Vuoto Locale

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Vuoto Locale
Vuoto (astronomia)
I superammassi e i vuoti entro 500 milioni di a.l. dalla terra. Il Vuoto Locale è situato nell'area del circolo giallo.
Dati osservativi
(epoca J2000)
CostellazioneErcole
Ascensione retta18h 38m 00.0s
Declinazione+18° 00′ 00″
Distanza75 milioni a.l.  
Caratteristiche fisiche
TipoVuoto (astronomia)
Mappa di localizzazione
Vuoto Locale
Categoria di oggetti astronomici

Coordinate: Carta celeste 18h 38m 00s, +18° 00′ 00″

Il Vuoto Locale (in inglese Local Void) è una vasta regione di spazio che è situata nelle adiacenze del Gruppo Locale, l'ammasso di galassie che comprende anche la nostra Via Lattea[1]. I vuoti sono definiti come aree dell'Universo, delimitate da filamenti di galassie, nelle quali la materia (stelle, gas, galassie) è presente ad una concentrazione nettamente inferiore a quella di altre zone dell'Universo[2][3]. Quindi in realtà i vuoti non sono del tutto privi di materia, ma la contengono ad una concentrazione inferiore a quanto previsto dalla cosmologia standard[4].

Il Vuoto Locale fu scoperto nel 1987 da R. Brent Tully dell'Istituto di Astronomia dell'Università delle Hawaii e Rick Fisher del National Radio Astronomy Observatory[5]. Le esatte dimensioni di questa struttura non sono ancora note con precisione, ma si stima abbia una lunghezza di 70 megaparsec (230 milioni di anni luce) per una larghezza di 45 megaparsec (150 milioni di anni luce)[1][6]. Inoltre risulta suddiviso in tre distinte aree separate da sottili filamenti[1]. Il Vuoto Locale è delimitato dal Foglio Locale[2] una struttura appiattita in cui si trovano una sessantina di galassie, tra cui la Via Lattea, accomunate dalla medesima velocità peculiare e che fa parte del Gruppo Locale. In tal modo il Vuoto Locale si estende dal bordo di quest'ultimo per circa 60 megaparsec (circa 200 milioni di anni luce)[7] e si stima una distanza dalla Terra di circa 23 megaparsec (75 milioni di anni luce)[1].

Le dimensioni del Vuoto Locale sono state calcolate a partire dall'osservazione di una galassia nana isolata situata al suo interno. A maggiori dimensioni e minor concentrazione di materia, la gravità risultava più debole e di conseguenza più velocemente la galassia nana doveva muoversi in direzione delle concentrazioni di materia situata ai confini del vuoto[1]. Per spiegare la rapida espulsione della galassia nana dal vuoto è stata invocata l'azione dell'energia oscura[2]. Sulla base di un modello chiamato Hubble Bubble, che prendeva in considerazione le velocità relative di supernove di tipo Ia, era stata proposta la presenza di un vuoto di relative dimensioni centrato sulla Via Lattea. Il modello Hubble Bubble prevede un significativo scostamento del valore locale della costante di Hubble rispetto al suo valore medio globale. In realtà successive analisi dei dati hanno evidenziato che l'interferenza della polvere interstellare aveva prodotto risultati fuorvianti[8].

Si ritiene che il Vuoto Locale sia in fase di espansione e che il Foglio Locale, che ne costituisce una delle pareti, sia in fase di allontanamento dal centro del Vuoto Locale alla velocità di circa 260 km/s[3]. Pur essendo un'area di spazio a bassa densità di materia, tuttavia sono presenti alcune isolate galassie come NGC 6503 (soprannominata Lost-in-Space galaxy), ESO 461-36 e MCG-01-41-006. Recentemente osservazioni effettuate con il Telescopio spaziale Hubble hanno rilevato l'esistenza di due galassie nane, Pisces A e Pisces B, che per miliardi di anni hanno stazionato all'interno del Vuoto Locale e che ora sono entrate a far parte delle galassie del Volume Locale[9]. Venute a contatto con il gas intergalattico dell'ammasso, ora mostrano i segni di attività di starburst che è iniziata da circa 100 milioni di anni[10][11].

Lista di galassie del Vuoto Locale[modifica | modifica wikitesto]

La tabella riporta alcune galassie situate nel Vuoto Locale.

