Wife Number Two

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Wife Number Two
film perduto
Pubblicità su quotidiano (15 agosto 1917)
Titolo originaleWife Number Two
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1917
Durata5 rulli
Dati tecniciB/N
rapporto: 1,33:1
film muto
Generedrammatico
RegiaWilliam Nigh
SceneggiaturaWilliam Nigh
Casa di produzioneFox Film Corporation
FotografiaJoseph Ruttenberg
Interpreti e personaggi

Wife Number Two è un film muto del 1917 sceneggiato e diretto da William Nigh. Interpretato da Valeska Suratt, segue la falsariga di Madame Bovary, il celebre romanzo di Gustave Flaubert.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Annoiata dalla vita di provincia e incompresa dai genitori, Emma Rolfe sposa un medico, il dottor Charles Bovar, molto più anziano di lei e tutto preso dalla propria professione. Corteggiata dai giovani della città, Emma si lascia coinvolgere in una storia d'amore con Rudolph Bulwer. Ma, quest'ultimo, benché professi grandi slanci amorosi nei suoi confronti, la lascia sola la notte nella quale i due avevano programmato la loro fuga. Emma, disperata, prende dell'acido dall'armadietto dei medicinali del marito e poi si reca sulla riva del fiume dove vuole suicidarsi. Mentre sta entrando in acqua, cambia idea e decide di ritornare a casa, a confessare tutto al marito. Ma la sponda del fiume cede e lei annega, travolta dalla corrente. Charles, a casa, scopre le lettere dell'amante di Emma; nonostante ciò, difende l'onore della moglie davanti a tutti e, nel profondo del suo cuore, la perdona.[1]

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Benché Madame Bovary non appaia come fonte letteraria del film prodotto dalla Fox Film Corporation, la trama si richiama inconfondibilmente a quella del romanzo di Flaubert come i nomi dei personaggi della pellicola[1].

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Il copyright del film, richiesto da William Fox, fu registrato il 29 luglio 1917 con il numero LP11149[1][2]. Lo stesso giorno, distribuito dalla Fox Film Corporation, il film uscì nelle sale cinematografiche statunitensi.

Non si conoscono copie ancora esistenti della pellicola che viene considerata presumibilmente perduta[2].

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) The American Film Institute Catalog, Features Films 1911-1920, University of California Press, 1988 ISBN 0-520-06301-5

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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