Wikipedia:Vaglio/Storia di Bivona nell'età antica

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Storia di Bivona nell'età antica[modifica wikitesto]

Pagina riguardante un periodo storico della città di Bivona, su cui ho molto lavorato, consultando diversi libri di autori (antichi e moderni) di rilievo in campo nazionale e regionale. La pagina è in fase di "ultimazione": tuttavia è gia abbastanza completa, essendo ricca di informazioni e di notizie, per essere sottoposta ad un vaglio, sperando che sia seguito e proficuo. --Markos90 (msg) 14:52, 21 apr 2009 (CEST)[rispondi]

Revisori[modifica wikitesto]

  1. --Markos90 (msg) 14:52, 21 apr 2009 (CEST)[rispondi]

Suggerimenti[modifica wikitesto]

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  1. piccola nota: mi sembra che le maiuscole del titolo non siano "a norma" (ed anche nell'incipit) --Carlo Morino (dillo a zi' Carlo) 17:43, 21 apr 2009 (CEST)[rispondi]
    1. Come dovrebbero essere? --Markos90 (msg) 17:47, 21 apr 2009 (CEST)[rispondi]
    età antica
    Allora per favore potresti spostare la pagina? --Markos90 (msg) 18:04, 21 apr 2009 (CEST) ✔ Fatto[rispondi]
  2. se "Bivona, la cui più antica attestazione pervenuta si ritrova in un documento del 1160" di quale antichità si parla? --Carlo Morino (dillo a zi' Carlo) 17:43, 21 apr 2009 (CEST)[rispondi]
    1. Mi sembra di essere stato abbastanza chiaro nel contenuto della voce. --Markos90 (msg) 17:47, 21 apr 2009 (CEST)[rispondi]
    dall'incipit si capisce esattamente il contrario. BTW come si chiamava Bivona in antiquitate?
    Probabilmente Hipponium, probabilmente Bivona, probabilmente in un altro modo... Non si ha la certezza che Bivona avesse tale nome anche in antiquitate --Markos90 (msg) 18:04, 21 apr 2009 (CEST)[rispondi]
  3. non portare in vaglio voci non complete --Carlo Morino (dillo a zi' Carlo) 17:43, 21 apr 2009 (CEST)[rispondi]
    1. Devo solamente inserire qualche nota e due brevissimi paragrafi
    • Ceramica madreperlacea nera
    • Anfora vinaria romana
    • Necropoli musulmana
    • Cocci di ceramica
    • Necropoli saracena
    • Altri reperti archeologici
    Io leggo sei paragrafi. Comunque non si fa un paragrafo per una moneta di Agrippa o su un pezzo di anfora. Sono informazioni non enciclopediche. Le avessero trovata a Copenhagen sarebbero interessanti, ma in Sicilia non sono rilevanti: una moneta non significa assolutamente nulla. Se poi esiste uno scavo o quant'altro allora si parla dello scavo. Mi sembra che discorsi simili siano già stati fatti.
    Allora sposto tutto in un unico paragrafo? --Markos90 (msg) 18:04, 21 apr 2009 (CEST)[rispondi]
  4. il latino va messo in italico e ci va la traduzione in italiano --Carlo Morino (dillo a zi' Carlo) 17:43, 21 apr 2009 (CEST)[rispondi]
    1. Cioè? --Markos90 (msg) 17:47, 21 apr 2009 (CEST)[rispondi]
    spiegato nel {{quote}}
    Scusa, continuo a non capire... Cosa significa in italico? --Markos90 (msg) 18:04, 21 apr 2009 (CEST)[rispondi]
    tondo, neretto, italico
    Italico significa in corsivo? --Markos90 (msg) 18:11, 21 apr 2009 (CEST)[rispondi]
    sinonimi
    Ma nel {{quote}} non si parla dell'italico nelle citazioni latine --Markos90 (msg) 19:19, 21 apr 2009 (CEST)[rispondi]
    in effetto quote dice solo che devi mettere il testo italiano e l'originale indicando la lingua. Il corsivo credo che sia nel WP:MDS
    Io so che una volta mi hanno fatto storie per avere inserito la citazione in corsivo...--Markos90 (msg) 20:40, 21 apr 2009 (CEST)[rispondi]
  5. Ho il sospetto che Cesare Sermenghi non possa essere considerato una fonte attendibile --Carlo Morino (dillo a zi' Carlo) 18:07, 21 apr 2009 (CEST)[rispondi]
    E perché? --Markos90 (msg) 18:10, 21 apr 2009 (CEST)[rispondi]
    non è uno storico antiquario di chiara fama e inoltre il testo indicato non è facilmente reperibile per verificare. Sarebbe meglio citare le SUE fonti. --Carlo Morino (dillo a zi' Carlo) 19:41, 21 apr 2009 (CEST)[rispondi]
    certamente. Ma come fare? Devo inserire due note oppure un'unica nota che cita entrambe le fonti? --Markos90 (msg) 20:40, 21 apr 2009 (CEST)[rispondi]
    qualcosa del tipo: Strabone 15, 21, citato in Sermenghi, Mondi..,pag. 21
    Va bene. Mi metto all'opera. --Markos90 (msg) 21:19, 21 apr 2009 (CEST)[rispondi]
    Un'altra domanda: talvolta Sermenghi propone delle proprie opinioni, non sempre quello che è scritto si basa sul pensiero degli antichi. Come devo fare in questo caso? --Markos90 (msg) 21:25, 21 apr 2009 (CEST)[rispondi]
    il fatto è che non mi sembra una fonte autorevole.
