Vincenzo Pandolfo
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Vincenzo Pandolfo (Palermo, 1910 – Roma, 9 settembre 1943) è stato un partigiano italiano, medaglia d'oro al valor militare alla memoria.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Chiamato alle armi, era stato mandato in Croazia, dove aveva comandato una Compagnia del 1º Reggimento "Granatieri di Sardegna". Rientrato a Roma, nel marzo del 1943, Pandolfo era stato promosso capitano. Al momento dell'armistizio era al comando della X Compagnia Granatieri, che partecipò alla battaglia per difendere la Capitale. Cadde combattendo eroicamente a Porta San Paolo.
A Vincenzo Pandolfo è stata intitolata una strada di Roma.
Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]
«Comandante di compagnia organizzata in caposaldo, posta a sbarramento di importante arteria di accesso alla Capitale, avuto sentore che preponderanti forze tedesche si stavano schierando per aggredire di sorpresa, accorreva sul reparto più avanzato noncurante dell'enorme inferiorità numerica e di mezzi, con deciso slancio attaccava coraggiosamente stroncando, dopo furiosa lotta all'arma bianca, ogni tentativo di occupazione del caposaldo stesso. in due giorni di cruenti continui combattimenti, si imponeva per perizia e sprezzo della vita. Durante una grave minaccia alla sinistra dello schieramento, mentre in piedi nella mischia incitava i suoi uomini a non cedere un palmo di terreno, cadeva mortalmente colpito al petto da una raffica di fucile mitragliatore sparatagli da pochi metri di distanza. Conscio della fine imminente, rifiutava ogni soccorso e incitava i suoi granatieri a continuare la lotta gridando loro: «Decima, avanti!» Già distintosi per valore e capacità in precedenti azioni su altri fronti.»
— Roma, Acquacetosa - San Paolo, 8-9 settembre 1943.[1].
— Roma, Acquacetosa - San Paolo, 8-9 settembre 1943.[1].
Note[modifica | modifica wikitesto]
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Vincenzo Pandolfo, in Donne e Uomini della Resistenza, Associazione Nazionale Partigiani d'Italia.