Zambiya

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Zambiya
Posizione di Isin nell'alluvio mesopotamico
11 ° Re di Isin (I dinastia di Isin)
In carica1836 a.C. –
1834 a.C.
PredecessoreEnlil-bani
SuccessoreIter-pisha
Casa realeI Dinastia di Isin

Zambiya (... – ...; fl. XIX secolo a.C.) è stato un sovrano amorreo dell'età paleo-babilonese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Zambiya, scritto in cuneiforme dza-am-bi-ia[r 1], rimase in carica negli anni che vanno da circa il 1774 a circa il 1772 a.C., secondo la cronologia bassa o da circa il 1836 a circa il 1834 a.C., secondo la cronologia media[1], è stato il l'undicesimo re della Prima dinastia di Isin e regnò per tre anni sia in base alla Lista Reale Sumerica, che alla lista dei re di Ur e Isin[r 2][2]. Egli deve la sua notorietà per la sconfitta subita per mano di Sin-iqišam, re di Larsa.

Una sola iscrizione è nota per questo re, su frammenti di un cono di fondazione[r 3], che recita:

«Zambīia, il pastore che venera Nippur, contadino che porta abbondanti, lino e grano, per Duranki, vero fornitore, che riempie il cortile del Egalmaḫ con le cose abbondanti, re di Isin, re della terra di Sumer e di Akkad, coniuge scelto dalla dea Inanna, caro al dio Enlil e la dea Ninisina, costruì la grande muraglia Isin. Il nome di quel muro è Zambīia è l'amato della dea Ištar[3]»

Nei nomi degli anni a lui riferiti è riportato, che fece costruire 5 statue d'oro per Inanna e Nanaia[Is 1].

Una dedica votiva alla dea Nanše a nome di Zambīia è stata ripresa da una scritta e coniata su un dollaro di bronzo[4].

Reperti archeologici[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Collezione Schøyen, MS 1686
  2. ^ Ur-Isin kinglist, tablet MS 1686 line 18.
  3. ^ A 7557, IM 77073.

Iscrizioni cuneiformi[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a. mu alan ku3-sig17 5-bidinanna u3 dna-na-a-ra mu-ne-dim2 Fonte

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ D. O. Edzard, Reallexikon der Assyriologie und Vorderasiatischen Archäologie: Ia - Kizzuwatna, a cura di Erich Ebeling, Bruno Meissner, vol. 5, Walter De Gruyter Inc, 1999, p. 170.
  2. ^ Jöran Friberg, A Remarkable Collection of Babylonian Mathematical Texts: Manuscripts in the Schøyen Collection: Cuneiform Texts, Springer, 2007, pp. 231–234.
  3. ^ Douglas Frayne, Old Babylonian period (2003-1595 BC): Early Periods, Volume 4 (RIM The Royal Inscriptions of Mesopotamia), University of Toronto Press, 1990, pp. 91–92.
  4. ^ Karen Radner, Eleanor Robson, The Oxford Handbook of Cuneiform Culture, Oxford University Press, 2011, p. 569.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • D. O. Edzard, Reallexikon der Assyriologie und Vorderasiatischen Archäologie: Ia - Kizzuwatna, a cura di Erich Ebeling, Bruno Meissner, Walter De Gruyter Inc, 1999
  • Jöran Friberg, A Remarkable Collection of Babylonian Mathematical Texts: Manuscripts in the Schøyen Collection: Cuneiform Texts, Springer, 2007
  • Frans van Koppen, The ancient Near East: historical sources in translation, a cura di Mark William Chavalas, Wiley-Blackwell, 2006
  • Douglas Frayne, Old Babylonian Period (2003-1595 B.C.): Early Periods, Volume 4, University of Toronto Press, 1990
  • Karen Radner, Eleanor Robson, The Oxford Handbook of Cuneiform Culture, Oxford University Press, 2011,

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Re di Isin Successore
Enlil-bani circa 1836-1834 a.C. (cronologia media) Iter-pisha