  6. La legenda della monete non è quella riportata (c'è scritto M AGRIPPA L F COS III; il significato è quello che hai detto te) ed il testo dice parecchie cose strane. Che fonti hai usato? La moneta sembra essere un asse, niente di che, moneta comunissima e praticamente irrilevante. L'hai per caso vista? e si e se riesci grosso modo a leggere il rovescio forse ti trovo una foto meno indecente. --Carlo Morino (dillo a zi' Carlo) 21:28, 21 apr 2009 (CEST)[rispondi]
    Si tratta di un asse o un follare dell'epoca di Augusto: è una moneta rinvenuta mezzo secolo fa nel territorio di Bivona, ed analizzata da Cesare Sermenghi nel suo libro "Mondi Minori Scomparsi" (a cui ho attinto per scrivere il paragrafo)... Perché la legenda è sbagliata? --Markos90 (msg) 21:33, 21 apr 2009 (CEST)[rispondi]
    perché: "fecit" lo scrivono gli artigiani sui vasi, fibie e quant'altro. Sulle monete c'è scritto quello che ho scritto io.
    Non esiste una monete di Agrippa con figura femminile.
    I follari non erano coniati nel primo secolo. Si tratta (probabilmente, visto anche il peso) di un asse
    le uniche monete enee con quella legenda al dritto al rovescio hanno Nettuno (e questo è un esempio. Se nel libro c'è una foto forse riesci a riconoscerla.
    il ritrovamento di UNA moneta nell'area di Bivona è un fatto talmente irrilevante che sarebbe meglio evitare di citarlo. Questa è un enciclopedia, non il bollettino del circolo anziani di Bivona. --Carlo Morino (dillo a zi' Carlo) 21:57, 21 apr 2009 (CEST)[rispondi]
    se proprio ti diverti a metterla almeno evita la frase: "La moneta risale all'epoca di Augusto, quando la magistratura monetaria venne investita della potestas nummandi che permise ad un console di potersi firmare nell'effige delle monete: infatti nel reperto nummario appare la scritta...", che fa affermazioni che ti richiedono fonti che non esistono. Il che rinforza la mia opinione che la fonte utilizzata non è autorevole. --Carlo Morino (dillo a zi' Carlo) 21:57, 21 apr 2009 (CEST)[rispondi]
    Quello che più mi stupisce di Wikipedia è l'incredibile contraddizione esistente tra i vari utenti che si occupano di un medesimo argomento: qualche settimana fa mi è stato detto di descrivere i ritrovamenti/siti archeologici di Bivona, altrimenti avrei dovuto eliminare il paragrafo "Siti archeologici" dalla voce "Bivona"; adesso, creata una sezione apposita, tu mi dici (mooolto ironicamente, ma anche un po' offensivamente, dato che non c'è rispetto per il lavoro altrui) che questa è un'enciclopedia (un si apostrofa in questo caso) e non è il bollettino del circolo anziani di Bivona; che posso inserire le informazioni se proprio mi diverto e via dicendo. In più mi vieni a dire che ho usato fonti non attendibili... purtroppo Piero Angela, Polibio, Tacito etc. non hanno mai scritto un libro su Bivona. E History Channel non è mai venuta da queste parti. Mi devo accontentare di storici di Serie B... Ma non si potrebbe semplicemente dire "questo andrebbe aggiustato" senza fare uso di certe frasi? --Markos90 (msg) 22:09, 21 apr 2009 (CEST)[rispondi]
    scusa se ti ho offeso. Il fatto è che un ritrovamento di una moneta non è un fatto enciclopedico. Ogni giorno in Italia si ritrovano centinaia di monete, ma solo alcuni ritrovamenti sono di rilevanza enciclopedica: se in un sito archeologico fosse stata trovato un tesoro con sette / otto stateri di Akragas e Gela, forse (se la descrizione ed il contesto del ritrovamento fosse stato fatto con metodologie archeologiche scientifiche) allora il ritrovamento (e la sua presentazione) avrebbe un senso. Ma così non significa nulla. Un'informazione non contestualizzata non serve a niente. fa perdere tempo a te (ed anche a me che cerco di capire di che moneta si tratti). Il fatto è che UNA moneta non costituisce sito. Un po' come se mettessi nella voce del denario che non ha avuto corso legale nelle Americhe.
