Utente:Stefaniatiozzo/sandbox

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Nella teoria della comunicazione, la funzione metalinguistica (“chiedere e dare significato di una parola, spiegare una parola”) è la funzione del linguaggio che focalizza la sua attenzione sul codice (nel senso di lingua) utilizzato sia dal mittente che dal destinatario, durante la comunicazione. Essa entra in campo quando i due interlocutori vogliono verificare se stanno utilizzando lo stesso codice. In questa situazione si usano enunciati come: “mi hai capito”, “cosa vuoi dire?”. Il messaggio, elaborato durante il processo di comunicazione, svolge le sei funzioni , individuate da Roman JaKobson, nello stesso tempo, anche se bisogna dire che in ogni messaggio una funzione è prevalente rispetto alle altre. Nella teoria della comunicazione, la funzione poetica (arte del comporre in versi) è basata sul messaggio per se stesso, in genere viene preferita per la composizione di poesie. Essa focalizza l’attenzione sull’aspetto fonico delle parole, sulla scelta dei vocaboli e sulla costruzione delle frasi. La funzione poetica è presente anche nel linguaggio quotidiano, negli slogan pubblicitari, in quelli politici ed anche nel linguaggio infantile. Roman Jakobson, lo studioso delle sei funzioni della comunicazione, per far comprendere la funzione poetica, l’ha esemplificata con “I like Ike” , uno slogan usato per le elezioni presidenziali del candidato Eisenhower, negli anni ’50, in America. Nella funzione poetica si ha un elemento linguistico ricorrente che crea una rima all’interno del testo, con un’alternanza regolare di fonemi vocalici e consonantici. La funzione poetica ha lo scopo di rafforzare l’espressività e l’efficacia del messaggio. Nella teoria della comunicazione, la funzione emotiva (arte del parlare di sé, del sapersi esprimere) esprime l'atteggiamento dell'emittente del quale proietta in primo piano una determinata emozione, ovvero l'atteggiamento rispetto a ciò di cui si parla (es. sono stanco, come sei elegante). La funzione emotiva può improntare il tono di un romanzo in modo che il protagonista diventa l'io narrante come accade in moltissime opere contemporanee. Affinchè vi sia una comunicazione è necessario che il mittente controlli con precisione questa funzione; egli, infatti, deve sapersi esprimere e parlare di sè. Questa funzione si traduce in elementi formali quali le interiezioni e l'intonazione.

Infine, ma non di minore importanza, nella teoria della comunicazione, troviamo la funzione conativa che si esprime quando il messaggio è orientato prevalentemente sul destinatario, mirando ad ottenere un adesione di pensiero e/o una risposta di azione. Ne sono espressioni tipiche l'imperativo e il vocativo, e la seconda persona singolare e plurale. Improntati a tale funzione sono i testi di carattere supplicatorio (preghiere) e parenètico (di esortazione) o i testi di carattere legislativo (leggi, decreti, regolamenti, ecc...). In particolare, la funzione conativa è sottesa a tutti i messaggi di tipo pubblicitario ("compra subito questo prodotto!"), anche se in tal caso l'abilità dei creativi sta proprio nel nascondere il più possibile la conatività principale sotto l'apparenza di altre funzioni secondarie, che appaiono però più evidenti alla superficie del messaggio.