Galassie del Vuoto Locale
Galassia Tipo Ascensione Retta Declinazione Distanza (a.l.) Redshift Note
ESO 461-36 dIrr 20h 03m 57.4s -31° 40′ 54″ 11 milioni 0,001425 [12][13]
NGC 6503 SA(s)cd 17h 49m 26.4s +70° 06′ 40″ 18 milioni 0,000083 [14]
UGCA 433 Im 22h 39m 09.0s -04° 45′ 37″ 21 milioni 0,002765 [15]
MCG-01-57-015 IBm 22h 34m 54.7s -04° 42′ 04″ 24 milioni 0,002966 [15][16]
NGC 7077 E 21h 29m 59.6s +02° 24′ 51″ 36 milioni 0,003843 [15][16]
MCG-01-41-006 dIrr 16h 09m 36.8s -04° 37′ 13″ 42 milioni 0,002770 [12][13]
MCG-02-41-001 SAB(r)b? 16h 17m 15.8s -11° 43′ 55″ 48 milioni 0,003252 [15]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e (EN) R. Brent Tully, Edward J. Shaya e Igor D. Karachentsev, Our Peculiar Motion Away from the Local Void, in The Astrophysical Journal, vol. 676, n. 1, 1º gennaio 2008, p. 184, DOI:10.1086/527428. URL consultato il 19 agosto 2016.
  2. ^ a b c (EN) David Shiga, Dwarf-flinging void is larger than thought, su newscientist.com. URL consultato il 19 agosto 2016.
  3. ^ a b I. Iwata, K. Ohta e K. Nakanishi, The Growth of the Local Void and the Origin of the Local Velocity Anomaly, in arXiv:astro-ph/0505530, 26 maggio 2005. URL consultato il 19 agosto 2016.
  4. ^ P. J. E. Peebles e Adi Nusser, Nearby galaxies as pointers to a better theory of cosmic evolution, in Nature, vol. 465, n. 7298, pp. 565-569, DOI:10.1038/nature09101.
  5. ^ Nearby Galaxies Atlas - R.B. Tully & J.R. Fisher, su ned.ipac.caltech.edu. URL consultato il 19 agosto 2016.
  6. ^ Milky Way moving away from void | Astronomy.com, su astronomy.com. URL consultato il 19 agosto 2016.
  7. ^ R. B. Tully, Our CMB Motion: The Role of the Local Void, vol. 379, 1º dicembre 2007, p. 24. URL consultato il 19 agosto 2016.
  8. ^ Adam Moss, Precision cosmology defeats void models for acceleration, in Physical Review D, vol. 83, n. 10, 1º gennaio 2011, DOI:10.1103/PhysRevD.83.103515. URL consultato il 19 agosto 2016.
  9. ^ (EN) information@eso.org, Dwarf galaxies in pisces, su spacetelescope.org. URL consultato il 19 agosto 2016.
  10. ^ (EN) D. J. Sand, D. Crnojević e P. Bennet, A Comprehensive Archival Search for Counterparts to Ultra-compact High-Velocity Clouds: Five Local Volume Dwarf Galaxies, in The Astrophysical Journal, vol. 806, n. 1, 1º gennaio 2015, p. 95, DOI:10.1088/0004-637X/806/1/95. URL consultato il 19 agosto 2016.
  11. ^ Erik J. Tollerud, Marla C. Geha e Jana Grcevich, HSTIMAGING OF THE LOCAL VOLUME DWARF GALAXIES PISCES A AND B: PROTOTYPES FOR LOCAL GROUP DWARFS, in The Astrophysical Journal, vol. 827, n. 2, DOI:10.3847/0004-637x/827/2/89.
  12. ^ a b (EN) David C. Nicholls, Helmut Jerjen e Michael A. Dopita, Nebular Metallicities in Two Isolated Local Void Dwarf Galaxies, in The Astrophysical Journal, vol. 780, n. 1, 1º gennaio 2014, p. 88, DOI:10.1088/0004-637X/780/1/88. URL consultato il 19 agosto 2016.
  13. ^ a b (EN) David C. Nicholls, Michael A. Dopita e Ralph S. Sutherland, Metal-poor Dwarf Galaxies in the SIGRID Galaxy Sample. I. H II Region Observations and Chemical Abundances, in The Astrophysical Journal, vol. 786, n. 2, 1º gennaio 2014, p. 155, DOI:10.1088/0004-637X/786/2/155. URL consultato il 19 agosto 2016.
  14. ^ LOST IN SPACE - NEW HUBBLE IMAGE OF GALAXY NGC 6503 [HEIC1513], su sci.esa.int.
  15. ^ a b c d R. Brent Tully, The Local Void (PDF), 2009. URL consultato il 24 agosto 2016 (archiviato dall'url originale il 15 dicembre 2009).
  16. ^ a b (EN) K. Kreckel, K. Croxall e B. Groves, The Metallicity of Void Dwarf Galaxies, in The Astrophysical Journal Letters, vol. 798, n. 1, 1º gennaio 2015, pp. L15, DOI:10.1088/2041-8205/798/1/L15. URL consultato il 24 agosto 2016.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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