    Sto facendo la descrizione dei ritrovamenti archeologici del territorio di Bivona: cosa c'è di non contestualizzato? --Markos90 (msg) 22:32, 21 apr 2009 (CEST)[rispondi]
    contestualizzare il ritrovamento monetario implica il fatto che questo ritrovamento faccia capire se si tratta di un tesoro o di una stipe votiva oppure se si tratta di una moneta persa. Si vorrebbe sapere dove è stato ritrovato: cosa c'era accanto, era in una tomba, il soggetto sepolto era maschio o femmina, giovane etc. Oppure era una stipe votiva? in un tempio? dedicato a chi? Il fatto è che quella moneta SINGOLA in quell'area è semplicemente normale e quindi o era assieme ad un'altra decine di pezzi della stessa epoca oppure non è un'informazione enciclopedica. Probabilmente, se descritte correttamente, sono certamente più importanti le monete puniche, ovviamente se c'è una contestualizzazione del ritrovamento. Se vuoi un consiglio: taglialo --Carlo Morino (dillo a zi' Carlo) 22:42, 21 apr 2009 (CEST)[rispondi]
    Io sono del parere che questa notizia sia enciclopedica, anche perché il ritrovamento di questa moneta (e del fondo dell'orcetto aretino) ha fatto giungere Cesare Sermenghi alle conclusioni su Platanella. --Markos90 (msg) 22:47, 21 apr 2009 (CEST)[rispondi]
    allora lasciala, ma cerca di spiegarla meglio. Buona notte --Carlo Morino (dillo a zi' Carlo) 22:52, 21 apr 2009 (CEST)[rispondi]
    Ok, cerco di spiegarla meglio... però avrei bisogno del tuo aiuto per descriverla meglio. È chiaro che il Sermenghi abbia scambiato Nettuno con una donna togata, ma per il resto non saprei come descriverla. --Markos90 (msg) 22:55, 21 apr 2009 (CEST)[rispondi]
  7. Dettagliata, forse poche fonti. --Gigi er Gigliola 14:48, 22 apr 2009 (CEST) ✔ Fatto --Markos90 (msg) 16:20, 23 apr 2009 (CEST)[rispondi]
  8. Ho iniziato a dare un'occhiata al periodo romano, per ora fermandomi alle testimonianze archeologiche (poco a poco...!). Qualche osservazione: "in contrada San Matteo[21], a nord di Bivona" si può prestare ad un fraintendimento. Questa contrada è parte del comune di Bivona o no? Se ne è parte allora non va bene dire "a" nord, sarebbe meglio "nel" nord di Bivona o qualcosa di simile. Se invece la contrada è fuori dal comune, allora va bene così. Idem per "alcune contrade a sud di Bivona". --Glauco13000 edit(συμπόσιον) 18:17, 27 apr 2009 (CEST)[rispondi]
    Sì, fa parte del comune di Bivona; ho scritto male io. Intendevo dire "a nord del centro abitato di Bivona". --Markos90 (msg) 18:26, 27 apr 2009 (CEST) ✔ Fatto --Markos90 (msg) 18:30, 27 apr 2009 (CEST)[rispondi]
  9. "corrispondente al sito che, secondo Cesare Sermenghi": è vero che c'è la nota due righe sopra, ma in ambito storiografico, quando si cita un'ipotesi, è sempre meglio avere la fonte citata precisamente, dunque è il caso di ripetere la nota (o di aggiungerla se il passo non è lo stesso).--Glauco13000 edit(συμπόσιον) 18:17, 27 apr 2009 (CEST) ✔ Fatto --Markos90 (msg) 18:33, 27 apr 2009 (CEST)[rispondi]
  10. "reca impresse al centro alcune lettere (T.R.C.), riferibili a Tigranus Rasinius C.F.A.". Mi lascia dubbioso il punto "." che separe le varie lettere (mi sembra più probabile che si debba trattare di un punto del genere "·"); Tigranus Rasinius è un nome, dunque va inserito in italiano (Tigrano Rasinio). Per cosa sta C.F.A?--Glauco13000 edit(συμπόσιον) 18:17, 27 apr 2009 (CEST)[rispondi]
    Nel libro di Sermenghi non viene spiegata la siglia C.F.A. Per quanto riguarda il punto, penso che tu abbia ragione. --Markos90 (msg) 18:26, 27 apr 2009 (CEST) ✔ Fatto --Markos90 (msg) 18:41, 27 apr 2009 (CEST)[rispondi]
