Wikipedia:Scherzi e STUBidaggini/Autobus
Autobus Sostantivo maschile plurale
Omnibus era stato denominato il mezzo di trasporto "per tutti" utilizzato dall'Ottocento quando cominciarono ad apparire le prime forme organizzate di trasporto pubblico rivolto a un mercato di massa. Gli omnibus erano infatti grandi carrozze, trainate da varie pariglie di cavalli dove chiunque, pagando un biglietto corrispettivo della tratta da percorrere, poteva salire. Questo permetteva anche a classi sociali meno facoltose e che non erano in grado di sostenere i costi di acquisto, manutenzione e gestione di carrozze, cavalli e accessori (cocchieri, palafrenieri e lacchè), di spostarsi con relativa velocità, con relativa spesa, con relativa comodità e con relativa stanchezza.
L'abbinamento del motore a scoppio agli omnibus generò gli autobus ovvero omnibus capaci si spostarsi autonomamente, senza l'utilizzo di trazione animale. Questa forma di trasporto fu rapidamente fra le preferite. Innanzitutto era più veloce, anche se più rumorosa, del trasporto a trazione animale, di cui eliminava anche i sottoprodotti dalle strade; in secondo luogo la maggiore potenza sviluppata dagli autobus permetteva di svincolare la tratta da percorrere da eventuali rotaie utilizzate nei trasporti quali il treno o il tramway per ridurre l'attrito fra ruota e sede stradale. Ne derivava una più pronunciata capacità di organizzare le linee in relazione ai cambiamenti del mercato o al variare delle difficoltà di traffico.
Pur rifacendosi alla costruzione latina "pluralia tantum" che indica le parole cha "nascono plurali" e non hanno il singolare; (chi non ricorda "Rosellae Rosellarum..." che indicava(no) la(e) città etrusca(sche?) poco lontana(e) dall'attuale Grosseto di cui è(sono) stata(e) genitrice(i)?) si può chiaramente osservare quanto sia evidente la derivazione anglosassone del termine che, terminando (un termine, termina, no?) con la lettera "s" mostra significativametne di essere plurale.
Ne deriva che il singolare di autobus, in inglese, e quindi per traslato in italiano è: autobu
La costruzione del termine, inoltre presuppone una accezione duale, differente quindi dal plurale che viene largamente ipotizzata come autobi, essendo la desinenza "i" il plurale italiano di termini con desinenza "o" oppure, come in questo caso, "u".
Un'altra scuola, peraltro, ipotizza il duale autobis riallacciandosi al latino bis = due volte.
Allo stato attuale degli studi non è chiaro quale delle due forme sia da preferirsi.
Lo scontro dialettico deriva dal fatto che, nell'ipotesi venga assunta come forma duale autobis, sarebbero ulteriormente ipotizzabili forme quali il triale = autoter, la quadriale (ma anche tetriale) = autoquater e così via, moltiplicando all'infinito il numero delle forme. Questo porterebbe alla lievitazione dei dizionari anche se sarebbe utile per l'immediata definizione delle quantità in gioco. Esempio: "l'Azienda Trasporti dispone di autoquinquagintater" rimarca immediatamente che ha ha disposizione ben 53 autobus, definendo in una sola parola la qualità del servizio ipotizzabile.