apparentemente simili, si celassero artisti differenti.

"Due donne che sollevano le loro vesti su fondo marezzato"

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Esordì a Mantova, con incisioni a bulino ispirate alla tecnica di Andrea Mantegna, cioè con impianto a linee oblique, parallele e a zig-zag; arrivò più tardi a mescolarvi un impianto a linee incrociate e, trascurando gradatamente lo zig-zag, aggiunse il fondo marezzato.

Intorno al 1490 lasciò Mantova per trasferirsi a Milano, dove entrò in contatto con Leonardo da Vinci e ne riprodusse a bulino alcuni disegni. Altre sue incisioni sembrano derivare da disegni di artisti leonardeschi. Collaborò con il miniaturista e incisore Giovanni Pietro Birago - che era ben accolto alla corte degli Sforza - per realizzare una serie di pannelli decorativi. Incise anche a bulino sedici grandi pannelli, alcuni con macchine da guerra, oltre a cinque copie di opere di Albrecht Dürer e soggetti ispirati a Mantegna, come Giuditta con la testa di Oloferne; tra le sette sue incisioni a soggetto erotico, i Due amanti e L'abbraccio, sono soggetti leonardeschi.

Solo due delle sue incisioni riportano la data (1505): una copia della Vergine con Bambino di Dürer e un pannello rettangolare con ornati.

Elenco opere[3][modifica | modifica wikitesto]

pannello "Memento mori"
  • Ercole e Deianira, siglato: Z·A, bulino, circa 1475
  • Uomo nudo in ginocchio che tiene una corona, didascalia: EL MATO, bulino, circa 1475
  • Fontana con statua di Nettuno, bulino, (filigrana con stemma di Galeazzo Visconti)
  • Cristo sostenuto da due angeli, da un disegno perduto di Mantegna, bulino
  • Giuditta con la testa di Oloferne, da Mantegna, firmato: ·Z·A, bulino
  • Giuditta con la testa di Oloferne, altra versione, bulino
  • Cristo davanti a Pilato, bulino
  • Un leone attaccato da un dragone, da un disegno perduto di Leonardo, siglato: Z·A, bulino
  • Tre Amorini, siglato: Z·A, bulino
  • Sette Amorini e due arieti in un paesaggio, bulino
  • Due putti con un bastone su fondo marezzato, bulino
  • Scheletro su fondo marezzato, siglato: Z·A, bulino
  • Testa di donna, bulino
  • Due amanti su fondo marezzato, bulino (soggetto leonardesco)
  • L'abbraccio, bulino, 1510-1513 circa (soggetto leonardesco)
  • Due donne che sollevano le loro vesti su fondo marezzato, bulino
  • Giovane uomo e giovane donna abbracciati, bulino (attribuito con riserva)
  • Amore sopra un caprone con due satiri, bulino (attribuito con riserva)
  • San Gerolamo penitente, da Dürer con varianti, siglato: Z·A, bulino
  • La Vergine con la scimmia, da Dürer con varianti, bulino
  • Mostro marino, da Dürer con varianti, bulino
  • Vergine con bambino sull'erba, da Dürer, siglato: Z·A, bulino, 1505
  • Sedici pannelli ornamentali, a forma di pilastro, incisi a bulino, con trofei sopra un carro, con dragoni, con testa di morto memento mori, con candelabri, con nereidi amorini e delfini, con fogliame.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Treccani.it Vavassore Zoan Andrea.
  2. ^ Incise con la tecniaca xilografica una copia dell'Apocalisse di Dürer e la pubblicò a Venezia nel 1515, contrassegnata con la sua firma: «ZOYA ADREA».
  3. ^ Lambert, pp. 242-259.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (FR) Gisèle Lambert, Les premières gravures italiènnes: quattrocento-début du cinquecento: inventaire de la collection du Département des estampes et de la photographie, Paris, Biblioteca nazionale di Francia, 1999, SBN IT\ICCU\RAV\0665088.

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