  11. "L'eponimo presente nel rettangolo biansato al centro del fondo pone al nominativo il nome di un operaio (schiavo o liberto), e al genitivo quello del produttore." La frase mi sembra scritta con un linguaggio troppo tecnico (sic!) e dunque non è subito comprensibile: cosa significa ad esempio "biansato"? Il Devoto-Oli non riporta il termine: sarebbe meglio sostituirlo. Che si intende per eponimo? Direi che la frase va resa più discorsiva, in modo che non lasci spazio a fraintendimenti.--Glauco13000 edit(συμπόσιον) 18:17, 27 apr 2009 (CEST)[rispondi]
  12. "S.C., cioè Senatus Consultum, "per decreto senatoriale" Per S.C. come sopra per T.R.C. Aggiungo tra l'altro che "per decreto senatoriale" in latino sarebbe senatus (genitivo, del senato) consultu (ablativo della 4a declinazione, per decreto). Senatus consultum è semplicemente il senatoconsulto. Ad ogni modo, inserire anche il wikilink.--Glauco13000 edit(συμπόσιον) 18:17, 27 apr 2009 (CEST)[rispondi]
    Errore mio! --Markos90 (msg) 18:26, 27 apr 2009 (CEST) ✔ Fatto --Markos90 (msg) 18:30, 27 apr 2009 (CEST)[rispondi]
  13. Sebbene virgolettata, non mi piace troppo la definizione di «ministro della guerra» per Agrippa: la questione della natura del principato augusteo è una vexata quaestio per gli storici, e parlare di ministro potrebbe indurre a pensare che Augusto esercitasse formalmente un potere personale riconosciuto dallo stato. Non la faccio troppo lunga, ma il dibattito storiografico è particolarmente ampio: dunque meglio evitare espressioni del genere. Sarebbe meglio far notare che ad Agrippa siano da ascrivere le vittorie militari di Augusto, come la battaglia di Azio, oppure si può provare a cercare un'espressione alternativa chiedendo consiglio all'utente:Telo, che è storico di professione. Non sono poi così sicuro del nesso causa effetto che si stabilisce tra funzione militare di Agrippa e sua raffigurazione: per questo chiederei conferma a Carlo Morino: siamo sicuri che Agrippa viene effigiato in quanto "generale vittorioso"? Oppure ci possono essere altre motivazioni?--Glauco13000 edit(συμπόσιον) 18:17, 27 apr 2009 (CEST)[rispondi]
    Adesso chiedo lumi agli esperti. --Markos90 (msg) 18:26, 27 apr 2009 (CEST)[rispondi]
  14. Non mi convince troppo la sezione altri reperti archeologici, che andrebbe convertita in forma discorsiva oppure eliminata. Faccio comunque notare che all'epoca dei Romani certamente non potevano esistere necropoli saracene o musulmane! Ad ogni modo,il paragrafo ha bisogno di fonti.--Glauco13000 edit(συμπόσιον) 18:17, 27 apr 2009 (CEST)[rispondi]
    Altro errore! Devo togliere le necropoli ed aggiungere brevi informazioni per ogni reperto. --Markos90 (msg) 18:26, 27 apr 2009 (CEST)[rispondi]
  15. Ora sulla sezione Platanella! Intanto la citazione: se, come mi pare di capire dal fatto che comincia con la minuscola e non si chiude con il punto, si tratta della parte centrale di una frase, sarebbe meglio aggiungere all'inizio e alla fine il simbolo "[...]".--Glauco13000 edit(συμπόσιον) 23:36, 28 apr 2009 (CEST) ✔ Fatto --Markos90 (msg) 00:02, 29 apr 2009 (CEST)[rispondi]
  16. "che in seguito verrà ripreso da Francesco Maria Emanuele". Verrà ripreso ==> sarebbe stato ripreso (dato che nel momento in cui scriviamo è già successo!). Inoltre, "ripreso" non è proprio elegantissimo...--Glauco13000 edit(συμπόσιον) 23:36, 28 apr 2009 (CEST) ✔ Fatto --Markos90 (msg) 00:02, 29 apr 2009 (CEST)[rispondi]
  17. Attenzione ai wikilink: bisogna inserirli solo la prima volta che il termine compare nella voce!--Glauco13000 edit(συμπόσιον) 23:36, 28 apr 2009 (CEST) ✔ Fatto --Markos90 (msg) 00:02, 29 apr 2009 (CEST)[rispondi]
