Utente:X-Dark/Sandbox4

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L'inflazione eterna è modello di inflazione cosmologica dell'universo, prevista da alcune estensioni della teoria del Big Bang. Nelle teorie dell'inflazione eterna, la fase di espansione accelerata dell'universo continua per sempre almeno in alcuni regioni dell'universo. Dato che queste regioni si espandono a tassi esponenziali, l'intero volume dell'universo cresce indefinitamente e sempre più rapidamente

L'inflazione eterna è prevista da molti modelli differenti di inflazione cosmica. Il modello originale di Alan Guth di inflazione includeva un fase di "falso vuoto" con energia del vuoto positiva. Parti dell'universo in quella fase si espandono inflattivamente e solo occasionalmente decadono occasionalmente ad uno stato di energia minore, non inflazionario, chiamato anche stato fondamentale. Nell'inflazione caotica, proposta dal fisico Andrei Linde, i picchi nell'evoluzione di un campo scalare, che determina l'energia del vuoto, corrispondono a regioni in cui l'inflazione domina.


Indeterminazione delle misure quantistiche[modifica | modifica wikitesto]

Il termine "indeterminazione" è usato in meccanica quantistica per riferirsi ad almeno tre differenti impossibilità di conoscere coppie di osservabili fisiche. La prima, introdotta dallo stesso Heisenberg nel 1927, riguarda l'indeterminazione che nasce dai metodi e dagli strumenti utilizzati per stimare determinate proprietà di una particella, come la sua posizione e la sua velocità. Una particella deve essere illuminata da un fotone per poter essere rivelata, il fotone interagendo raccoglie parte delle informazioni sullo stato della stessa particella osservata. Per determinare la posizione della particella un fotone deve essere assorbito da uno strumento fisso, la velocità può invece essere misurata studiando il rinculo di uno strumento mobile. L'impossibilità di misurare con arbitraria precisione sia la posizione che la velocità risiede nel fatto che il rinculo dello strumento non permette

Lingua matematica[modifica | modifica wikitesto]

La figura di Galileo Galilei è ricordata nella storia anche per le sue riflessioni sui fondamenti e sugli strumenti dell'analisi scientifica dell'universo. E' molto celebre la sua metafora scritta nel Saggiatore, in cui la matematica diventa il linguaggio in cui è scritto libro della natura:

«La filosofia è scritta in questo grandissimo libro che continuamente ci sta aperto innanzi a gli occhi (io dico l'universo), ma non si può intendere se prima non s'impara a intender la lingua, e conoscer i caratteri, ne' quali è scritto. Egli è scritto in lingua matematica, e i caratteri son triangoli, cerchi, ed altre figure geometriche, senza i quali mezzi è impossibile a intenderne umanamente parola; senza questi è un aggirarsi vanamente per un oscuro laberinto

Galileo viveva in un'epoca in cui le idee del platonismo si erano diffuse nuovamente in tutta Europa e in Italia, probabilmente per questa ragione i simboli della matematica vengono identificati con entità geometriche (e non con numeri). L'uso dell'algebra dal mondo arabo nel dimostrare relazioni geometriche era invece insufficiente sviluppato ed è solo con Leibniz e Newton che il calcolo differenziale divenne la base dello studio della meccanica classica. Galileo infatti nel mostrare la legge di caduta dei gravi si servì di relazioni e similitudini geometriche.

La metafora del Saggiatore mette in collegamento le parole "matematica", "filosofia" e "universo", lasciando aperta una lunga dispusta fra gli storici in merito a come lo stesso Galileo concepisse e mettesse in relazione fra loro questi termini. La relazione fra la matematica di Galileo e la sua filosofia naturale, come il ruolo della deduzione rispetto all'induzione nelle sue ricerche, è stata contestualizzata da molti filosofi nel confronto fra aristotelici e platonici, nel recupero della tradizione del mondo dell'antica Grecia di Archimede o anche nell'inizio dello sviluppo del XVII secolo del metodo sperimentale.

Da una parte per alcuni filosofi, come Koyrè, la sperimentazione fu certamente importante negli studi di Galileo e giocò anche un ruolo positivo nello sviluppo della scienza moderna. La sperimentazione stessa, come studio sistematico della natura, richiede un linguaggio con cui formulare domande e interpretare le risposte ottenute. La ricerca di questo linguaggio era un problema che aveva interessato i filosofi per millenni sin dai tempi di Platone e Aristotele, in particolare rispetto al ruolo non banale della matematica nello studio delle scienze della natura. Le esatte e perfette figure geometriche indicate da Galileo infatti non possono mai essere trovate nel mondo reale, se non al massimo come rude approssimazione. La matematica nella fisica moderna è utilizzata per costruire modelli del mondo reale, ma ai tempi di Galileo questo tipo di approccio non era affatto scontato. Secondo Koyré, per Galileo il linguaggio della matematica permette di formulare le domande a priori, prima dell'esperienza, e così facendo orienta la stessa ricerca delle caratteristiche della natura attraverso gli esperimenti. Da questo punto di vista, Galileo seguirebbe quindi la tradizione platonica e pitagorica, dove la teoria matematica precede l'esperienza e non si applica al mondo sensibile ma ne esprime la sua profonda natura.

Altri studiosi di Galileo, come Drake, hanno invece sottolineato la novità del pensiero di Galileo rispetto alla filosofia platonica classica. Nella matefora del Saggiatore la matematica è un linguaggio e non è direttamente definita né come l'universo né come la filosofia, ma è piuttosto uno strumento per analizzare il mondo sensibile che era invece visto dai platonici come illusorio. Il linguaggio sarebbe il fulcro della metafora di Galileo, ma l'universo stesso è il vero obbiettivo delle sue ricerche. In questo modo secondo Drake, Galileo si allontanerebbe definitivamente dalla concezione e dalla filosofia platonica.


==MQR==

La '''meccanica quantistica relativistica''' è una branca della fisica atomica e subatomica che riunisce i principi della meccanica quantistica con quelli della teoria della [[relatività ristretta]].La riunificazione della relatività ristretta con la meccanica quantistica formulata nei primi anni del XX secolo permise di ottenere un grande

==Problemi dell'equazione di Schrödinger==

L'equazione di Schrödinger, formulata dal fisico austriaco nel 1926, ha come limite classico le leggi di Newton ed è quindi incompatibile con l'impostazione relativistica delle teorie di Einstein.