Utente:Poigne/Sandbox2

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Papa Benedetto XVI nel 2010

La rinuncia al ministero petrino di Benedetto XVI è stata comunicata nella mattinata dell'11 febbraio 2013, dallo stesso Pontefice, durante il concistoro per la canonizzazione dei martiri di Otranto.

La notizia è stata diffusa dall'agenzia ANSA alle 11:46 italiane grazie alla giornalista Giovanna Chirri, che stava seguendo il concistoro di canonizzazione dalla sala stampa vaticana, ed è stata immediatamente ripresa dalle principali testate giornalistiche mondiali[1], oltre che commentata da milioni di persone tramite i social network.

Benedetto XVI sarà il settimo papa ad abdicare dopo Clemente I, Papa Ponziano, Papa Silverio, Benedetto IX, Celestino V e Papa Gregorio XII.[2]

La rinuncia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Rinuncia all'ufficio di romano pontefice.

Il papa, durante il concistoro, ha annunciato la sua decisione, di grande importanza per la vita della Chiesa. Nella sua dichiarazione, in latino, ha attribuito all'età e alle sue condizioni fisiche le motivazioni di tale gesto. Il papa ha infine ringraziato per l'affetto che gli è stato dedicato e ha chiesto perdono per i propri difeti, prima concludere invocando la cura di Gesù Cristo sulla Chiesa e quella di Maria sui Cardinali.

«Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino. Sono ben consapevole che questo ministero, per la sua essenza spirituale, deve essere compiuto non solo con le opere e con le parole, ma non meno soffrendo e pregando.

Tuttavia, nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede, per governare la barca di san Pietro e annunciare il Vangelo, è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell’animo, vigore che, negli ultimi mesi, in me è diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia incapacità di amministrare bene il ministero a me affidato.

Per questo, ben consapevole della gravità di questo atto, con piena libertà, dichiaro di rinunciare al ministero di Vescovo di Roma, Successore di San Pietro.»

Benedetto XVI ha annunciato il suo ritiro per il 28 febbraio 2013 alle ore 20:00, quando la sede di San Pietro sarà nuovamente vacante e potrà essere regolarmente convocato il conclave per l'elezione del nuovo papa.

Il direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi, ha spiegato che al decadere del suo pontificato, Ratzinger si trasferirà temporaneamente a Castel Gandolfo, quindi una volta che vi saranno compiuti dei lavori di ristrutturazione andrà a vivere nell'ex monastero delle suore di clausura nei Giardini Vaticani, il "Mater Ecclesiae".[3]

Gli impegni[modifica | modifica wikitesto]

Il 13 febbraio si è svolta la prima uscita pubblica di Benedetto XVI dopo l'annuncio delle sue dimissioni. Nella mattinata il pontefice ha presieduto l'udienza generale nell'Aula Paolo VI, la penultima prima di lasciare il soglio pontificio. Al suo ingresso in Aula Nervi è stato accolto da ovazioni, applausi e commozione dai 3.500 fedeli presenti. Il papa ha spiegato che la scelta della sua rinuncia al soglio pontificio è arrivata dopo aver pregato a lungo, consapevole della gravità di tale atto, ma altrettanto consapevole di non essere più in grado di svolgere il ministero petrino con quella forza che esso richiede.[4]

Il 14 febbraio incontrerà in Vaticano i parroci di Roma.

Il 23 febbraio riceverà il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per un saluto conclusivo al termine del Pontificato. Benedetto XVI incontrerà anche Mario Monti, il 16 febbraio, in qualità di presidente del Consiglio.

Il 17 e il 24 febbraio si svolgeranno gli ultimi due Angelus del pontificato, mentre il 27 febbraio l'ultima udienza generale.

Reazioni nel mondo[modifica | modifica wikitesto]

  • In Italia per il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si è trattato di un gesto di grande coraggio. Il presidente del Consiglio Mario Monti si è detto molto scosso da questa notizia inattesa.
  • In Germania il governo tedesco ha il massimo rispetto per il Santo Padre, per ciò che ha fatto, per il contributo della sua vita a favore della Chiesa cattolica. Il cancelliere Angela Merkel ha sottolineato il suo più grande rispetto per la decisione.
  • In Francia il presidente Francois Hollande reputa la decisione di Benedetto XVI di presentare le sue dimissioni altamente rispettabile.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Papa:flash Ansa,in pochi secondi TopNews, in ANSA, 11 febbraio 2013.
  2. ^ Ecco gli altri Papi che hanno abdicato - Da Celestino V a Gregorio XII sono pochi i precedenti nella storia. L'ultimo si ferma al Medioevo, su tgcom24.mediaset.it, TgCom24.it, 11 febbraio 2013. URL consultato l'11 febbraio 2013.
  3. ^ 'Lascio per il bene della Chiesa', su ansa.it, ANSA, 12 febbraio 2013. URL consultato il 13 febbraio 2013.
  4. ^ Benedetto XVI: «Rinuncia in piena libertà», su roma.corriere.it, Corriere della Sera, 13 febbraio 2013. URL consultato il 13 febbraio 2013.