  18. Per le citazioni sarebbe consigliabile l'inserimento del passo preciso cui si fa riferimento (indicando il capitolo o se possibile la pagina).--Glauco13000 edit(συμπόσιον) 23:36, 28 apr 2009 (CEST) ✔ Fatto --Markos90 (msg) 00:02, 29 apr 2009 (CEST)[rispondi]
  19. "arrivò alle sue conclusioni attraverso il solito metodo di indagine": non mi piace troppo il "solito": se è proprio necessario sostituirlo con "consueto", altrimenti eliminare.--Glauco13000 edit(συμπόσιον) 14:03, 29 apr 2009 (CEST) ✔ Fatto --Markos90 (msg) 14:57, 29 apr 2009 (CEST)[rispondi]
  20. "affinità toponomastiche con alcune località del circondario": non è chiaro cosa abbia affinità toponomastiche con le località del circondario.--Glauco13000 edit(συμπόσιον) 14:03, 29 apr 2009 (CEST)[rispondi]
    Intendo dire che Cesare Sermenghi sottolineò la presenza di altre località nel territorio aventi nomi identici o simili alle antiche città citate in precedenza (Platanella e Muzzare). Se la frase è poco chiara, la cambio. --Markos90 (msg) 14:57, 29 apr 2009 (CEST)[rispondi]
  21. "sulla base dei predetti documenti storici" ==> sulla base di tali documenti storici.--Glauco13000 edit(συμπόσιον) 14:03, 29 apr 2009 (CEST) ✔ Fatto --Markos90 (msg) 14:57, 29 apr 2009 (CEST)[rispondi]
  22. "la cui storia durò appena tre-quattrocento anni, fino a quando, secondo lui, il piccolo villaggio venne assorbito dalla fiorente città di Bivona". Piuttosto che inserire il "secondo lui", che mi sembra poco elegante, sarebbe meglio eliminarlo e cambiare la forma dei verbi: la cui storia sarebbe durata...il piccolo villaggio sarebbe stato assorbito: in questo modo si capisce ugualmente che si tratta di un'ipotesi, ma non si appesantisce ulteriormente la prosa.--Glauco13000 edit(συμπόσιον) 14:03, 29 apr 2009 (CEST) ✔ Fatto --Markos90 (msg) 14:57, 29 apr 2009 (CEST)[rispondi]
  23. Sinceramente non sono riuscito a capire la frase "appare invece poco veritiera l'identificazione di questo sito archeologico con la città di Platanella, che secondo il bivonese Antonino Marrone è da identificare con le rovine della città di Platani, nell'omonima valle, sul monte Platanella[24], identificabile con il Monte Sara, nel territorio di Ribera (AG), a qualche chilometro da Bivona". Esiste una Platanella attuale o si sta parlando sempre della Platanella antica? Ad ogni modo, meglio evitare le ripetizioni e, se possibile, alleggerire tutto il periodo suddividendolo in più periodi. Infine sostituire (AG) con (in provincia di ...).--Glauco13000 edit(συμπόσιον) 14:03, 29 apr 2009 (CEST)[rispondi]
    Antonino Marrone pensò che Platanella non si trovasse nell'attuale territorio di Bivona, ma sia da identificare con le rovine della città di Platani (citate da un autore medievale) che si trovavano sul monte Platanella; questo monte potrebbe essere il Monte Sara, situato nel territorio di Ribera. Anche in questo caso, se la frase è poco chiara si modifica.--Markos90 (msg) 14:57, 29 apr 2009 (CEST)[rispondi]
  24. Bivona nasce documentatamente in epoca medioevale, e questo è un fatto. Che invece uno studioso locale di oltre un secolo fa proponga l'ipotesi che fosse stata fondata da Gelone, è una mera opinione, per giunta piuttosto datata e di qualcuno che non sembra essere stato neppure ai suoi tempi un'autorità in campo storico archeologico, ma sembrerebbe essere un erudito locale non si sa quanto affidabile; a sostegno di questa ipotesi non viene riportato alcun elemento concreto. Bisognerebbe riportare queste ipotesi dunque come tali, citando anche il ragionamento fatto (e le eventuali "prove" fornite) da chi le propone, e non darle come dati di fatto o ricostruzioni storiche senz'altro credibili. MM (msg) 05:41, 14 mag 2009 (CEST)[rispondi]
  25. Servirebbe indicare una fonte anche per le altre ipotesi presenti nella storiografia sull'argomento (errata identificazione con Hipponium, identificazione con Hippana o derivazione da essa). MM (msg) 05:41, 14 mag 2009 (CEST)[rispondi]
  26. Va distinta chiaramente per il lettore la frequentazione del territorio dall'esistenza di centri abitati. La presenza eneolitica nel territorio sembrerebbe una frequentazione e la sua attribuzione ai Sicani è invece un'ipotesi che nuovamente bisognerebbe dire da chi formulata. La presenza di città antiche che combatterono contro i Romani non può basarsi solo (ancora) sulla ricostruzione di uno storico locale di un secolo fa, ma dovrebbe basarsi sulle fonti antiche che le nominino o su resti archeologici. Si tratterebbe poi di ipotetiche città presenti nel territorio comunale (che è argomento della voce) o nella provincia (che non sarebbe argomento della voce)? MM (msg) 05:41, 14 mag 2009 (CEST)[rispondi]
  27. Cesare Sermenghi era un carabiniere che ha scritto poesie e non uno storico o un archeologo e non so dunque che attendibilità possano avere i suoi studi e analisi di reperti archeologici (Salvatore Midulla non so, andrebbe capito). Non possiamo basare praticamente tutta una pagina sulle ipotesi di uno che non è neppure uno specialista del settore. Bisognerebbe che queste ipotesi siano riportate su libri di archeologia scritti in ambito accademico, ossia siano state peer rewied... MM (msg) 05:41, 14 mag 2009 (CEST)[rispondi]
  28. "Alcuni cocci di ceramica" (e veramente sono talmente scarsi dalla descrizione data nel paragrafo su "Pollicia" che dimostrano proprio pochino in generale) non possono testimoniare la presenza di un insediamento stabile, ma solo una frequentazione (gente che aveva l'abitudine di passare di là): le due cose sono fenomeni differenti e vanno distinti. MM (msg) 05:41, 14 mag 2009 (CEST)[rispondi]
  29. Perché un paragrafo sulla storia siciliana in genere? se serve riferirsi ad avvenimenti di portata geografica più ampia si mettono i link o un vedi anche alla pagina appropriata, non si riportano in questa pagina le stesse informazioni già presenti altrove. Il tutto andrebbe spostato e integrato nelle pagine citate inizialmente, perché non ha a che fare direttamente con l'argomento di questa pagina (tendiamo a scordarci che Wikipedia è un ipertesto. Oltretutto il paragrafo interrompe la sequenza cronologica nell'esposizione, visto che dopo si descrivono i reperti eneolitici. A questo punto risulta fuori contesto e meramente esornativa, se non fuorviante, anche l'immagine dei graffiti dell'Addaura, che sta in tutt'altra provincia e con Bivona non ha nulla a che fare. Lo stesso vale per i cenni sulla storia siciliana in periodo greco e l'immagine dell'acropoli di Selinunte, più oltre. MM (msg) 05:41, 14 mag 2009 (CEST)[rispondi]
  30. Le recinZioni rinvenute (fatte come? sembra di capire in pietra?) da chi e perché sono state interpretate come tombe. Dove, e da chi, ecc., sarebbero state ritrovate le abitazioni ipogeiche? o sono solo ipotesi prive di riscontri in quanto si riterrebbe che la loro presenza sarebbe stata favorita dalla pietra gessosa presente sul luogo (e potrebbe essere utile dare a questo punto qualche dato anche geologico sulla questione)? e lo sfruttamento del salgemma? nel territorio di Bivona? MM (msg) 05:41, 14 mag 2009 (CEST)[rispondi]
  31. Il De admirandis naturae sembrerebbe essere un'opera non di Aristotele, ma del filosofo seicentesco Giulio Cesare Vanini e non c'è alcun indizio che il montem nomine Gonium sia il Monte delle Rose di Bivona: forse basarsi su quanto scrive di ciò uno storico locale ottocentesco non è una buona idea se vogliamo risultare attendibili oggi. MM (msg) 05:41, 14 mag 2009 (CEST)[rispondi]
  32. A quanto pare l'identificazione del Monte delle Rose con il monte Gonio si basa su un'analisi glottologica: mi pare che questo tipo di analisi, spesso basato su assonanze più che su regole linguistiche, se non viene da studiosi autorevolissimi e recenti della materia (quale il poeta carabiniere Sermenghi non sembrerebbe essere), sia un po' troppo incerto. MM (msg) 05:41, 14 mag 2009 (CEST)[rispondi]
  33. Una necropoli non può essere "testimoniata" dal ritrovamento di frammenti ceramici e materiale fittile (che come al solito testimonia caso mai una frequentazione), ma dalla presenza di tombe, e un villaggio dalla presenza di strutture. Se queste non ci sono, la presenza di un villaggio che per giunta testimonierebbe l'incontro della civiltà pastorale con quella greca, sembra veramente un volo pindarico un tantino eccessivo. MM (msg) 05:41, 14 mag 2009 (CEST)[rispondi]
  34. Bisognerebbe citare, visto che si elencano, anche chi ha formulato le ipotesi alternative sull'identificazione di Makella. MM (msg) 05:41, 14 mag 2009 (CEST)[rispondi]
  35. L'identificazione con Bivona si dice che si basa su una "azzardata" ipotesi glottologica (e quindi suppongo sia poco attendibile) e su dei reperti archeologici (quali? di che natura? di che epoca? dove?). Ancora peggio: il tutto si complica con una città "Muzzare" la cui esistenza è ipotizzata presso Bivona da un abate settecentesco (quando proprio il metodo scientifico in archeologia - e a dire il vero proprio l'archeologia - non esisteva). Infine l'ultima ragione era la vicinanza con Adranon che il Sermenghi identifica con Palazzo Adriano e invece si è provato in seguito essere altrove. Siamo proprio sicuri che valga la pena di riportare nel dettaglio questo castello di ipotesi che già in partenza si definiscono (a ragione) azzardate? e poi aggiungere anche che questa fantomatica (e probabilmente inesistente nel territorio di Bivona) città fosse addirittura una potente fortezza? Mi sembrerebbe inutile e fuorviante: descrivo in pratica tutta una storia che poi faccio capire che è completamente sbagliata: quanto meno bisognerebbe chiarire con molta maggior forza che si tratta di una ricostruzione fantastica, e a dire il vero espungerei proprio. MM (msg) 05:41, 14 mag 2009 (CEST)[rispondi]
  36. Krastos non ha nulla a che fare, né per le identificazioni passate, né per quella con Castonovo di Sicilia, più vicina, con il comune di Bivona e quindi non c'entra nulla con l'argomento della pagina. MM (msg) 05:41, 14 mag 2009 (CEST)[rispondi]
  37. Le testimonianze archeologiche di epoca romana cominciano con monete puniche del III secolo a.C., precedenti dunque al periodo romano. Visto che l'identificazione di Sermenghi con Marcella è un'ipotesi assolutamente fantasiosa, eviterei di riportarla (ovviamente il ritrovamento di alcune monete non prova affatto l'esistenza di una città, ove si fosse pensato). MM (msg) 05:41, 14 mag 2009 (CEST)[rispondi]
  38. In generale queste testimonianze sono un po' povere: monete puniche, un frammento di ceramica sigillata aretina con sigillo, una moneta di Agrippa. Siamo sempre un ipertesto e le informazioni su Agrippa non serve ripeterle qui: basta linkare la pagina. MM (msg) 05:41, 14 mag 2009 (CEST)[rispondi]
  39. Per l'ipotetico centro di Platenella, ci sono i soliti problemi: l'ipotesi non proviene da un ambito di studi attendibile, si basa su metodi discutibili, sulla presenza di frammenti ceramici. In questo caso si riporta la presenza di strutture murarie, ma bisognerebbe darne una descrizione archeologica almeno sommaria e spiegare da cosa ne deriverebbe la datazione. Naturalmente lascerei perdere la ricostruzione storica di un piccolo villaggio poi assorbito dalla stessa Bivona (per la quale l'esistenza come luogo abitato in quest'epoca non mi pare affatto provata). Trovo anche inutile riportare l'identificazione che poi si è rivelata errata. MM (msg) 05:41, 14 mag 2009 (CEST)[rispondi]
  40. L'identificazione erudita del luogo citato dalle fonti per il ratto di Proserpina (magari l'inizio va modificato: si tratta di un racconto mitologico, non di un episodio reale) è interessante, ma forse non richiede tutte le citazioni, che possono essere riportate in nota. Di nuovo la localizzazione di Claudiano, che non riguarda Bivona ma un altro luogo siciliano non ha diretta relazione con la pagina (può essere citata per completezza, ma mi sembra starebbe meglio in una nota). MM (msg) 05:41, 14 mag 2009 (CEST)[rispondi]
  41. Tutta la dissertazione sugli eruditi cinquecenteschi e seicenteschi che discussero della collocazione del "Corno di Amaltea" geloniano mi sembra inutilmente prolissa (e il titolo "Gelone probabile fondatore" del tutto fuorviante). Si potrebbe riportare l'informazione (quasi una curiosità) in modo molto più sintetico e non come se si trattasse di una discussione ancora attuale e di qualche validità scientifica. MM (msg) 05:41, 14 mag 2009 (CEST)[rispondi]
  42. Il paragrafo sulle guerre puniche in Sicilia è di nuovo inutile dato che si possono linkare le informazioni già presenti sulla relativa pagina (e l'immagine della battaglia di Zama, di nuovo, non ha qui senso neanche lei). Dato che l'identificazione con la città di Marcella (e quella con Ippona) è sbagliata, mi sembra inutile e fuorviante riportare quello che ipotizza Sermenghi a partire da presupposti errati. MM (msg) 05:41, 14 mag 2009 (CEST)[rispondi]
  43. Lo stesso per l'ipotesi di una grande battaglia nella zona nel corso delle guerre servili. Vanno piuttosto riportati i dati archeologici del ritrovamento delle fosse comuni (datate a quando? su che basi?) e citato qualcuno di più attendibile per un'identificazione (perché sarebbero i resti degli schiavi in una battaglia della guerra servile? quali fonti parlerebbero di questa battaglia?). La citazione del resoconto "poetico" di Sermenghi è del tutto fuori luogo. Anche l'informazione che l'esercito romano passò un fiume Alba che però non ha probabilmente nulla a che fare con quello di Bivona, mi sembra inutile riportarla: a che serve? MM (msg) 05:41, 14 mag 2009 (CEST)[rispondi]
  44. La questione di Bivona-Ippona è riportata per l'ennesima volta, pur avendo già appurato che è errata: serve? onestamente non credo.MM (msg) 05:41, 14 mag 2009 (CEST)[rispondi]
  45. Forse bisognerebbe affrontare diversamente l'argomento. A quanto mi pare di capire (ma mi baso solo su quanto scritto nella pagina, non ho fatto ricerche), Bivona è di fondazione post-antica (e quindi in quanto centro abitato non ha una storia nell'età antica). Sono state però fatte diverse speculazioni erudite sulle sue origini ed esistono tracce archeologiche di frequentazione. La pagina dunque (ammesso e non concesso che non sia meglio farne una buona sezione "Storia" nella pagina del comune) dovrebbe avere due sezioni: una che elenca e descrive i resti archeologici rinvenuti nel territorio (solo dati, senza interpretazioni), possibilmente con fonti attendibili e non datate, e l'altra che da conto, nell'ordine cronologico in cui sono state formulate, delle varie ipotesi di identificazione, molto più sinteticamente (se un'ipotesi è stata in seguito provata errata, quello che interessa è che sia stata formulata e su quali basi, non tutto il ragionamento e le fantasie conseguenti).MM (msg) 05:41, 14 mag 2009 (CEST)[rispondi]